Sisma: per donne e anziani più disagi psicologici

Gli anziani e le donne tra i 30 e i 50 anni sono le persone che soffrono maggiormente tra quelli che sono rimasti all’Aquila dopo il terremoto del 2009: è quanto emerge da due studi sullo stato di salute degli aquilani i cui risultati saranno illustrati domani all’Aquila nell’ambito di un ciclo di conferenze scientifico-divulgative del Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche, diretto dal professore Edoardo Alesse.

Classificando la qualità della vita secondo i criteri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), emerge che l’ambito maggiormente compromesso è quello delle relazioni sociali.

Dagli studi, condotti su un campione della popolazione scientificamente significativo, emerge che sia lo stato di salute che la qualità della vita a quattro anni dal terremoto sono fortemente condizionate dallo status di residente nei quartieri new-town e dalle condizioni lavorative.

Sorprendentemente, lo status di single non è di per sé un fattore di negativizzazione della qualità della vita, mentre lo é il genere: le donne mostrano una maggiore tendenza al disagio psicologico e al decadimento della condizione fisica.