Cronaca

Sisma, chiesta archiviazione per Bertolaso

Il pubblico ministero dell’Aquila Fabio Picuti ha chiesto al gip l’archiviazione dell’inchiesta a carico di Guido Bertolaso (ex capo della Protezione civile e sottosegretario) e Daniela Stati (ex assessore regionale al ramo), indagati per omicidio colposo e lesioni colpose nell’ambito delle indagini sulla riunione della commissione Grandi rischi del 31 marzo 2009, a cinque giorni dal tragico sisma del 6 aprile.

A carico dei due era stata aperta un’inchiesta parallela a quella principale che lo scorso 22 ottobre 2012 si è conclusa con la condanna a 6 anni di reclusione ciascuno per i sette componenti, esperti di terremoti e protezione civile che si erano riuniti nel capoluogo secondo il giudice Marco Billi rassicurando gli aquilani, inducendoli a rimanere in casa, e sottovalutando il rischio sismico.

Secondo il pm Picuti non ci sono elementi per una richiesta di rinvio a giudizio di Stati e di Bertolaso, che ha gestito l’emergenza sisma dell’ Aquila come commissario del governo Berlusconi. I due erano stati tirati in ballo dopo la pubblicazione di una telefonata intercettata nell’ambito dell’inchiesta sul G8 della procura di Perugia.

Il 25 gennaio dell’anno scorso il pm Picuti aveva acquisito la telefonata nel processo e Bertolaso, già chiamato come testimone dell’accusa, era diventato un indagato in procedimento connesso.

Nella registrazione audio si sente l’ex sottosegretario affermare all’assessore di voler convocare la riunione per un’operazione mediatica con cui tranquillizzare la gente. Bertolaso, infatti, dice che la riunione «non è perché siamo spaventati e preoccupati, ma perché vogliamo tranquillizzare la gente» e, in un passaggio successivo, parlando degli esperti, rincara: «li faccio venire all’Aquila o da te o in prefettura, decidete voi tanto a me non frega niente, di modo che è più un’operazione mediatica, hai capito?».

Interrogato su queste frasi in aula all’Aquila il 15 febbraio 2012, Bertolaso ha chiarito che «intendevo un’operazione da fare attraverso i media per informare la popolazione su quello che stava accadendo, non era intesa in senso negativo o dispregiativo», mentre la rassicurazione la voleva «non sul fatto che non ci sarebbero state mai scosse, ma sul fatto che i terremoti non si possono prevedere, c’é uno sciame, lo stiamo seguendo, c’é uno stato d’attenzione e più di questo non si può fare». Dichiarazioni che, assieme agli accertamenti, hanno indotto il pm Picuti a chiedere l’archiviazione.

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