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Smart Santander, città del futuro

12.000 sensori sparsi sulle facciate degli edifici, sui lampioni, sottoterra e sugli autobus misurano ogni tipo di parametro: dall’inquinamento al rumore, dall’umidità alla luminosità, fino al traffico.

Una piattaforma centrale riceve tutti i dati. Illuminazione pubblica, pulizia dei cestini e sosta sono regolati così automaticamente. Nell’ultimo caso, i cittadini utilizzano lo smartphone.

Tutti possono quindi segnalare un incidente, un marciapiede danneggiato, una tubatura che perde, macchine parcheggiate male. Le informazioni arrivano direttamente alle autorità comunali, che risolveranno il problema più velocemente.

Un rapporto più interattivo tra cittadini e amministrazione. È l’ossessione di Inigo de La Serna, sindaco di Santander. Lui stesso si definisce un “geek”, un patito d’informatica, sempre connesso e soprattutto avido di nuove applicazioni per la sua città.

Il progetto “Smart Santander” è finanziato in parte dall’Unione Europea, che vuole trasformare la città in un laboratorio a grandezza naturale. Per il primo cittadino, si tratta di un’opportunità economica, di un antidoto alla crisi.

Sul modello di Santander, stanno nascendo un po’ dappertutto nuovi progetti di città intelligente. 
Il mercato globale delle [i]smart cities[/i] rappresenta oggi un business da numerosi miliardi di euro.

[i]Fonte: It.euronews.com[/i]