L’Aquila, senza fissa dimora

25 gennaio 2013 | 12:40
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L’Aquila, senza fissa dimora

«Egregio Signor Sindaco,

l’Assemblea cittadina dell’Aquila, come Le è più che noto, è attiva in città e nel territorio circostante, sin dal “remotissimo” febbraio del 2010.

Si è sempre riunita nel tendone di Piazza Duomo. Di quella piazza ha fatto la propria “Agorà nell’Agorà”. Luogo di incontro, confronto ed elaborazione di proposte su proposte (lì è stato stilato il disegno di legge d’iniziativa popolare, per la ricostruzione della città o, ancora, la redazione dei regolamenti per la trasparenza e la partecipazione).

A causa della sua precarietà logistica, sono stati innumerevoli i disagi che i cittadini hanno dovuto subire all’interno dell’amato tendone: dal freddo pungente degli inverni aquilani, alla canicola estiva. Alla neve, al vento, alla pioggia. Spesso ci si è ammalati.

Alle plateali mancanze dell’Amministrazione Comunale, l’Assemblea cittadina ha sopperito provvedendo al mantenimento del tendone, in termini di pulizia e riscaldamento. Lo ha fatto autotassandosi e affrontando l’esborso di somme consistenti.

A più riprese, i cittadini attivi hanno chiesto all’Amministrazione da Lei presieduta di farsi carico delle stesse e di dotare la città di una struttura idonea, per le riunioni non solo dell’Assemblea, ma degli anziani, degli studenti, della cittadinanza tutta. Ricevendo, a volte, rassicurazioni verbali che mai, però, si sono tramutate in fatti.

Come ben ricorderà, egregio sig. Sindaco, Lei stesso ha identificate in più d’una occasione varie sedi per l’Assemblea: dall’idea dei primissimi tempi di un tendone al Parco del Castello, alla palestra di viale Giovanni XXIII, dal “salotto urbano” (sempre nel Parco del Castello), al Palazzetto dei Nobili.

Più recentemente, sempre Lei, aveva solennemente promesso che il tendone sarebbe stato dotato di un’adeguata pavimentazione (cosa avvenuta), nonché riscaldato a spese dell’Amministrazione. Promessa, quest’ultima, a tutt’oggi non onorata.

L’Assemblea cittadina, pur avendo sempre affermata la volontà di restare sulla Piazza a presidio ed a memoria della ricostruzione della città, in occasione dei cinque incontri a cadenza settimanale (gennaio-febbraio c.a.), organizzati sul tema “ Il piatto è servito, le responsabilità della mancata ricostruzione”, hanno ritenuto impossibile incontrarsi nel tendone di piazza Duomo, a causa del freddo inclemente.

Per queste ragioni Le è stato chiesto di poter usufruire del Palazzetto dei Nobili, finalmente riconsegnato alla città in tutto il suo splendore architettonico ed artistico.

In occasione del primo incontro (9 gennaio), la sala era sprovvista di riscaldamento, ma dotata della necessaria attrezzatura elettroacustica. Nel secondo incontro (16 gennaio), i locali erano confortevolmente riscaldati, ma senza attrezzatura. Nel terzo (23 gennaio), in un crescendo rossiniano dei disagi, né riscaldamento, né, tanto meno, microfoni e amplificatori. E’ stata persino paventata ai cittadini (che nel frattempo si erano visti sballottati da un ufficio comunale all’altro, per cercare di individuare chi fosse in possesso dell’unica chiave che apre il Palazzetto), la possibilità di non poter più svolgere i successivi due incontri al di fuori dell’orario di servizio, in quanto non sarebbe possibile pagare gli straordinari ai dipendenti comunali.

Tutto ciò, come Lei dovrebbe ampiamente condividere, è avvilente ed inaccettabile. Gli incontri che si stanno svolgendo al Palazzetto dei Nobili sono frequentatissimi ed ampiamente partecipati. A turno, tecnici progettisti, urbanisti, rappresentanti degli ordini professionali ed esperti in vari campi si avvicendano nelle loro relazioni, per illustrare le problematiche della complessa materia urbanistica. Per offrire i loro punti di vista differenti, per suggerire soluzioni, per arrivare a quella conoscenza di base, indispensabile per partecipare attivamente alla ricostruzione della città e del comprensorio. Incontri accompagnati sempre da una concomitante iniziativa culturale e da vivaci quanto costruttivi dibattiti (il tutto riscontrabile nei mass media e nell’esauriente video documentazione prodotta dall’Assemblea).

L’Assemblea cittadina Le chiede, pertanto, di farsi parte attiva per eliminare qualsiasi tipo d’inconveniente per i prossimi due incontri programmati (30 gennaio e 6 febbraio 2013) e, nel contempo, di avere la disponibilità della Sala, o del tendone riscaldato, per le proprie riunioni assembleari settimanali.

In attesa di ricevere una Sua gradita risposta, Le porgiamo distinti saluti.

L’Assemblea cittadina dell’Aquila»

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