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Tarsu, addio ‘bollette pazze’

Bollette pazze sulla tarsu, addio. Il via libera è giunto direttamente dai vertici del ministero delle Finanze con i quali l’assessore al Bilancio, Lelio De Santis e il sindaco Massimo Cialente hanno avuto un incontro. A dare il via all’operazione sarà il parere ufficiale del ministero che è stato praticamente già scritto e concordato.

De Santis ha ripercorso le tappe del pasticciaccio Tarsu partendo dal 2010, quando il tributo era ancora gestito da Equitalia, poi la competenza, ha ricordato, è passata direttamente al Comune. L’assessore ha poi spiegato come la giungla di pareri richiesti dagli uffici comunali ha di fatto ingarbugliato una operazione che sembrava la più semplice del mondo.

Il direttore Paolo Puglisi e la dirigente Claudia Lotunno, secondo quanto riferito da De Santis, avrebbero fatto persino autocritica. «Hanno ammesso di essere stati fuorviati dal quesito», ha riferito De Santis che invece mettendo sul tavolo solo la fotocopia della legge 183 ha dimostrato che l’abbattimento può essere esteso a tutti a prescindere dal ruolo: «La legge parla di abbattimento su tributi contributi ovvero carichi iscritti al ruolo». A creare confusione e una interpretazione errata potrebbe essere stata la congiunzione “Ovvero”.

De Santis ha ricordato che a beneficiare dell’abbattimento sono tutti i residente in città il 6 aprile 2009 e fino al 30 giugno del 2010. Per tutte le partite iva con volume d’affari inferiore ai 200 mila euro l’abbattimento è esteso fino al 31 dicembre del 2010. Ovviamente sono beneficiari tutti coloro che hanno ricevuto i bollettini al 100%, ma anche coloro che non hanno ricevuto ancora le bollette, compresi coloro che non riattivato ancora l’utenza. «In questo caso – ha spiegato De Santis – Faremo una nota precisa chiedendo a queste persone di autodenunciarsi».

E coloro che quelle bollette pazze le hanno già pagate per intero o in parte? In questo caso l’affare si complica. Per il ministero costoro non avrebbero diritto al rimborso. L’assessore pensa invece che la partita sia tutta da giocare. Si potrebbe considerare il pagamento di una sola rata come un anticipo e quindi stornare la somma. Non credo si possa parlare di danno erariale anche perché il problema è stato causato dal Comune. A.Cal.

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