
di Marianna Gianforte
«Dove sono le istituzioni? Da 2 anni ho inviato un’infinità di esposti, denunce e altro, senza alcun risultato». Nunzio Centi Pizzutilli, uno dei pochi aquilani rientrati nella sua abitazione in centro storico, torna a criticare la movida rumorosa e «vandalica» del centro e scrive una lettera di protesta contro «il Bronx della movida del sabato sera».
«Sono due anni che cerco una soluzione», prosegue, «ho chiesto aiuto a tutte le istituzioni, al sindaco, al prefetto, al questore, ai vigili urbani: tutti fanno orecchie da mercanti. E per noi la vita in via Dei Sali è sempre più difficile. Cosa deve fare un cittadino per avere riconosciuti i propri diritti?».
Pizzutilli si riferisce, questa volta, a sabato sera scorso. «È successo di tutto», spiega, «ragazzi che si prendevano a botte – e non è la prima volta – bottiglie spaccate, urla e musica assordante che usciva dal locale sotto casa mia». E domenica mattina «il vicolo era coperto di bottiglie di vetro, bicchieri e sporcizia di tutti i tipi». «Vorrei tanto che le istituzioni facessero qualcosa», prosegue esasperato, «perché siamo stufi di questo Bronx».
«I rappresentanti politici dovrebbero venire a farsi una passeggiata nel centro storico il giovedì o il sabato sera dalle 23 in poi e vedere con i loro occhi ciò che accade in questa zona e per capire che anche se siamo una “minoranza” di cittadini rientrati a vivere in centro storico, per noi è davvero difficile andare avanti in questo modo».
«Il tessuto sociale – prosegue Pizzutilli – non si ricostruisce facendo ubriacare e drogare i ragazzi la sera, ma trovando delle alternative . Cosa aspettano a far chiudere i locali che non rispettano le regole, oppure che sono collocati in palazzi da abbattere? A questo punto – ammonisce – scriverò al presidente della Repubblica, spiegando che da due anni combatto contro i mulini a vento, e non siamo protetti da chi, invece, dovrebbe tutelarci».