
Il Consiglio regionale, nella seduta odierna che si è tenuta a Pescara, ha approvato una risoluzione sui lavoratori della sede di Avezzano dell’ex Arssa. Il documento impegna il presidente e gli assessori regionali competenti a porre in essere tutte le iniziative necessarie per mettere fine alla situazione di confusione organizzativa del personale, che si è creata dopo la soppressione dell’ente e l’accorpamento alla Direzione Agricoltura.
Approvati poi, i progetti di legge sul riconoscimento di centro regionale di eccellenza in oftalmologia all’Unità operativa di ottica fisiopatologica della Asl di Chieti, e sul riconoscimento dell’alto valore culturale al “Premio Penne-Mosca” di narrativa e al Centro di documentazione per le tradizioni popolari “Di Nola” di Cocullo.
Gli altri punti sono stati rinviati alla prossima seduta. Nel pomeriggio, invece, l’assemblea si è riunita in seduta straordinaria per discutere dello stato di attuazione del progetto di riordino del sistema regionale dei trasporti. È stato respinto l’ordine del giorno, presentato dalla minoranza, che chiedeva di procedere alla fusione delle aziende di trasporto regionali entro il prossimo 10 marzo.
Entro il prossimo mese di marzo, se ci sarà l’accordo con i sindacati su tutti gli aspetti oggetto del confronto, l’operazione di fusione delle tre aziende del pubblico regionale, avrà una sua concreta possibilità di definizione.
Fermo restando la salvaguardia del sistema del trasporto pubblico regionale ed il perseguimento dell’efficienza in termini di miglioramento del servizio. Sono questi, infatti, i due obiettivi chiave sul tema dell’azienda unica del trasporto regionale condivisi con le forze sindacali e ribaditi, questo pomeriggio a Peacara, dal capo dell’Esecutivo regionale nel corso della seduta straordinaria del Consiglio regionale sul sistema dei trasporti.
«L’elemento mancante per la definizione dell’accordo – ha chiarito il presidente della Regione – è quello relativo al contenimento dei costi. Che questa sia una necessità, dato il momento che stiamo vivendo, è un dato di fatto. A tal proposito, si può pensare ad una rinegoziazione dei contratti non tanto in relazione alla retribuzione degli operatori del settore, che resterebbe immutata, ma per quello che concerne la produttività anche ipotizzando delle forme di compensazione».
Riguardo, poi, alla problematica degli esuberi che emergerebbero dagli studi sulla fusione delle tre aziende pubbliche di trasporto, il presidente della Regione ha auspicato «la disponibilità dei sindacati a fare in modo che l’operazione sia sostenibile a livello economico».
UIL TRASPORTI: «ENNESIMO IMPEGNO MA…» – «Anche l’ennesimo Consiglio Regionale sul tema non ha prodotto concreti risultati», si legge in una nota dell’Uil Trasporti Abruzzo. «È stata una occasione persa perché il Consiglio regionale non ha discusso nel merito di questa riforma ed ha costituito una vetrina in cui, dai rispettivi scranni, si sono ascoltate tesi ed antitesi spesso dai toni accesi ma mai su temi inerenti la riforma».
«Abbiamo apprezzato la continuità dell’azione dell’assessore Morra che ha delineato ancora una volta quella che può essere la via per dare futuro al trasporto in Abruzzo in particolare nel settore del trasporto pubblico locale: un’azienda unica gomma-ferro aperta al privato ed alle altre imprese ferroviarie al fine di ottenere il massimo della razionalizzazione ed organizzazione dell’offerta dei servizi».
«Meno apprezzati i richiami, a volte estremamente dettagliati rispetto al contesto, del presidente Chiodi che ricordavano alla necessità ad azioni di accrescimento della produttività di cui ben consci sono sia i Sindacati che i lavoratori e che tra l’altro sono stati gia programmati con l’accordo sottoscritto con l’Assessore Morra in data 20 dicembre 2012. Non può essere però certo un intervento in Consiglio a tracciare il tipo di azioni da adottare».
«Saranno i dovuti e competenti tavoli di confronto a delineare tutte le forme di recupero possibili ma su tutte le attività di gestione della nascitura azienda unica comprese certamente le attività dei lavoratori dipendenti ma sicuramente non solo sui lavoratori dipendenti».
Si legge ancora nella nota: «Alla luce anche della notevole fibrillazione tra i consiglieri regionali di maggioranza (forse per motivi di candidatura) registriamo positivamente l’ulteriore impegno a discutere entro marzo. Impegno che costituisce la non cancellazione del cammino già percorso su un tracciato che ha una meta sola: l’azienda unica ferro-gomma».
I rappresentanti dell’Uil decideranno nelle prossime ore per un prossimo sciopero generale, forse per l’8 febbraio.
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