L’Aquila Rugby: lunedì il verdetto finale

di Marcello Spimpolo

Si è concluso a tarda notte il consiglio di amministrazione dell’Aquila Rugby che doveva decidere sulle [url”dimissioni”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=47972&typeb=0&L-Aquila-Rugby-si-e-dimessa-la-Frattale[/url] della vice presidente Marzia Frattale e non solo su quelle. E si è concluso con un nulla di fatto, anche se momentaneo.

A questo consiglio, Eliseo Iannini si è presentato ribadendo le ragioni del progetto messo in campo da lui e dalla vicepresidente dimissionaria, un progetto che darebbe delle prospettive al sodalizio neroverde visto che avrebbe uno sviluppo almeno triennale.

In realtà, i primi passi concreti di cambiamento la coppia di imprenditori li ha già fatti vedere, riallacciando un rapporto di collaborazione con Massimo Mascioletti e coinvolgendo la Old nella gestione sportiva della Società. Forte anche dell’appoggio di questi ultimi e di SuperMas, Iannini ieri sera ha lanciato un ultimatum al Presidente Marinelli: o si sposa il progetto in toto, compresi gli opportuni cambiamenti a livello dirigenziale, o anche lui è pronto alle dimissioni dal CdA.

L’ultimatum scade lunedì sera quando un ennesimo consiglio deciderà definitivamente le sorti future dell’Aquila Rugby.

È chiaro che in campo ci sono due visioni opposte di questo futuro: da una parte si progetta il futuro sul lungo periodo, si cerca di riallacciare i rapporti con le persone che hanno fatto la storia del club e che lo rappresentano ancora a livello Nazionale, si cerca di ricompattare le due società, 1936 e Polisportiva, con la consapevolezza che non c’è un futuro per la prima squadra senza un vero settore giovanile. E, non ultimo, si cerca di togliere all’Aquila Rugby quell’immagine di perdente sul campo e poco lusinghiera nei corridoi del Palazzo e nelle stanze dei procuratori, che adesso purtroppo ha.

Dall’altra, forse per continuare a coltivare il proprio orticello, si resiste al cambiamento dando però alla Società una prospettiva al massimo “annuale” dal punto di vista economico e di programmazione con una navigazione a vista che al momento ci ha portato al penultimo posto in classifica, che porta a stipulare contratti con i giocatori che non possono andare oltre i 9 mesi perchè non c’è la certezza di poterne onorare altri a più lunga scadenza (e qui la vicenda Cocagi è sintomatica), che ha portato,cosa ancora più grave, a svilire il nome dell’Aquila Rugby che non è più vista come una società importante nella quale ambire a venire a giocare se è vero, come è vero, che questa estate decine di giocatori contattati in fase di campagna acquisti hanno rifiutato il trasferimento all’Aquila.

Quindi a questo punto, qualcuno dovrebbe forse fare un bagno di umiltà, capire che il suo tempo è arrivato e farsi da parte proprio per rispetto dell’Aquila Rugby che deve andare avanti come società perchè è un patrimonio della città tutta e non proprietà di pochi.

In questo senso, concludo con un appello al Sindaco Cialente che è presente per statuto nel CdA: è chiaro che in questo momento è impegnato in questioni molto più importanti, ma trovi anche il tempo di controllare cosa succede nel club neroverde, che lui giustamente annovera fra i simboli della nostra città, ed abbia la voglia e la forza di fare delle scelte che diano un futuro a questa Società senza dover trovarsi ogni estate per fare degli appelli per salvare la società dal fallimento.

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