
«Premesso che la libertà di religione è un diritto dell’uomo, tutelato da leggi e convenzioni internazionali e nazionali (Dichiarazione universale del Diritti dell’uomo art 18, Dichiarazione sull’eliminazione di ogni forma di intolleranza e di discriminazione fondata sulla religione e sul credo, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25 novembre 1981, Dichiarazione di Vienna e Programma d’azione adottati dalla Seconda Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sui diritti umani (Vienna, 14 – 25 giugno 1993), e l’art.8 dalla Costituzione italiana ) per cui dare uno spazio al cimitero all’Aquila per i defunti di altri fedi rientra nei diritti sanciti dalla legge», chiede cosi il consigliere comunale straniero Gamal Bouchaib.
«Senza un cimitero disponibile all’Aquila , il rimpatrio della salma è l’unica strada possibile: scelta costosa, nell’ordine di migliaia di euro; impossibile, per esempio se il musulmano è un italiano convertito. Di norma, in ogni città la sepoltura è concessa solo ai musulmani residenti in
quella provincia: È giusto poter avere vicino i propri cari, è giusto che ogni amministrazione faccia tale concessione ai propri residenti senza costringerli a rivolgersi altrove e vorrei anche precisare che il cimitero è civile. E’ un atto di obbligo civile e morale nei confronti della vita e della morte umana per cui chiederò al consiglio comunale questo spazio sperando che qualche mio collega consigliere firmi l’ordine del giorno con me», conclude il consigliere.
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