di Tiziana Pasetti
Tanta è la gente che cammina per le strade del mondo.
Culture, lingue e paralleli diversi. Una data è la stessa per tutti, però. 21 dicembre 2012. L’ultimo giorno della terra, l’ultimo giorno per tutti noi, a sentire i Maya.
Tanta, tanta gente cammina. Passeggiare. Che va bene, il 21 finisce tutto, ma comunque ci sono i regali di Natale da fare, la spesa per il Cenone che i parenti li odio, ok, ma che fai? Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi.
Quindi senza voler fare la figura barbina del 99 % dei giornali che si inventano sondaggi senza arte (statistica) né parte io l’altro giorno, mentre aspettavo il mio turno dal pizzicagnolo (fila molto, molto lunga) mi sono detta vai Pasetti, fai di necessità virtù, che ci fai piantata come una salama qui in mezzo? Indaga, chiedi, lavora, orsù!
Alla mia compagna di sventura ho chiesto ma lei, signora, dovesse esprimere un desiderio, l’ultimo, per questa fine del mondo, quale sarebbe? Dopo aver accertato che non fossi armata mi ha risposto. Fantastica, temeraria donna!
Il signore davanti si è girato. Si sono salutati. E ha detto che si trovava perfettamente d’accordo. E così la coppia di pseudogiovanotti alla mia sinistra. E il pizzicagnolo pure.
Non sarà un campione statistico metodologicamente esatto, ok. Ma io credo sia rappresentativo dell’universo di riferimento L’Aquila.
L’ultimo desiderio è un grande sogno. Irraggiungibile. Un diamante grande come una patata? Una macchina? Una villa? Vittoria al superenalotto? Il pricipe azzurro? Una moglie muta?
No.
Una passeggiata. L’Aquila. Centro città. Naso congelato e mani sprofondate nel cappottone. Le luci nelle case. Le vetrine illuminate. Pluto ju cane che ti accompagna per un po’. Due chiacchiere a capo piazza. Il profumo del brodo di cardi dalle finestre, nei vicoli.
L’ultimo desiderio è un grande sogno.
tpasetti@gmail.com
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