Memoria/Futuro, tecnologie per il patrimonio culturale

Inaugurazione della prima tappa della mostra itinerante Memoria/Futuro. Tecnologie per il patrimonio culturale maturata nell’ambito del progetto “Un viaggio nell’Italia della scienza: alla scoperta delle tecnologie innovative per la cultura” promosso dal tavolo di concertazione Miur-MiBac.

Alla ricchezza italiana che si fonda sulla qualità e quantità del patrimonio culturale corrisponde un settore meno conosciuto ma altrettanto rilevante: quello della ricerca e dell’innovazione applicata al patrimonio culturale. La mostra vuole rappresentare un viaggio attraverso le tecnologie che ci aiutano a conoscere, a tutelare, conservare, valorizzare, gestire e godere il patrimonio culturale, per garantire un futuro alla memoria collettiva.

Il percorso della mostra evidenzia i rischi che corre il patrimonio culturale, sottolinea il ruolo della conoscenza e dell’educazione nella costruzione della nostra identità e come la cultura influisca sulla qualità della vita e sullo sviluppo individuale e sociale. Vengono raccontati attraverso pannelli, proiezioni, monitor LCD e i-Pad consultabili in maniera interattiva esempi di progetti innovativi sul patrimonio culturale. Una sala-cinema, infine, offre spunti di approfondimento sui vari interventi grazie a filmati a cura delle Istituzioni che partecipano al progetto.

L’evento di inaugurazione del 14 dicembre prevede un incontro di presentazione del progetto e di orientamento alla ricerca rivolto a un pubblico di interessati, con particolare attenzione alla componente scolastica e universitaria, come da programma che segue. L’itineranza della mostra prosegue nel 2013 a Campobasso, Enna, Trieste, Roma e Ferrara.

In occasione della chiusura della mostra, prevista per mercoledì 9 gennaio 2013, nello spirito [i]“la nostra Scienza, le nostre Imprese per la ricostruzione”[/i] verrà organizzato un incontro specifico sui progetti che la Comunità scientifica e produttiva nazionale stanno realizzando sul tema della ricostruzione dopo il sisma del 2009.

Tecnologia e innovazione trovano infatti nell’esperienza dell’Aquila un laboratorio di sperimentazione rilevante. La necessità e l’emergenza derivata dal catastrofico sisma del 2009 hanno trasformato la città in un luogo dove mettere subito in pratica la ricerca più avanzata rispetto ai vari settori della filiera del patrimonio culturale; non solo dunque consolidamento e restauro dei danni, ma anche ricostruzione “intima” di un’identità culturale violata, valorizzazione del patrimonio salvato, fruizione e godimento dei luoghi della città e della memoria cittadina.

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