di Alessia Lombardo
Il fascino della notturna, impossibile resistere. È già partito il conto alla rovescia per chi ha il cuore rossoblu: lunedì sta arrivando, le luci del “Fattori” si accenderanno per L’Aquila-Teramo. Ci sarò. Sarà un derby speciale, una stracittadina da brivido, non soltanto per la vertiginosa classifica e il freddo che avvolgerà il [i]match[/i].
Impossibile nei “giorni dell’attesa”, ben noti e pieni di emozioni per i [i]supporter[/i] viscerali, non tornare con la mente a un’indimenticabile notturna, rimasta nel cuore di tutti. Era il 23 dicembre del 2000 e L’Aquila, allora inserita nel girone B di serie C1 (stagione 2000-2001) batté il Giulianova con un risultato all’inglese. A sfidare il freddo polare del rigido capoluogo d’Abruzzo la passione per la propria squadra di calcio, un amante da non deludere mai. Chi c’era ricorderà un’antivigilia resa ancor più speciale dai fuochi artificiali di Pippo Catelli.
Sono passati quasi 12 anni: cos’è cambiato da allora? Un fallimento, la rinascita fino ad arrivare in Lega Pro, un terremoto, un professionismo tecnicamente più basso, il minore coinvolgimento dei tifosi. Quella curva piena di entusiasmo di 12 anni fa con il proprio calore rendeva tutto meno freddo.
Oggi L’Aquila Calcio, a soli due punti dall’affollata vetta, chiede di sfidare i Diavoli circondata da un bel colpo d’occhio. L’appello al pubblico, il dodicesimo uomo in campo, è arrivato in settimana dal rampante presidente aquilano Corrado Chiodi, intenzionato a conquistare i tre punti, non sfigurando con il vulcanico collega Luciano Campitelli in un derby che, per i noti risvolti degli accorpamenti delle Province, sembra ancor più sentito.
Sarà l’ultima notturna al “Fattori” prima di approdare definitivamente nell’impianto di Acquasanta? Chissà.
Carcione e compagni, comunque vada, saranno protagonisti di una gara magica sotto le stelle.
Sciarpa al collo, l’appuntamento con il posticipo della quindicesima giornata del girone B di Seconda Divisione è alle 20.45. In bocca al lupo ragazzi, tenete alti i nostri colori.
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