Politica

Primarie, appello a Sel e Api

Una macchina perfetta che ha funzionato alla perfezione, quella delle primarie secondo l’analisi fatta dal comitato L’Aquila per Bersani.

Confermati in città i 9 punti di scarto fra Bersani e Renzi che ha rispecchiato il trend nazionale. «In provincia dell’Aquila – ha sottolineato Fabio Ranieri – il vincitore si è attestato al 46%, contro il 30% di Renzi».

Buona la performance di Vendola con il suo 18,74. In città, dove sono andati al voto in 3 mila, è spuntata inoltre la sorpresa Tabacci al 7% segno che l’Api è molto radicata nel territorio.

Il comitato rifiuta interpretazioni dietrologiche del voto che serve per indicare solo il [i]premier[/i]. Poi una promessa solenne: i candidati al parlamento saranno l’espressione del territorio e saranno scelti attraverso le primarie, così come ha più volte detto anche Pierluigi Bersani.

«Chi collega il voto aquilano ad altre dinamiche fa un errore – aggiunge Ranieri – Le persone sono libere, stanno scegliendo il premier e nessuno si fa condizionare. Bersani ha voluto il doppio turno. La scelta sui candidati la faranno i territori, ci saranno le primarie. Ciò verrà successivamente. Fra i compiti del presidente del consiglio non c’è la scelta dei candidati al parlamento».

«Non capisco cosa si intende per apparato. Il vero apparato sta con Renzi – rintuzza Ranieri – In questi giorni che ci separano dal ballottaggio parleremo dei problemi del paese».

Poi l’atteso appello agli elettori di Sel e dell’Api che nei prossimi giorni si confronteranno con il Pd di andare a votare compatti domenica per Bersani. Un disegno che parte dal livello nazionale fino alla base. A.Cal.

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