Marsica

Tagliacozzo, fare come Frosinone

A Frosinone il Tar è stato rispettato, a Tagliacozzo no.

Tuona contro Regione e Asl il comitato pro-ospedale di Tagliacozzo, che da mesi lotta per vedere efficiente e funzionante 24 ore al giorno il Pronto soccorso del presidio ospedaliero, messo in pericolo dai tagli della sanità e salvato in extremis dal tribunale amministrativo d’Abruzzo. Infatti alcuni giorni fa il Pronto soccorso di Frosinone, chiuso per i tagli, ha ripreso a funzionare.

«Si garantisce h24 la presenza di un cardiologo e di un anestesista al Pronto soccorso», aveva detto il sindaco di Anagni, Carlo Noto, lo scorso 11 novembre, precisando che «verrà così riaperto il presidio con servizio d’urgenza senza degenza».

Il primo cittadino di Anagni era in sciopero della fame dal sabato precedente contro il provvedimento di chiusura del Pronto soccorso. «È solo un primo passo importante», aveva commentato, «in questo modo viene intanto garantita l’assistenza delle emergenza con trasferimento negli ospedali maggiori».

Un epilogo almeno parzialmente positivo (ma ci vorranno incontri con il prefetto di Frosinone e il direttore della Asl locale per definire la situazione futura) che ha provocato la reazione del comitato di Tagliacozzo, dove il Pronto soccorso è da mesi sprovvisto dei servizi principali: dal cardiologo all’anestesista, mancano perfino il portiere e un centralino efficiente.

Eppure, sottolinea la portavoce del comitato, Rita Tabacco, «dopo due vittorie giuridiche che hanno visto l’accoglimento pieno delle tesi difensive indicate per conto del comitato dagli avvocati Novella, Dal Pozzo e Ranuzzi, la Asl non ha in alcun modo ottemperato a quanto richiesto nell’ordinanza sia del Tar Abruzzi (25 maggio) che del giudice del Consiglio di Stato (31 agosto)».

«A fronte del pieno interessamento del primo cittadino di Anagni», ha sottolineato la Tabacco, «e del suo sciopero della fame, la Asl di Frosinone ha mostrato sensibilità al problema dell’emergenza. Al contrario la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila e il suo manager Giancarlo Silveri hanno dimostrato di voler cancellare il Pronto soccorso di Tagliacozzo, non ottemperando a quanto predisposto dai giudici. Serve un cardiologo, un anestesista e altre strutture indispensabili. La Asl 1 persiste nell’atteggiamento ostativo nei confronti del pronunciamento del Tar e nella sua disattenzione al sociale».

Ed è già pronto un nuovo ricorso al Tar. «Torneremo al tribunale amministrativo», ha spiegato la Tabacco, «i nostri avvocati hanno già depositato un’ottemperanza. Ora aspettiamo la nuova risposta dei giudici».

Mar.Gianf.

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