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Studenti: ‘No alla Adsu unica’

“No all’Adsu unica”. È unanime la richiesta dell’Udu L’Aquila e di Azione Universitaria dell’Aquila, in merito alla proposta di commissariamento delle Adsu di L’Aquila, Chieti-Pescara e Teramo in un unico ente regionale.

Presenti a Palazzo dell’Emiciclo, dove oggi si è riunito il Consiglio regionale, gli studenti hanno illustrato il proprio disaccordo per l’inatteso taglio che priverebbe ciascun territorio della propria Adsu.

«L’emendamento dell’assessore Paolo Gatti – ha esordito Marco Taraborelli, rappresentante all’Adsu per l’Udu – è presente all’interno della legge sui disabili. Si parla di commissariamento per le tre aziende per il diritto allo studio (Ads di L’Aquila, Chieti-Pescara e Teramo) per fare dell’Adsu un unico ente regionale».

«Recentemente – ha aggiunto – sono stati fatti altri tagli. Quello dell’assessore Gatti è un vero e proprio blitz perché ha saltato i vari iter ovvero la fase di concertazione con le parti coinvolte e gli studenti».

«Chiediamo – ha continuato – di consultare università e studenti. Questo unico ente sarebbe sotto il totale controllo dei partiti, mentre attualmente la gestione era paritaria tra università e Regione. La scusa di riduzione dei costi non regge».

È dello stesso avviso Azione Universitaria dell’Aquila, che con una nota a firma del presidente Luca Rocci e del responsabile Stefano Salvini, ribadisce il “No all’Adsu unica”.

«Siamo contrari – si legge – all’Azienda al diritto allo studio unica per tutto il territorio regionale.

Crediamo che nella situazione attuale sia impossibile in quanto ogni sede universitaria ha le sue problematiche e criticità e che quindi l’unificazione delle varie aziende sia una cosa controproducente».

«Noi crediamo che prima di parlare di certi argomenti – continua la nota – sia più che giusto ascoltare anche il parere di noi studenti, i veri protagonisti dell’Università, quelli che subiscono sempre le decisioni altrui; ed è per questo che ci mettiamo a piena disposizione per un confronto con l’assessore e tutti gli enti preposti. Comprendiamo i problemi di bilancio e la necessità di risparmiare ma nelle forme giuste e senza sacrificare il diritto allo studio e il futuro delle nuove generazioni».

[A.L.]