Attualità

Dipendenti Inps contro i tagli del Governo

Di Marianna Gianforte

Sportelli dell’Inps chiusi per mezz’ora per protestare contro la Spending review e i tagli previsti dal governo nel decreto legge sulla Stabilità.

Così hanno protestato questa mattina una trentina di lavoratori dell’Istituto di previdenza di via Rendina, per «dire no a meno servizi ai cittadini e allo smantellamento del Welfare State».

Sono questi, infatti, i rischi in cui s’incorre se il decreto legge sulla Stabilità dovesse essere approvato dal Parlamento così com’è, con quei centinaia di milioni di tagli al cuore del sistema previdenziale italiano stabiliti all’articolo 4 del decreto e che metterà fine a tanti servizi ai cittadini.

La Spending review non risparmia dunque nemmeno gli istituti previdenziali, che erogano servizi ai pensionati, ai disabili, alle fasce deboli della popolazione, e ammortizzatori sociali per migliaia di persone che hanno perso il posto di lavoro.

Sostanziosi i tagli previsti dal decreto sul sistema previdenziale italiano. Così com’è, il documento porterebbe al pre-pensionamento e alla mobilità circa 4mila dipendenti Inps in tutto il Paese e alla diminuzione delle spese di gestione di 300 milioni di euro a partire dal 2013. C’è poi la Spending review, che prevede, tra le altre cose, la decurtazione di una parte del salario dei dipendenti (quella legata cioè agli obiettivi raggiunti dall’Inps).

Questa mattina sfidando la pioggia i dipendenti e le Rappresentanze sindacali dell’Istituto previdenziale dell’Aquila hanno chiuso gli sportelli (dalle 10 alle 10,30) e sono scesi in strada con tanto di striscioni con la scritta “No alla rottamazione della previdenza pubblica” e “Meno personale = meno servizi”.

La protesta è avvenuta in concomitanza con altre sedi Inps del Paese: tutte si stanno mobilitando in questi giorni, producendo documenti con cui fare pressione sul governo affinchè riduca i tagli.

«La nostra mobilitazione va avanti dal 18 ottobre in tutt’Italia con assemblee sindacali», spiega Gennaro Iannarelli delle Rsu, «il nostro obiettivo è sensibilizzare i cittadini a sostenere le nostre richieste, perché sono loro i primi a subire le conseguenze negative dei tagli operati dalla Spending review, sforbiciate che mettono in serio pericolo i servizi al cittadino. Ma con queste proteste intendiamo anche fare pressione sul governo, affinché metta mano al decreto e riveda il capitolo dei tagli».

Iniziative di protesta si ripeteranno anche nei prossimi giorni. Oltre a Iannarelli c’erano anche altri rappresentanti delle Rsu: Pierluigi Petrucci, Valentina Santoro, Nicoletta Pilolli e Quirino Casilio.

Dalle assemblee delle settimane passate sono usciti documenti con una serie di proposte alternative a quelle del governo per reperire risorse finanziarie e scongiurare la recessione del Paese. Tra queste i tagli alle consulenze esterne, con un risparmio di circa 3 miliardi; un serio e fattivo recupero dell’evasione fiscale e, infine, tagli ai costi della politica, con l’eliminazione di enti inutili e l’eliminazione di auto blu.

Intanto ai 70 dipendenti dell’Inps dell’Aquila si aggiungeranno entro gennaio anche una quarantina di lavoratori provenienti dall’ex-Inpdap, ultimo passaggio del processo di fusione fra Inps e Inpdap stabilito dal governo sempre nell’ottica del recupero delle risorse e dello snellimento della macchina pubblica.