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Regione: proteste per preservare il lago di Bomba dalla Forest

Sarà una lunga giornata per il “comitato Gestione partecipata territorio” che, assieme all’”associazione Nuovo senso civico”, si augura che la trasferta aquilana a palazzo Silone, sede della Regione Abruzzo, porti qualcosa di positivo. In ballo i rischi idrogeologici e la salute dei cittadini che, da più di 3 anni, si sentono ‘minacciati’ dall’impresa americana Forest Cmi Spa intenzionata all’estrazione e al trattamento degli idrocarburi del giacimento di gas naturale ai piedi del monte Pallano, nella diga del lago artificiale di Bomba.

Incontreranno in audizione il presidente Antonio Sorgi del “Comitato via” Massimo Colonna, geologo e presidente del comitato Gestione partecipata territorio, assieme ad Alessio Martorella, biologo e vice presidente del comitato, Sabrina Carrozza geologa e membro consiglio direttivo. Presenti anche il presidente dell’associazione Nuovo senso civico Alessandro Lanci e l’avvocato Enrico Graziani.

Per la quarta volta all’Aquila per dire no a un progetto che vede un inceneritore alto 35 metri minacciare l’ambiente, il presidente Colonna. «Nel nostro comitato – ha spiegato – ci sono chimici, geologi e biologi e abbiamo studiato tutta la documentazione presentando 100 pagine di osservazioni. Già bocciato lo scorso aprile ora c’è la richiesta di riesame. La Forest ha fatto ricorso al Tar». «Ad oggi – ha proseguito – sono state emanate dai singoli comuni 15 delibere, poi è stato firmato un documento congiunto dalla Provincia di Chieti e 19 comuni». Probabile un incontro fra Colonna e il senatore Giovanni Legnini. (a.l.)

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