«La gravidanza rappresenta in genere un periodo felice per le donne soffrono di emicrania» premette Giovanni Battista Allais, responsabile del Centro Cefalee della donna e del Servizio di Agopuntura in ginecologia ed ostetricia dell’ospedale S. Anna di Torino.
«Statistiche alla mano, la situazione migliora per il 65-70% delle donne, fino a risolversi del tutto in numerosi casi. Merito innanzitutto degli estrogeni: se negli altri periodi della vita le loro fluttuazioni mensili possono scatenare attacchi di emicrania, in gravidanza i livelli elevati e soprattutto stabili degli estrogeni aiutano a tenerla a bada. Altro elemento a favore, la produzione di notevoli quantità di endorfine endogene, che, come un analgesico naturale, ci portano a sopportare meglio il dolore. In ultimo, la condizione di gravidanza crea un maggior rilassamento muscolare, che comporta una minor tensione muscolare a livello di capo e collo».
COME SI PUO’ CURARE NEI NOVE MESI
C’è però un 30% di donne che continuano a soffrirne anche nei mesi d’attesa. «Sono soprattutto le donne che hanno la cosiddetta emicrania con aura, in cui cioè l’attacco acuto è preceduto da [i]flash [/i]luminosi, formicolii, vertigini» spiega Allais. Ecco in tal caso le strategie migliori per combatterla.
Riposati. Quando hai un attacco di mal di testa, mettiti a riposo, sdraiata e soprattutto al buio, cercando di rilassarti. Prova anche a mettere del ghiaccio sulla fronte.
Meno [i]stress[/i]. Cerca di condurre una vita con ritmi meno pressanti: [i]stress[/i] e stanchezza sono le nemiche principali di chi soffre di cefalea.
Occhio agli scatenanti alimentari. Ci sono alcuni alimenti che, in persone predisposte, possono scatenare episodi acuti: se quando mangi cioccolato, formaggi stagionati, crostacei, nocciole, banane ti viene mal di testa, evitali!
Sì a un caffè doppio. In molti casi funziona: la caffeina ha infatti un’azione vasocostrittrice che calma il dolore. Ok anche in gravidanza, basta non abusarne negli altri momenti della giornata.
I FARMACI AMMESSI
Il più sicuro in gravidanza è il paracetamolo, meglio se associato con la caffeina, che ne aumenta l’efficacia analgesica. Se sei nel secondo trimestre, un ottimo antidolorifico è l’ibuprofene: come tutti i Fans, l’assunzione deve essere evitata a scopo precauzionale nel primo trimestre, ma soprattutto è vietato l’uso nel terzo trimestre perché può interferire con la circolazione fetale, mentre a fine gestazione può inibire la sintesi di prostaglandine, rallentando i tempi del parto.
Se l’emicrania si presenta di frequente, è bene rivolgersi ad uno specialista, che potrebbe valutare la necessità di una terapia farmacologica con betabloccanti.
TERAPIE NON FARMACOLOGICHE
Il [i]biofeedback[/i]. E’ una tecnica di rilassamento effettuata in alcuni Centri Cefalee con l’ausilio di un’apparecchiatura che registra l’attività muscolare nei punti dolenti della testa ed evidenzia, attraverso un segnale luminoso o acustico, se la contrazione muscolare supera un certo limite. In tal modo la donna, aiutata dall’operatore, impara a distinguere quando è tesa e quando rilassata e come fare per rilassarsi. Per conoscere gli indirizzi dei Centri Cefalee sparsi in tutta Italia, si può consultare il sito: [i]www.anircef.it[/i].
Agopuntura. Efficace e innocua anche in gravidanza, è utile per prevenire e trattare l’emicrania, anche se associata a nausea e vomito. Un ciclo di trattamento dura circa 10-12 settimane, con sedute che si effettuano inizialmente con cadenza bisettimanale, poi a cadenza settimanale.
Per essere sicuri di affidarsi a mani esperte, sul sito [i]http://www.agopuntura-fisa.it/[/i] si può trovare l’elenco regione per regione dei medici specializzati in tale tecnica.