L’Aquila protagonista del volontariato

6 ottobre 2012 | 20:39
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L’Aquila protagonista del volontariato

Oltre 800 tecnici, esperti e personalità del volontariato italiano in adunanza all’Aquila per la sesta conferenza nazionale in programma da ieri e fino a domani nel capoluogo abruzzese, sul tema “[i]Volontariato, solidarietà a km zero[/i]”.

Dopo l’esordio di ieri, in cui è intervenuto il ministro Elsa Fornero, quella di oggi è la giornata dei gruppi di lavoro – otto – dislocati in altrettante location per una forma di lavoro itinerante.

Di questo lavoro sarà fatta la sintesi in un documento complessivo che verrà approvato domani, nella terza e conclusiva giornata. Gli ospiti oggi hanno mangiato al sacco ognuno con il proprio gruppo, mentre stasera è previsto un evento per tutti con una conviviale a piazza Duomo, nel cuore della città ferita dal terremoto del 6 aprile 2009.

Queste le squadre al lavoro: Gruppo 1 ([i]Lo sviluppo del territorio. Fare sistema per moltiplicare le risorse[/i]); Gruppo 2 ([i]Sistema Paese: il mondo del lavoro per la solidarietà[/i]); Gruppo 3 ([i]I rapporti con le istituzioni[/i]); Gruppo 4 ([i]I rapporti intergenerazionali[/i]); Gruppo 5 ([i]Legalità: un valore prioritario[/i]); Gruppo 6 ([i]Costruire responsabilità sociale di comunità[/i]); Gruppo 7 ([i]La comunicazione come strumento culturale per il cambiamento[/i]), Gruppo 8 ([i]La costruzione dell’Europa[/i]).

A girare tra i vari gruppi anche il sottosegretario di Stato Cecilia Guerra, a cui domani è affidato l’intervento conclusivo della conferenza nazionale. Quest’ultima è frutto di un percorso durato mesi, al quale hanno partecipato le associazioni di volontariato di tutto il territorio nazionale in oltre cento incontri, coinvolgendo 72 città e 13 regioni; le regioni che non hanno partecipato hanno comunque attivato percorsi di consultazione alternativi, anche attraverso Internet.

«Il volontariato è molto importante in questo momento di crisi economica, sociale e di valori» ha evidenziato Cecilia Guerra, spiegando che «aiuta a interrogarsi su che cosa significhi per le persone non vivere in un contesto puramente individualistico ma guardare alle cose che si possono fare insieme, al bene comune, alla solidarietà rispetto a quelli che hanno più bisogno».

Parlando del momento e del mondo in cui viviamo, Cecilia Guerra ha detto che «ovviamente le difficoltà ci sono, non è tutto idilliaco, e questa conferenza serve proprio anche al volontariato, ad interrogarsi su se stesso, sul ruolo che deve svolgere e anche su come organizzarsi, come comunicare, come finanziarsi».

«Ci sono problemi pratici che vanno affrontati – ha aggiunto – per permettere al volontariato di continuare a vivere e stabilire rapporti su base paritaria con le istituzioni».

Quanto alla scelta dell’Aquila, il sottosegretario ha spiegato che si tratta di «un valore simbolico, perché questa città ha vissuto sulla sua pelle il terremoto e ha visto come il volontariato che si è sviluppato sia in sede locale sia in sede nazionale e internazionale ha significato davvero molto per ripartire e credere nella ricostruzione».

«Tutto ciò ci ha permesso di riaccendere l’attenzione sulle questioni del terremoto e contestualmente ringraziare il mondo del volontariato che tanto ha fatto per le nostre popolazioni» ha commentato l’assessore alle Politiche sociali della Provincia dell’Aquila Luigi D’Eramo, spiegando che «l’organizzazione e la preparazione della conferenza nazionale affidata alla Provincia dell’Aquila insieme al ministero delle Politiche sociali e al Csv net è stata perfetta e per questo voglio ringraziare, anche a nome del presidente della Provincia Antonio Del Corvo, tutte le persone che hanno lavorato instancabilmente in questi mesi di preparazione a partire dai nostri dipendenti, al direttore generale del ministero Danilo Festa e al suo staff e i volontari del Csv net, quello aquilano e di tutte le associazioni della provincia che hanno prestato la loro operativita. Un particolare ringraziamento al Comune dell’Aquila per aver collaborato mettendo a disposizione mezzi ed uomini».

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