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Allattamento al seno, toccasana per mamme e bebè

Sano, naturale e completo. Il latte materno è l’alimento ottimale per il neonato, in particolare per i prematuri. Da qui la necessità di incentivare l’uso di latte umano proveniente dalle Banche del latte donato. Ma l’allattamento al seno è anche un vantaggio per la salute materna: oltre ad accelerare la ripresa dalla gravidanza e dal parto, riduce il rischio di cancro della mammella e contribuisce al benessere psicofisico della donna. Lo ricorda la Società italiana di neonatologia (Sin) al suo XVIII congresso a Roma. La Sin dedicherà ampio spazio all’argomento durante i lavori congressuali che si svolgeranno in concomitanza con la Settimana mondiale dell’allattamento al seno, celebrata in Italia dal primo al 7 ottobre.

 

L’allattamento esclusivo al seno – ricordano gli specialisti – almeno per i primi sei mesi, riduce del 36% il rischio di Sindrome da morte improvvisa del lattante (Sids) e del 52% le possibilità che il bambino sviluppi la malattia celiaca; vantaggi si riscontrano anche a favore degli apparati intestinale e respiratorio, oltre che nella prevenzione di patologie allergiche, asma, dermatiti, diabete mellito e dell’obesità. Nonostante ciò, in Italia, solo il 65,4% delle donne allatta esclusivamente al seno, con una grande variabilità da Regione a Regione e in relazione all’età e al grado di istruzione delle puerpere. Un dato che resta costante negli anni, come dimostrano diverse indagini, cui si evidenzia una progressiva rinuncia ad allattare al seno da parte delle madri: il 69,4% allatta subito dopo il parto, ma solo il 9,6% lo fa ancora dopo 6 mesi (dati Iss).

 

«Numeri che – secondo la Sin – denunciano l’esistenza di un duplice problema: da un lato la mancanza di informazione, dall’altro l’inadeguatezza, tuttora persistente, del sostegno alle donne in difficoltà di fronte all’allattamento». E’ essenziale invece, affermano i neonatologi, «che le future madri siano informate in modo corretto durante i corsi pre-parto e che, dopo la nascita del bambino, siano aiutate da medici, infermieri, e dai parenti più prossimi interessati nella crescita del bambino, a superare le difficoltà iniziali dell’allattamento. Il [i]rooming-in[/i], da questo punto di vista, rappresenta senz’altro una pratica ospedaliera di grande efficacia». I neonatologi insistono sulla necessità di una educazione all’allattamento materno, invogliando le neo mamme ad un primo contatto pelle a pelle con il neonato sin da subito dopo il parto.

Fonte: AdnKronos

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