Pd Abruzzo, Renzi: ‘Gente in sella da 30 anni’

1 ottobre 2012 | 17:20
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Pd Abruzzo, Renzi: ‘Gente in sella da 30 anni’

Sulmona – «Anche nel Pd e anche in quello abruzzese c’é gente in sella da 30 anni e l’unico modo per mandarli a casa è votare per me». Lo ha detto Matteo Renzi, rispondendo a una domanda di un giornalista, nel suo intervento di oggi a Sulmona.

«Stiamo cercando di fare un referendum per il futuro – ha aggiunto – Quelli che ci hanno portato fino a qui non possono essere quelli che ci porteranno fuori da qui. Tocca a una nuova generazione dirigente, a persone che non vengono da esperienze parlamentari, ma dal territorio, dai Comuni. Persone che si sono sporcate le mani come sindaci e come amministratori e che hanno un’idea, un sogno per il futuro dell’Italia».

Renzi ha aperto la sua prima tappa del tour abruzzese per le primarie 2012 parlando di scuola: «Continuano a parlare dello Stretto di Messina, ma io dico che gli otto miliardi li dessero alle scuole per la realizzazione di nuovi edifici e per rendere più moderne e sicure», ha detto.

Arrivato alle 15, con un’ora di ritardo rispetto all’orario previsto per avere partecipato ai funerali del procuratore Pierluigi Vigna, Renzi si è scusato col numeroso pubblico accorso all’interno del palazzo dell’Annunziata di Sulmona per ascoltarlo.

LEGGE ELETTORALE: A SCEGLIERE SIANO I CITTADINI – Renzi, nel corso del suo tour, ha parlato anche della legge elettorale. «Facciano quello che gli pare – ha detto – basta che lo facciano, e che a scegliere siano i cittadini. Dico che se vinceremo dimezzeremo il numero dei parlamentari diversificando le funzioni delle Camere. Non si possono avere due Camere doppione». Sulla nuova iniziativa di Fini, Casini e Montezemolo in funzione Monti-bis , Renzi ha poi aggiunto: «E’ un’iniziativa che si commenta da sola».

In merito al segretario del Pd Bersani, Renzi ha detto: «Nutro per lui profonda simpatia, mi piace come ama definirsi ‘usato garantito’, mentre noi rappresentiamo un futuro che troppo spesso è stato usato come discarica dei problemi del presente».

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