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In arrivo l’Imu ‘Robin Hood’

Un uso politico dell’Imu contro le forme di egoismo sociale. L’imposta sarà una sorta di Robin Hood: i ricchi che possono permettersi di tenere gli immobili sfitti, e soprattutto i proprietari che affittano le case in nero dovranno pagare l’Imu alle stelle con un’aliquota del 10,6°/oo (contro quella base per le seconde case del 7,6).

Costoro non solo dovranno pagare una imposta maggiorata, ma i loro nomi saranno inviati dal Comune alla Guardia di Finanza che effettuerà controlli sull’utilizzo degli immobili non dati in locazione. Nella lista dei virtuosi, se volete, ci saranno i cittadini che diligentemente danno in fitto l’abitazione in canone concordato o per fini sociali che potranno beneficiare un abbattimento del 2°/oo con un’aliquota del 5,6°/oo della tassa e i proprietari che affittano con contratto registrato il proprio appartamento. Per quest’ultima categoria c’è una riduzione dell’1‰ con un’aliquota da pagare del 6,6°/oo.

L’assessore comunale alle Finanze, Lelio De Santis ha sottolineato che il provvedimento è stato approvato dalla giunta, mentre il regolamento sarà sottoposto all’esame del consiglio comunale. Ha parlato di un segnale coraggioso in riferimento alla riduzione dello 0,3°/oo sulla prima casa con un’aliqiota che passa dal 4°/oo al 3,7°/oo, mentre il sindaco Massimo Cialente ha sottolineato l’uso “politico” che l’amministrazione vuol fare della leva fiscale con l’obiettivo di alleggerire il carico fiscale sui cittadini con attenzione per le fasce sociali deboli anche al fine di stimolare l’offerta sul mercato delle locazioni.

Dalla riduzione sulla prima casa il Comune perderà 165 mila euro sul gettito totale stimato in 10 milioni 766 mila euro. Lo sforzo dell’ente per la riduzione dell’aliquota per l’affitto concordato è di circa 20 mila euro, per quella in fitto generico solo 5 mila euro. Dalla maggiorazione per le case sfitte, invece il Comune dovrebbe incassare 415 mila euro facendo registrare, dunque, su tutta l’operazione, un saldo positivo per le casse di 215 mila euro. «Il nostro obiettivo è andare incontro a chi ha la prima casa. Chi ha l’abitazione vuota o ha affittato in nero invece deve pagare di più, ma non solo. Trasmetteremo un elenco delle case sfitte alle Fiamme gialle. Riteniamo delittuoso avere appartamenti vuoti. Dobbiamo combattere questa forma di egoismo sociale».

I capannoni industriali pagheranno la stessa aliquota delle seconde case cioé 7,6°/oo. Non c’è invece la possibilità di avere agevolazioni per i commercianti che riapriranno i battenti in centro perché il decreto non lo consente. «Cercheremo di venire incontro alle loro esigenze attraverso agevolazioni sulla Tarsu e sulla Cosap in relazione a rifiuti, insegne e tavolinetti all’aperto. La riduzione del 50% dell’aliquota vale invece per le case in riparazione per danni non causati dal sisma. Rimangono esentate invece dal pagamento dell’imposta le abitazioni danneggiate dal sisma e inagibili. Un provvedimento che può sembrare scontato agli aquilani, ma non per il governo. É stata dura infatti la battaglia tesa ad ottenere l’esenzione, ha ricordato il sindaco Massimo Cialente. Le nuove aliquote andranno in vigore dopo il via libera dell’Aula».

ECCO LA TABELLA

Aliquote base a livello nazionale: 4°/oo sulla prima casa e 7,6 per le seconde case.

Prima casa nel Comune dell’Aquila: 3,7°/oo (abbattimento 0.3°/oo)

Seconde case locate con canone concordato: 5,6°/oo (abbattimento del 2°/oo)

Seconde case date in locazione: 6,6°/oo (abbattimento dell’1°/oo)

Seconde case non affittate: 10,6°/oo (maggiorazione del 3°/oo)

Opifici aliquota del 7,6°/oo

Abbattimento del 50% dell’aliquota per le case in riparazione per danni non causati dal sisma

Esenzione totale per le case inagibili