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Cgil, concorsone? Macchina amministrativa tutta da rifare

«Le polemiche sul concorsone di questi giorni non ci aiutano a difendere la possibilità concreta di stabilizzare l’occupazione presso il Comune dell’Aquila e nel resto del cratere sismico», scrive in una nota la Fp Cgil.

«Abbiamo chiesto al Comune dell’Aquila, in particolare, un confronto sulle modalità di riorganizzazione della macchina amministrativa, perché il cosiddetto concorsone non basta a risolvere tutti i problemi dell’ente. L’obiettivo dev’essere superare il precariato e allo stesso tempo valorizzare l’impegno del personale già dipendente. Come Cgil abbiamo sempre sostenuto il superamento della fase commissariale e il passaggio dei poteri agli enti locali, ma allo stesso tempo abbiamo sempre affermato la necessità di dotare gli stessi enti locali dei mezzi e del personale indispensabili a governare la ricostruzione».

«D’altra parte non capiamo come sia possibile affermare che il governo Monti è stato generoso con gli enti terremotati quando finora, in presenza anche delle strutture commissariali, il solo Comune dell’Aquila ha utilizzato (in tutti i settori) 237 lavoratori precari, mentre oggi, con il ritorno ai poteri ordinari, si ritiene che 128 unità siano sufficienti. Inoltre si prevede una riserva del 50% a favore di chi lavora già nell’ente, con il risultato che soltanto un precario su quattro potrà beneficiare dei posti riservati. Il sindacato dunque non può considerare chiusa la partita dei numeri solo con l’espletamento del concorsone, e dovrà da subito gettare le basi per un confronto ai vari livelli istituzionali con l’obiettivo di dare una risposta a tutti i lavoratori fino ad oggi impegnati nella ricostruzione».

«In questi giorni tra l’altro si è sviluppato un dibattito sulla necessità di occuparsi non soltanto della ricostruzione fisica del cratere ma anche di quella sociale, un obiettivo che riteniamo fondamentale e verso il quale auspichiamo un’attenzione particolare (che fino ad oggi è mancata) da parte del governo».

«Nel ribadire la necessità di garantire la legittimità degli atti e la trasparenza delle procedure per le le selezioni, riteniamo che il confronto che la Funzione pubblica-Cgil chiede agli enti locali debba affrontare il tema della riorganizzazione complessiva degli stessi enti, affinché siano in grado di rispondere alla sfida epocale che tutti abbiamo di fronte».

«La Fp-Cgil in conclusione auspica che tutti i soggetti abbiano la capacità di mettere fine alle polemiche (che rischiano tra l’altro di bloccare o ritardare i concorsi), avviando una fase di concertazione necessaria ad affrontare tutti i problemi in campo e quelli che si presenteranno nel futuro».