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Abruzzo virtuoso per occupazione, male Cig

L’Abruzzo è al primo posto della classifica nazionale per incremento occupazionale,  registrando un aumento del 2,4% rispetto allo scorso anno.  E’ quanto emerge da uno studio condotto dall’Ufficio Stampa di Confartigianato Abruzzo, che ha comparato i dati dell’occupazione del primo trimestre 2012 con lo stesso periodo del 2011. L’analisi rileva, inoltre, una forte spinta occupazionale sul fronte lavoro subordinato e di una tendenziale stabilità del lavoro autonomo che cresce solo dello 0,5%.

«Considerato il contesto fortemente recessivo che stiamo attraversando –  spiega Daniele Giangiulli, Segretario Regionale di Confartigianato Abruzzo – è davvero un ottimo risultato per la nostra Regione, frutto di politiche mirate sul fronte del lavoro e degli incentivi alla occupazione messe in campo dalla regione e dall’Assessore al lavoro guidato da Paolo Gatti. Tuttavia – prosegue – se da un lato l’analisi dei dati ci conforta sul fronte generale dell’occupazione, dall’altro, stringendo lo zoom al settore che rappresento, i dati non devono indurre ad un facile ottimismo; in particolare preoccupa l’incremento di ore di cassa integrazione concesse al settore artigiano (+14,4% su base regionale) nel periodo luglio 2011 – giugno 2012 rispetto al periodo luglio 2010 – giugno 2011. Tali dati sono la dimostrazione che nei momenti di crisi sono principalmente gli artigiani e la micro e piccola impresa a pagare il dazio più alto. Di ciò gli organi decisionali, a qualsiasi livello, dovranno tener conto nella predisposizione di tutte le misure anticrisi».

L’analisi rileva, infine, che le province maggiormente colpite dal calo di attività produttiva sono Teramo e Pescara, mentre in controtendenza c’è L’Aquila dove è facile presumere che il calo di cassa integrazione sia collegato alla difficoltà di ripartenza che molte attività artigianali hanno incontrato nella fase post-sisma.

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