Gol fantasma, Ucraina scippata

[i]di Xavier Jacobelli[/i] – Gli impuniti l’hanno rifatto un’altra volta. Il penultimo gol fantasma in una competizione ai massimi livelli internazionali era stato visto ai mondiali sudafricani 2010, vittima l’Inghilterra di Capello, avversaria la Germania. L’ultimo gol fantasma l’abbiamo ammirato ieri sera a Euro 2012: vittima l’Ucraina, avversaria l’Inghilterra di Hodgson. Arbitro orbo, giudice di porta cieco, Ucraina a casa, Inghilterra nei quarti dove affronterà l’Italia.

E’ giusto tutto questo? No, è un’autentica porcata. Non è stata la prima, non sarà l’ultima. Pensate che cosa avremmo detto ieri sera se, a Poznan, il gol di Cassano avesse fatto la fine del gol di Devic, cioè non fosse stato visto: come minimo avremmo chiesto a Blatter e a Platini di andarsene a casa, una volta per tutte. O no?

 

Invece, restano incollati alla loro poltrona il rispettivamente presidente della Fifa e dell’Uefa. La seconda organizzazione è ben felice di applicare i regolamenti fissati dalla prima che, udite udite, il 2 luglio, a Kiev, via International Board darà il via libera alla rilevazione del gol non gol tramite apposito congegno elettronico. Ma questa non è una bella presa per i fondelli degli amici ucraini? Ma i parrucconi di Blatter non potevano concedere l’autorizzazione prima e non dopo Euro 2012? Sino a quando continueranno a rimediare queste figuracce planetarie mentre il tennis, il rugby, il football americano, il ciclismo, lo sci, il basket  da ani adottano felicemente il supporto tecnologico?

Macché. Con tenacia degna dei cavernicoli e trogloditico sprezzo del ridicolo, da anni Bla & Pla si oppongono all’introduzione della tecnologia nel calcio, alla moviola in campo, al semplice meccanismo che consentirebbe di stabilire se un gol sia tale o non sia gol.

Bla & Pla dicono che i moderni ritrovati attenterebbero al romanticismo del calcio, alla sua sacralità, alla sua recondita bellezza, poiché l’errore fa parte del gioco. Bravi, avanti così che forse, prima o poi, imparate a usare la pietra focaia. 

Blatter e Platini vadano a spiegare questa vergogna all’Ucraina che si è svenata per co-organizzare l’Europeo e ora si ritrova con un pugno di mosche in mano, dopo essere stata derubata in mondovisione. Fossimo gli amici di Kiev, cui va la nostra fraterna solidarietà di fronte a questo furto, organizzeremmo a Bla & Pla una bella vacanza nella steppa, muniti di dvd della serie: i più grandi furti del calcio mondiale.

L’ipocrisia è la regina della Fifa che, il 9 luglio 2006, a Berlino, battezzò la moviola in campo: se il quarto uomo non avesse avvertito l’arbitro della testata di Zidane a Materazzi, la finale mondiale Italia-Francia forse sarebbe finita in un altro modo. Eppure, guai a chi lo ricorda.

Perché il Sistema caro a Bla & Pla non vuole la tecnologia? Perché altrimenti gli arbitri, gli assistenti e mettiamoci pure i giudici di porta, perderebbero il potere di condizionare l’esito delle partite. Com’è risuccesso a Kiev. Bello schifo.