Saranno i cittadini a dettare le priorità all’amministrazione comunale. Questa sera si è tenuto il primo di una serie di incontri fra le gente e l’esecutivo e il sindaco.
Rigorosa l’organizzazione del lavoro sotto il tendone di piazza Duomo. Tanti i fogli tematici sui numerosi tavoli per formare il complesso puzzle del programma di mandato da diluire nei cinque anni di amministrazione del sindaco Massimo Cialente. Presenti insieme al sindaco anche i nove assessori (fatta eccezione per qualche assenza giustificata). Cialente ha ringraziato in premessa per il risultato elettorale. «All’Aquila i cittadini hanno votato di più che nelle altre città italiane», ha ricordato.
«Il programma di mandato è una cosa seria – ha esordito -. Toccherà ai cittadini stabilire le priorità degli 8 macro punti individuati. Ad ogni azione dovrà essere attribuita una tempistica da 3 mesi a 5 anni». Un assessore per ogni punto del programma ha preso posto con i cittadini per pianificare insieme le azioni amministrative.
Gli 8 punti del programma di Cialente corrispondenti agli altrettanti tavoli tematici sono: la Partecipazione; la macchina comunale, la ricostruzione, l’ambiente e la sostenibilità urbana; le tematiche del Sociale, Lavoro, sviluppo, innovazione e imprese; valorizzazione delle eccellenze; Giovani. Su quest’ultimo punto il tavolo ha proposto di favorire l’investimento delle imprese impegnate nella ricostruzione per la creazione di borse di studio e stage gratuiti.
In tema di partecipazione i cittadini presenti hanno chiesto di avere subito un luogo pubblico a disposizione e uno [i]Urban Centre[/i]. In relazione al settore cultura è stata avanzata la richiesta che l’auditorium di Renzo Piano sia reso a disposizione di tutte le istituzioni. Fra le priorità del sociale, la realizzazione della Casa della salute, quale luogo di integrazione socio-sanitario. Seguiranno altri incontri fino ad avere l’intero programma.
A sorpresa però prima dell’inizio dei lavori di gruppo è piovuta la critica di un cittadino, Franco Castellani. «Ma stiamo scherzando? – ha tuonato al microfono –. Come può un piccolo gruppo di cittadini dettare le priorità dell’azione amministrativa? Eppoi vi abbiamo eletti apposta, cosa state a fare?» La moderatrice del primo Lina Calandra ha preso le difese dell’iniziativa: «Noi cerchiamo ci fare le stesse cose che si fanno in politica cambiando un metodo. É un modo per dare maggiore responsabilità ai cittadini». «Qui non c’è il numero chiuso – ha detto Cialente -, viene chi lo desidera. Chi c’è evidentemente vuole partecipare. Questo è uno strumento nuovo che va sperimentato. La democrazia è anche questa. Non possiamo costringere le persone a partecipare con la cartolina rosa».
A.Cal.