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Sisma, patrimonio culturale: primo “vertice” di Mibac, Comune e Curia

L’Aquila, 24 apr 2012 – Riavviare il restauro post sisma del Patrimonio Culturale dell’Aquila e del territorio del cratere attraverso alcuni luoghi simbolo. E’ stato questo il tema al centro della prima riunione di coordinamento convocata dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo, tenutasi all’Aquila presso la nuova sede dell’Ufficio dal direttore Fabrizio Magani, a cui hanno partecipato il Comune dell’Aquila, con gli assessori alla ricostruzione Pietro Di Stefano e alla ricostruzione dei Beni Culturali  Vladimiro Placidi, e la Curia dell’Aquila con Don Alessandro Benzi Vicario  Episcopale per i Beni Culturali e Marco Volpe coordinatore Generale Beni Culturali.

La riunione ha individuato alcuni siti di particolare significato per la storia del territorio da cui, una volta definiti i passaggi amministrativi previsti dall’OPCM 4013, si potranno iniziare concretamente i procedimenti per il restauro. Si tratta della Chiesa di San Pietro Apostolo ad Onna, su cui c’è l’impegno della Germania, il cui progetto esecutivo è già in fase di approvazione; Porta Napoli che è stata adottata dalla Fondazione Carispaq; Oratorio di San Giuseppe dei Minimi che beneficia della donazione del Governo del Kazakistan; Palazzetto dei Nobili per il cui restauro c’è l’impegno della Camera dei Deputati; Santa Maria del Suffragio o Anime Sante per il cui restauro c’è l’adozione del Governo della Francia; Palazzo Ardinghelli e la Chiesa di San Gregorio Magno che saranno restaurati con il contributo della Federazione Russa. Ma si stanno anche valutando le situazioni della Basilica di Santa Maria di Collemaggio e della Cattedrale di San Massimo, per quest’ultima la Curia sta definendo il progetto esecutivo.

Tra le priorità emerse nel corso dell’incontro odierno la definizione delle risorse già disponibili e di quelle derivanti dalla contabilità ancora nelle more della struttura del Commissario per la Ricostruzione. Questa prima riunione segna la necessità e la volontà delle istituzioni in campo di continuare sulla strada del fattivo confronto per garantire un lavoro di ricostruzione più concreto ed efficace.