Terremoto, manufatti provvisori: Tar dispone demolizione

L’Aquila, 23 apr 2012 – Alcune casette o manufatti provvisori sorti dopo il terremoto del 2009 nel territorio dell’Aquila verranno demolite dopo la decisione del Tar di respingere le istanze cautelari tese a impugnare le ordinanze di demolizione emesse dal Comune dell’Aquila. Lo riferisce oggi "Il Messaggero" a proposito dei nove ricorsi del 2012, per i quali i giudici amministrativi hanno accolto finora la richiesta riguardante un manufatto per il quale hanno stabilito che «prevalgono le esigenze cautelari mirate a impedire l’immediata demolizione dell’opera anche in relazione al carattere emergenziale della stessa».
Nel caso di un’abitazione i giudici sottolineano «il venir meno delle peculiari esigenze abitative discendenti dal sisma aquilano, legittimanti la costruzione temporanea e non sussistendo alcun diverso titolo autorizzativo dell’insediamento». In un altro caso il Tar giunge tempestivamente a ordinare la sola rimozione dello scavo. Spuntano anche due ricorsi per abitazioni realizzate in area a rischio idrogeologico a Pile. Da demolire, dice il Tar, anche un altro manufatto poiché il ricorso viene giudicato infondato. L’ultima ordinanza del 15 marzo, la numero 91 del 2012, riguarda invece il complesso commerciale in via Di Vincenzo posto sotto sequestro dalla Procura della Repubblica; anche in questo caso c’è stato il rigetto della sospensiva anche se si tratta di un’opera realizzata non in base alla delibera 58, ma in virtù della numero 57 che consentiva la rilocalizzazione dei commercianti che avevano avuto la propria attività danneggiata dal sisma.
Dinanzi al no dei giudici amministrativi, al Comune non resta che eseguire le ordinanze di demolizione.