Liberate le Zebre: lettera aperta al futuro sindaco di Avezzano

Avezzano (Aq), 22 apr 2012 – In vista delle imminenti elezioni amministrative, il Comitato mobilità marsicana onlus scrive una lettera aperta al futuro sindaco della città, rivolgendosi perciò ai candidati a tale carica, ed alla futura amministrazione.
«Nella campagna elettorale in corso – si legge – si sta parlando ben poco di programmi. Pochissimo, poi, di temi importanti quali urbanistica, viabilità, rifiuti. Eppure è ormai evidente l’esigenza di una svolta nella gestione del territorio cittadino, che prenda origine da un nuovo Piano generale del traffico e che per gradi conduca Avezzano nel novero delle città dalla vivibilità decente, se non buona. A prescindere dal nome del futuro sindaco (e del suo programma), riteniamo utile fornire un bordereau riepilogativo dei temi che da anni ci vedono impegnati, e che decorso l’appuntamento elettorale si ripresenteranno ancor più cogenti nella loro urgenza e drammaticità, nel cammino da intraprendersi verso una Città realmente a misura d’uomo».
URBANISTICA/EDILIZIA/PRG
Arresto alle varianti urbanistiche a getto continuo. Le continue varianti al Piano Regolatore Generale tolgono ogni efficacia programmatoria allo Strumento Urbanistico Generale, stravolgendone di continuo la fisionomia e l’identità.
Dotazioni di standard pubblici. E’necessario porre un freno al cosiddetto frazionamento,in sede di pianificazione attuativa (piani di lottizzazione, piani di recupero), delle dotazioni degli standard urbanistici di interesse generale per verde e spazi pubblici. A causa di tale parcellizzazione sono sorti interi quartieri dormitorio, privi delle minime funzioni qualificanti dei quartieri urbani moderni. Occorre restituire dignità a tutti i quartieri e alle frazioni. Da troppo tempo l’Amministrazione pensa solo a costruire nuove strade per le automobili, rotonde, posti-macchina. Occorrerà ricominciare a porre nella scala delle priorità i marciapiedi, gli spazi ciclo-pedonali, i parchi.
Consumo del territorio “a crescita zero”. Desideriamo un Piano Regolatore che metta un freno al sacrificio del terreno agricolo. Stop alle continue varianti per rendere edificabili i terreni agricoli, a vantaggio privato di pochi. Si deve preferire la costruzione sulle aree dimesse e la ristrutturazione degli edifici già esistenti.
EDIFICISTORICI/SCUOLE
Edifici pubblici: opporsi all’abbandono,al degrado e alla loro svendita. Costituisce un’esigenza primaria tutelare, preservare e ristrutturare i pochi edifici storici di Avezzano e comunque le strutture di rilievo sociale. La cattiva prassi della dismissione degli edifici pubblici -icasticamente rappresentata dagli scandali della casa di riposo di via Lolli-via Vidimari e dall’ex asilo di via Fontana – non ci condurrà lontani. L’esperienza insegna che l’abbandono e il degrado precedono la svendita ai soliti noti. E’questa la sorte che attende, ad esempio, le scuole centrali?
Strutture scolastiche. La costruzione di istituti comprensivi in estrema periferia, peraltro in zone difficilmente raggiungibili e pessimamente servite, non deve essere lo strumento per sopprimere le scuole del centro e di quartiere. Il ricorso all’enfatica denominazione di “campus” per queste futuribili strutture all’iperuranio non ci rassicura. Gli edifici scolastici, a partire dalle scuole medie Corradini-Fermi, vanno ristrutturate se possibile, e comunque in caso di riconversione va mantenuto l’uso pubblico. Sperimentazione del Piedibus nelle scuole inferiori cittadine: sarà un’esperienza edificante di socializzazione per genitori e bambini.
Spazi verdi e parchi pubblici. Piazza Torlonia è l’unico minuscolo polmone di verde pubblico del centro cittadino. Vanno realizzati parchi pubblici in ogni quartiere. Il Parco Arssa è a rischio dopo la chiusura di quell’ente: bisogna scongiurare il pericolo di speculazioni edilizie o d’altro genere. La Pineta della zona nord è nel totale abbandono e nella sporcizia. Attento monitoraggio alle spese degli appalti per il verde urbano.
MOBILITA’
Zone 30km/h generalizzate. Istituzione di zone con limite di velocità massima di 30 km/h davanti alle scuole, edifici pubblici e parchi. Progressiva estensione a tutta la città, con l’eccezione degli assi viari.
Potenziamento del trasporto pubblico urbano. Con l’utilizzo degli autobus elettrici e studio di nuove linee interconnesse con le periferie.
Passaggi pedonali. Ripristino dei passaggi pedonali eliminati sul Quadrilatero con creazione di nuovi dossi.
Isole pedonali. Istituzione di isole pedonali e ZTL (Zone a Traffico Limitato) nel centro e in ogni quartiere, anche per garantire il diritto alla vivibilità e al gioco dei fanciulli.
Rete ciclabile cittadina. Ciclabile Nord: sua prosecuzione della pista su via Allende e collegamento con il sottopasso pedonale della stazione ferroviaria. Solo così (dopo adeguamento a norma di legge dello stesso sottopasso pedonale) essa sarà resa funzionale con il collegamento delle zone Nord e Sud della città. Ciclabile via Roma: costruzione pista della ciclabile su via Roma come da PTU e suo raccordo con la Ciclabile Nord in modo da iniziare la costruzione di una rete urbana interconnessa di piste ciclabili. Realizzazione di piste che colleghino Avezzano alle periferie. Si inizi ad applicare la legge 366/98 che obbliga l’inserimento di una pista ciclabile in ogni strada che si stia ristrutturando o di nuova generazione.
Ferrovia dello zuccherificio. Trasformazione della ferrovia urbana al servizio del nucleo industriale in un percorso ciclo-pedonale, anche alla luce delle previsioni della legge 366/1998. Opposizione ferma a qualsiasi ipotesi di svendita del sedime ferroviario ai frontisti e al depauperamento di questo patrimonio.
Una città spaccata in due. Il tratto urbano della ferrovia Roma-Pescara taglia la città in due, ed esistono solo sottopassi per automobili. Di qui l’uso smodato delle autovetture: è quasi impossibile per i pedoni girare e recarsi da una zona all’altra: i marciapiedi di 40 centimetri dei sottopassi di via Albense e via Aquila sono incalpestabili. Il sottopasso pedonale della stazione è sporco, ripido, insicuro, degradato, ed è di fatto una barriera architettonica incivile e discriminatoria. E’una priorità costruire una rampa non ripida accessibile per tutti. Fin da subito vanno attuati interventi-tampone con soluzion temporanee quali canaline e servo-scale per i disabili.
Parcheggi. Va respinta qualsiasi ipotesi di parcheggio sotterraneo, multipiano o altro all’interno o a cavallo del Quadrilatero. Sì alla costruzione di parcheggi scambiatori fuori del centro.
Accessibilità ai disabili. Abbattimento di tutte le barriere architettoniche a strade, edifici, trasporti ad altri servizi che impediscono la fruizione della Città a persone diversamente abili.
Larghezza minima dei marciapiedi. Si chiede il ripristino della norma del Regolamento comunale riguardante i marciapiedi, con il ritorno degli stessi alla larghezza minima di 2 metri.
Dehors. Devono essere rimovibili e non invasivi. Le brutte e invadenti strutture a carattere permanente (che occupano marciapiedi e passaggi pedonali) sono inammissibili e vanno sottoposte al regime del permesso di costruire.
PoliziaLocale. Si rispetti la somma annua del 20% dei proventi delle multe elargite da destinare ad opere volte ad implementare la sicurezza e i diritti degli utenti deboli della strada (pedoni, ciclisti, diversamente abili) come da art. 208 del nuovo del Codice della Strada.
TANTO ALTRO
Gestione dei rifiuti. Va avviata (e non solo annunciata) la raccolta differenziata porta a porta; c’è bisogno di chiarezza e trasparenza sui costi e sui rapporti contrattuali-convenzionali.
Riserva del Monte Salviano. Interdizione al tra
ffico motorizzato con predisposizione di bus navette elettriche. Collocamento del tiro a piattello in altra zona.
Monitoraggio periodico della qualità dell’aria. Nei punti più critici del traffico cittadino.
Casa delle associazioni. Istituzione di una Casa delle associazioni presso il Municipio.
Bonifica delle micro discariche che sfigurano il territorio comunale.