
Pescara, 18 apr 2012 – Tensioni e scontri verbali hanno caratterizzato anche oggi il processo davanti al tribunale collegiale di Pescara riguardante presunte tangenti nel mondo della sanità abruzzese. Il clou nel primo pomeriggio nel corso del controesame dell’ex titolare della clinica Villa Pini Vincenzo Angelini da parte di uno dei legali del parlamentare del Pdl Sabatino Aracu.
A riscaldare gli animi, nonostante l’appello al fair play rivolto più volte dal presidente del collegio a tutte le parti, la frase di Angelini «qualcuno ha visto troppe puntate di Perry Mason». Non si è fatta attendere la reazione del legale dell’ex governatore Ottaviano Del Turco, l’avvocato Giandomenico Caiazza: «Presidente non consenta ad un teste di insultare in questo modo gli avvocati. Questo signore deve rispettare la toga».
Angelini replica a Caiazza «Lei infanga la toga che porta». A questo punto è bagarre totale e il difensore di Del Turco chiede di mettere tutto a verbale e di voler querelare l’ex imprenditore della sanità: «Angelini se parla di me si sciacqui la bocca, io sono una persona per bene, non so se si possa altrettanto dire di lui». Su invito del presidente seguono le scuse di Angelini all’avvocato Caiazza.
L’udienza di oggi è cominciata con il controesame dell’ex titolare di Villa Pini da parte del legale di Del Turco. In primo piano i viaggi di Angelini a casa dell’ex governatore a Collelongo per consegnare le presunte tangenti e le ricevute dei telepass che indicano l’uscita dall’autostrada al casello Celano – Aielli, «essendo andato a pietire da Del Turco la mia salvezza – ha detto – sono stato in grado di ricostruire i periodi dei viaggi e poi non avevo altri interessi a Celano e Aielli».
Sul fatto che per alcune dazioni non ci siano riscontri con i telepass Angelini ha spiegato che ricorda le date delle visite a Collelongo grazie all’aiuto della moglie che ha detto «su di me ha un effetto maieutico Mi sono messo a piangere con lei e sono riuscito a ricostruire a memoria le torture che mi ha fatto Del Turco». Angelini nel corso del controesame di Caiazza ha detto che Del Turco e Cesarone lo minacciavano: «Mi dicevano che la procura, la guardia di finanza e i nas indagavano su di me, non citavano certo i numeri dei fascicoli. Mi dicevano che mi volevano proteggere da altri che volevano farmi del male, in cambio mi chiedevano varie cose, tra cui i soldi. Poi, però, non mi proteggevano e prendevano provvedimenti contro di me. Spiegavano questo dicendo che mi dovevo accontentare perchè invece di uccidermi mi avevano tagliato una gamba».
Sulle ispezioni da parte della Regione ha detto che non le temeva ma che auspicava che fossero equilibrate. In aula si è parlato anche della famosa busta delle mele, su questa vicenda è intervenuto Del Turco con una dichiarazione spontanea: «nella busta delle foto ci sono mele, noci e castagne con il guscio pieno di spine. In trenta secondi non avrei potuto prepararla e poi era impossibile metterci le mani dentro senza ferirsi. L’avrà preparata qualcun altro».
«Ero diventato una larva, sono stato distrutto, macellato da questi farabutti. La mattina andavo a piangere a casa di Cesarone», ha quindi aggiunto Angelini. Durante il controesame l’ex imprenditore della sanità ha anche sostenuto che quando ha registrato un colloquio con Lamberto Quarta non ha fatto riferimento alle dazioni in quanto «queste cose mi facevano e mi fanno schifo. Ero spaventatissimo e non ho fatto cenno ai soldi perchè avevo paura che Quarta potesse rendersi conto che era registrato». Angelini ha inoltre raccontato in aula che «mi dicevano che dovevo parlare solo con loro e mi è stato vietato di parlare con gli altri politici».
Nella seconda parte del controesame è intervenuto uno dei legali di Sabatino Aracu che ha posto al teste diverse domande riguardanti le presunte dazioni. Nella maggior parte dei casi Angelini ha fatto riferimento alle dichiarazioni rilasciate ai pm nel corso del dibattimento: «non sono immortale, non mi si può fare la stessa domanda dieci volte. Non ne posso più, non mi sento bene, sono qui e non dovrei starci».
Subito dopo è stata la volta del controesame dell’avvocato di Luigi Conga. L’udienza è stata poi aggiornata a domani. Il presidente ha disposto la vista fiscale per Angelini, che oggi ha annunciato che domani non potrà essere presente in quanto dovrà ricoverarsi in day hospital. La visita dovrà accertare l’assoluto impedimento di Angelini.