Cronaca

Morosini: oggi l’autopsia

Pescara, 16 apr 2012 – Il sostituto procuratore Valentina D’Agostino ha previsto per oggi lo svolgimento dell’autopsia di Piermario Morosini, il centrocampista 25enne del Livorno morto sabato pomeriggio dopo un malore mentre era in campo per la partita Pescara-Livorno, allo stadio del capoluogo adriatico. L’esame autoptico è iniziato. Potrebbero essere effettuati anche test del Dna sui tessuti del giocatore Piermario Morosini. Lo si apprende da fonti sanitarie. Qualora l’attenzione dell’esame autopstico si focalizzasse sui problemi cardiaci, secondo gli esperti si dovrebbe scandagliare anche tutte le ipotesi di difetti genetici legati all’attività elettrica del cuore.

Ad eseguire l’accertamento è stato Cristian D’Ovidio, il quale, dopo solo tre quarti d’ora, ha concluso l’incontro con la tossicologa Simona Martello dell’Università Cattolica di Roma e il pm Valentina D’Agostino. A D’Ovidio sarebbero stati consegnati gli atti del pronto soccorso relativi a Morosini, acquisiti stamani in ospedale da due ufficiali di pg su disposizione della Procura della Repubblica.

Il riconoscimento della salma è già avvenuto, da parte di un cugino del calciatore.

Massimo riserbo per ora sulle richieste ufficiali, i due clinici sono partiti subito per l’istituto di medicina legale di Pescara dove effettueranno l’esame autoptico.

PM, IPOTESI È OMICIDIO COLPOSO QUALORA DA AUTOPSIA EMERGA QUALCOSA DI RILEVANZA PENALE – Sarà un’autopsia ad «ampio raggio», quella sul corpo di Piermario Morosini, per sapere «più cose possibili», ha spiegato il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Todeschini. «Per ora sul fascicolo c’é scritto ‘ignoti’, per cautelarci il più possibile – ha proseguito il magistrato – e l’ipotesi generica è quella di omicidio colposo. Tutto questo qualora dall’autopsia emergano ipotesi di rilevanza penale».

Il medico legale avrà 60 giorni di tempo per comunicare alla Procura i risultati ufficiali dell’autopsia, mentre la famiglia, rappresentata oggi dal cugino Piergiulio Morosini, ha nominato un perito di parte, la dottoressa Cristina Basso di Padova, in rappresentanza della sorella di Piermario che è disabile. Come ha chiarito la Todeschini nel procedimento entrano solo i familiari, per ora ne restano fuori le società sportive del Livorno e dell’Udinese. Il dg Giovanni Gardini del Livorno ha comunque precisato di essere venuto in tribunale solo per tutelare la famiglia di Morosini e che il Livorno non ha chiesto nulla ai magistrati.

«È un evento triste – ha poi concluso la Todeschini – cerchiamo di capire se questo ragazzo ha avuto qualcosa che proprio l’attività sportiva ha messo in risalto, perché magari in una persona normale che non fa attività ad alto livello certe problematiche possono non emergere". La Todeschini evidentemente si riferisce anche alle eventuali familiarità del centrocampista del Livorno che ha perso il padre proprio per problemi cardiaci.

«La principale indagine è capire cosa sia successo al corpo del povero giocatore – ha detto il magistrato – solo dopo aver accertato i fatti potremo valutare ed eventualmente formalizzare gli eventuali reati. Proprio per questo motivo abbiamo chiesto ai medici di andare anche oltre il protocollo degli esami autoptici e di farci sapere più cose possibili», ha concluso il procuratore. 

MEDICO, AUTOPSIA PUÒ GIÀ ESCLUDERE ALCUNE CAUSE – Durerà dalle quattro alle cinque ore l’ispezione cadaverica sul corpo di Piermario Morosini. Lo ha confermato, all’uscita dalla Procura di Pescara, il medico legale. Il medico ha chiarito che già oggi sarà possibile escludere alcune cause  materiali del decesso alla semplice ispezione interna ed esterna, mentre ci vorrà del tempo – se non ci sono cause evidenti – per capire cosa sia successo al giocatore del Livorno. In sostanza, già stasera si potrà capire se Morosini non è morto, per esempio, di infarto o di aneurisma cerebrale.

VIGILE CHE HA BLOCCATO AMBULANZA RISCHIA LICENZIAMENTO – Il vigile urbano che ha lasciato l’auto della polizia municipale all’interno dello stadio ostacolando il passaggio dell’ambulanza che doveva soccorrere Morosini rischia da 11 giorni a 6 mesi di sospensione dal servizio, con sospensione dello stipendio. Ma se ci dovessero essere profili diversi e dovessero emergere durante le indagini si potrebbe arrivare al licenziamento. Questa persona ha gia’ comunicato la propria astensione dal servizio fino al 7 maggio, giorno in cui terminera’ la propria attivita’ il collegio disciplinare, presieduto dal direttore generale del Comune, che si occupera’ del procedimento disciplinare. Ci sarà un contraddittorio – ha annunciato il sindaco Luigi Albore Mascia – e il collegio deciderà il 7 maggio. 

SI APRE FORMALMENTE PROCEDURA INCHIESTA INTERNA – Si apre formalmente oggi la procedura per lo svolgimento di una inchiesta interna all’amministrazione comunale di Pescara per accertare quanto accaduto. Il direttore generale di palazzo di città, Stefano Ilari, nominerà una commissione, composta da dirigenti dell’ente, per ricostruire i fatti e accertare eventuali resposabilità. Saranno ascoltati tutti i soggetti coinvolti, spiegano dal Comune, e in particolare i venti vigili in servizio l’altro pomeriggio, per poi adottare eventuali provvedimenti.

Al centro dell’inchiesta c’è il fatto che ai bordi del campo di calcio, un’automobile della polizia municipale ha intralciato il passaggio dell’ambulanza che doveva soccorrere Morosini. È stato necessario rompere il finestrino dell’auto, parcheggiata e chiusa a chiave, per spostarla. Tutti hanno assicurato dal primo momento, pero’, che nel frattempo il calciatore era stato gia’ soccorso e sottoposto alle prime cure.

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I COMMENTI

ABODI, «BISOGNA RESTARE IN SILENZIO E RIFLETTERE» – «Io ho cercato di fare il mio dovere attorno a questa tragedia, a cui si è raccolta tutta la Serie B. Dovevamo farlo in modo discreto e non eclatante. In questi casi bisogna rimanere in silenzio rispetto alla normalita’ e riflettere sul dato dei tanti problemi cardiaci che colpiscono tante persone ogni giorno, cosi’ come successo al povero Piermario». Il presidente della Lega di Serie B, Andrea Abodi, è intervenuto a Radio Sportiva per ricordare Piermario Morosini.

«Nell´immediatezza dei fatti si dicono cose senza fare verifiche e si traggono conclusioni devastanti senza alcuna conoscenza – spiega con riferimento alle polemiche innescate dall’accaduto – Dal punto di vista della tempestività degli interventi, ci saranno testimonianze di come le procedure dei medici del Pescara e del Livorno siano state tempestive. Bisogna trarre insegnamento e alzare il livello di assistenza. Il calcio è una grande famiglia che sa dare il meglio di se’. L´amarezza è che lo sta dando solo nei momenti di dolore. La speranza, invece, è che ciò avvenga sempre. Vedere Barcellona, Manchester e Real Madrid fermarsi e giocare col lutto al braccio è segno che c´è una grande comunità del calcio. Per quanto riguarda il calendario mi auguro che discutendo si trovi una soluzione. Non vog
lio dare rilievo a quello che dovrebbe essere un normale confronto. Per quanto ci riguarda, decideremo dopo aver sentito le varie società. C´è tanta generosita’ a cui dovremo dare un po´ d´ordine. Noi ci metteremo in fila, assieme agli altri, armonizzando le varie iniziative». 

NICCHI (PRESIDENTE AIA), NO POLEMICHE SU STOP CAMPIONATO – «Basta polemiche sullo stop al campionato: il fatto che si riesca a litigare su queste cose mi lascia senza fiato, tutto questo ci deve riportare con i piedi per terra, fare apprezzare la vita». Così il presidente dell’Aia Marcello Nicchi, ai microfoni di Radio Anch’io. Quanto alla morte del calciatore del Livorno «l’arbitro Baratta – aggiunge Nicchi – si è reso conto tra i primi di quello che stava accadendo, e’ stato sospeso immediatamente il gioco, sono momenti che restano impressi, mi vengono ancora i brividi a vedere quel giovane che cerca di aggrapparsi alla vita e non ce la fa. Purtroppo siamo stati toccati anche noi come categoria arbitrale, recentemente abbiamo perso un giovane di 19 anni mentre si stava allenando, non ci sono parole, bisogna restare vicini a coloro che sono stati colpiti».

«L’arbitro può fare di più? È una persona inerme – aggiunge Nicchi – che prende atto di quello che succede, se non ci sono le condizioni per continuare una partita non può fare altro che sospendere tutto. Chi si deve rendere conto della gravità di quello che succede sono i sanitari. Ho parlato subito dopo con l’arbitro, si è recato all’ospedale, all’obitorio, ha portato l’affetto della categoria arbitrale, più di quello non potevamo fare».

Nicchi commenta anche le polemiche sul calendario dopo il rinvio della giornata: «Sono dalla parte del presidente Abete che ha avuto un gesto di sensibilita’ incredibile. Io sono stato contattato da Roma, in poco tempo abbiamo subito comunicato a tutti gli arbitri del minuto di raccoglimento e subito dopo e’ arrivata la decisione del rinvio. Abbiamo bloccato arbitri che stavano uscendo di casa o salendo i gradini di treni e aerei. Sul fatto che si riesca a litigare su queste cose mi lascia senza fiato, tutto questo ci deve riportare con i piedi per terra, fare apprezzare la vita. Invece ancora polemiche su tutto, proteste, inganni, e’ un mondo che deve ancora emanciparsi molto».

VALENTINI (DG FIGC), FERMARE CAMPIONATO SCELTA GIUSTA – «Abbiamo avuto pochi minuti per prendere una decisione così traumatica e di forte impatto. Abbiamo avuto nel Coni e nel presidente Petrucci un punto di riferimento determinante. Abete ha sentito i vicepresidenti della federazione e e presidenti delle Leghe. E’ stata una scelta giusta, di sensibilita’ e dimostra che il calcio sa essere anche normale». Lo ha detto il direttore generale della Figc Antonello Valentini, intervenuto a Radio Anch’io o Sport su Radiouno, commentando la decisione della Federazione di fermare i campionati in questo week-end dopo la morte di Piermario Morosini avvenuta in campo nel corso di Pescara-Livorno.

«Il nostro sistema sanitario è all’avanguardia e lo dicono gli esperti del settore, questo non vuol dire che non si può fare di più e l’impegno di tutte le componenti sarà quello di rafforzare i controlli, poi bisogna fare intervenire sull’argomento coloro che ne hanno la competenza. Polemiche su calendario? Adesso c’è l’opportunitè di discutere. Il presidente della Lega Beretta ha convocato il direttivo, la decisione rientra nell’autonomia della Lega e sono sicuro che oggi pomeriggio si trovera’ un accordo che accontenti tutti. Non trovo nulla di strano sul fatto che ci siano pareri differenti su recupero o slittamento della giornata».

ABETE, GIOCARE SAREBBE STATO INACCETABILE – «Come sono arrivato alla decisione della sospensione? Qualche minuto dopo la morte di Morosini, ho pensato subito che sarebbe stato inaccettabile giocare a poche ore dalla tragica scomparsa di un calciatore». Sono le parole del Presidente della Figc Giancarlo Abete, intervenuto telefonicamente durante la rubrica "Mattino Sport", per parlare del caso Morosini. «Come poterlo ricordare? Tante società e federazioni in questi giorni si sono proposte per aiutare e sostenere la sorella di Morosini e questo èsegno di grande solidarietà e sono sicuro che tutto il possibile sarò fatto. Discussione nata in Lega sullo slittamento della 33a giornata? Si può discutere su tutto – ha detto il Presidente della Figc – l’importante però è che si faccia nei modi corretti. Spero che nel consiglio di oggi si arrivi a una soluzione attraverso il confronto».