Titanic: 100 anni fa il naufragio della nave “inaffondabile”

15 aprile 2012 | 10:14
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Titanic: 100 anni fa il naufragio della nave “inaffondabile”

Roma, 15 apr 2012 – ?E’ passato un secolo, ma il naufragio del Titanic è un dramma ancora pulsante. L’immagine – ricostruita in diversi film e descritta in molti libri –  di quella nave inghiottita dall’oceano dopo essere stata squarciata da un mostro di ghiaccio fa ancora rabbrividire. La storia del Titanic è fatta di oltre 1500 corpi sbranati dal mare e dal freddo,  di 700 superstiti  che hanno vinto la battaglia contro l’impeto dell’acqua e di un gigantesco scheletro di acciaio sepolto nell’oceano e rinvenuto solo nel 1985. 

Dei resti delle persone che il 15 aprile 1912 affondarono con il Titanic restano solo le scarpe: nessuno scheletro, ma solo tante calzature disseminate sul fondale marino e tra i rottami della nave.

Quelle scarpe e la riproduzione di diversi altri reperti, cosi come immagini dei volti che sono sopravvissuti al disastro, sono in mostra al Mystic Aquarium, nell’omonima cittadina del Connecticut a nord dello stato di New York. ‘12,450 Feet Under’ è il risultato della collaborazione tra Robert Ballard, che ha guidato la spedizione che ha portato al ritrovamento del relitto del Titanic e di Tim Delaney, ex responsabile per la Walt Disney per la costruzione di parchi tematici nel mondo, sotto l’egida della United Technologies Corporation. [Nella foto accanto un’immagine della mostra]

«Quando le telecamere hanno individuato il relitto – ha spiegato Ballard – abbiamo fatto tutti un salto di gioia e poi ci siamo messi ad urlare. Ad un certo punto qualcuno ha fatto notare che erano le due del mattino e la nave è affondata alle 2 e 20. Abbiamo pensato che non avevamo motivo per gioire». Riportando alla mente la visione di ciò che la squadra si è trovata davanti, Ballard ha detto che le immagini maggiormente rimaste impresse sono proprio le scarpe, disseminate ovunque. «Quando la nave è affondata – ha spiegato – ci sono stati migliaia di corpi congelati caduti come pioggia in fondo al mare. Le loro carni sono state mangiate dalle creature marine, le loro ossa corrose dall’ambiente privo di ossigeno. Le scarpe sono rimaste intatte». L’esposizione mostra anche la riproduzione dell’iceberg responsabile del naufragio del Titanic. E’ al centro di una stanza con sopra un cielo stellato, proprio come quello della notte della tragedia. Ci sono poi oggetti di vario tipo, pezzi di arredamento, la sala motori, parti di stanze, il tutto con in sottofondo il rumore sordo di un fondale marino. Il giro si completa con il filmato che documenta il ritrovamento del relitto.

LO SPETTRO DELLA SECONDA MORTE DEL TITANIC – A 100 anni dal drammatico naufragio,  il Titanic rischia una seconda morte. Sarà la natura a finire il lavoro iniziato dall’iceberg che danneggiò la nave facendola affondare se non si deciderà cosa fare del suo relitto che giace a oltre quattromila metri sui fondali dell’oceano Atlantico. A quasi cento anni dall’anniversario della traversata da Southampton in Inghilterra a New York della nave da crociera che si rivelò la tomba di 1.500 persone, si apre ora il dibattito su cosa fare del Titanic.

«Se il relitto resta cosi com’é – spiega Robert Ballard – la natura dissolverà con il tempo ciò che resta di esso». Autorità ed esperti americani spingono affinché si prenda una decisione per le sorti della famosa nave. L’interrogativo è se preservarla e in tal caso come preservarne l’eredità. «C’é più storia nel Titanic – continua Ballard – che in tutti i musei del mondo messi assieme».

Il Titanic, tuttavia, non può essere mosso e in qualche modo il freddo e l’oscurità contribuiscono a preservarlo, ma rischia anche di essere ‘mangiato’ dai batteri che si sono in parte sviluppati dai rifiuti gettati in fondo al mare. Ballard suggerisce di iniettare delle vernice protettiva per uccidere i batteri, ma ci vorrebbero milioni di dollari. Per ora, quindi, non resta che impedire che si gettino rifiuti dalle navi che transitano in quella parte di mare.

Intanto a proteggere il relitto sarà l’Unesco. Lo ha annunciato Irina Bokova, direttore generale dell’Agenzia Onu, spiegando che nessuno potrà più sottrarre parti della nave, come è successo in passato per metterle all’asta. Il relitto verrà tutelato dopo la celebrazione dell’anniversario del naufragio.

LA DINAMICA DELLA TRAGEDIA – I progessi della scienza permettono di rendere sempre più chiara la dinamica della drammatico naufragio del Titanic. La ricostruzione, pubblicata sulla rivista Physics World, si deve al giornalista scientifico britannico Richard Corfield, che fa il punto sulle cause del disastro avvenuto nella notte tra 14 e 15 aprile del 1912.

All’origine della serie di eventi c’é una lunga catena di errori umani e di realizzazione. In primo luogo la struttura in acciaio dello scafo sarebbe stata inadeguata a garantire la resistenza della nave alle basse temperature riscontrate in quella rotta, inoltre i rivetti utilizzati nella costruzione dello scafo non sarebbbero stati di buona qualità. In secondo luogo ci sarebbero stati gli errori del personale di bordo: agli uomini di turno sulla torre di avvistamento non sarebbero stati forniti i binocoli, si sarebbe deciso di mantenere una velocità molto elevata, gli operatori radio sarebbero stati impegnati a trasmettere messaggi a ‘pagamento’ dei passeggeri anziché quelli operativi, e il numero delle scialuppe non sarebbe stato sufficiente.

A questi aspetti umani la ricostruzione affianca una serie di cause naturali che avrebbero spinto numerosi iceberg verso Sud a incrociare la rotta del Titanic. L’estate del 1912 fu infatti particolarmente calda nei Caraibi e ciò avrebbe aumentato l’intensità della corrente del Golfo, la cui interazione con le correnti fredde dell’Artico avrebbe creato una sorta di ‘trappola’ per iceberg. Inoltre un secondo recente studio, condotto dall’università del Texas, tre mesi prima del disastro sarebbe avvenuta una rara congiunzione astronomica, nella quale la Terra si trovava contemporaneamente alla minima distanza dal Sole e dalla Luna. Una circostanza, questa, che provocò un picco massimo di marea nell’aprile 1912 e quindi un probabile maggior numero di distacchi di iceberg dalla calotta artica.

L’ultima sopravvissuta al naufragio del Titanic, Millvina Dean, è venuta a mancare nel 2009, all’età di 97 anni. La donna aveva soltanto nove settimane quando la sua famiglia si imbarcò sulla nave e suo padre fu tra le vittime del naufragio.  Millvina era la più giovane dei circa 700 sopravvissuti alla tragedia, si salvarono anche sua madre Georgetta e suo fratello Bertram che allora aveva due anni. Le sue ceneri sono state sono state sparse nel mare di Southampton, dal molo dove il Titanic partì per il suo viaggio inaugurale il 12 aprile 1912.

Tra i passeggeri del Titanic c’era anche un uomo di origini abruzzesi, Luigi Finoli, nato ad Atessa (Chieti), che sarebbe sopravvissuto alla tragedia. Gli italiani a bordo erano circa 40, la maggior parte lavoravano come camerieri in un prestigioso ristorante della nave. Molti di loro erano giovanissimi, quasi tutti morirono nel naufragio. 

NAUFRAGHI A QUATTRO ZAMPE – A bordo della nave c’erano anche anche dodici cani, ne sono sopravvissuti solo tre.

Per rendere omaggio agli sfortunati naufraghi a quattro zampe l’università della Pennsylvania  ha organizzato una mostra. «Non credo che nessuna mostra sul Titanic abbia mai esaminato il rapporto tra i naufraghi e i propri animali domestici – ha detto all’Huffington Post il curatore Joseph Edgette –  soprattutto quelli che persero la vita in crociera». L’esposizione è concentrata sui tre  cani sopravvissuti: due volpini di pomerania e un pechinese.  Tra questi c’era "Lady" –  un  volpino che era stato acquistato a Parigi poco prima della partenza da Margaret Bec
hstein Hays, una newyorkese di 24 anni che, dopo un viaggio in Europa con gli amici, tornava a casa sul Titanic – l’altro volpino era invece di proprietà della famiglia del magnate dell’abbigliamento Martin Rothschild e di sua moglie, Jane Elizabeth Anne Rothschild. Martin Rothschild non sopravvisse al naufragio, sua moglie sì e riuscì a salvare anche il suo cane, tenendolo nascosto sino al mattino dopo. Poi c’era "Sun Yat-Sen", un pechinese di proprietà di Henry Harper, erede della casa editrice Harper & Row e di sua moglie, Myna Harper. La coppia stava tornando da un giro in Europa e in Asia. Harper commentò così il salvataggio del cane «non occupava spazio nelle scialuppe e nessuno ebbe da ridire».

Si trattava di cani "ricchi" che viaggiavano in prima classe e per questo è più semplice avere qualche informazione sul loro passato, ma è molto probabile che ce ne fossero stati molti altri nelle classi inferiori, rimasti intrappolati. «Alcuni cani sono stati abbandonati nelle cabine, altri semplicemente lasciati al proprio destino. Quelli di cui abbiamo notizie sono solo 12 – ha spiegato Edge – Tra gli altri, un fox-terrier di nome Dog, un airedale denominato Kitty e un bulldog francese di nome Gamin di Pycombe. Una passeggera di 50 anni, Ann Elizabeth Isham rifiutò di lasciare il Titanic senza il suo alano, troppo grande per salire su una scialuppa di salvataggio, il suo corpo fu trovato al largo, galleggiava accanto al suo cane».

LA RICOSTRUZIONE DEL NAUFRAGIO

IL MONDO RICORDA IL DISASTRO

UN’ASTA PER RICORDARE – Un menu proveniente dal ristorante di bordo, i giornali dell’epoca e altri reperti del Titanic verranno messi all’asta a New York in occasione del centesimo anniversario della tragedia.

Fra gli oggetti, messi all’asta da Bonhams, figura anche un biglietto originale per assistere alla partenza della nave da Belfast, il cui valore è stimato fra i 50 mila e i 70 mila dollari, mentre un racconto delle operazioni di soccorso scritto da Arthur Henry Rostron, capitano della nave Carpathia che raccolse i sopravvissuti, è stimato fra i 90 mila e i 120 dollari. Il menu del Titanic, datato 12 aprile 1912, è stimato fra i 25 mila e i 35 mila dollari.

DOCUMENTI IN RETE – Intanto un sito internet inglese ha messo on line molti documenti legati al tragico naufragio. Si tratta di oltre 200mila documenti, le storie di 1500 passeggeri, i loro testamenti prima di morire quel tragico 15 aprile del 1912, insomma il "Titanic in un clic". L’idea è del sito britannico Ancestry.co.uk che ha messo online tutta la documentazione della nave da crociera a 100 anni dalla tragedia.

Tra i testamenti destinati a entrare nella storia quello del capitano della sfortunata nave, Edward J. Smith nonché quelli dei ricchissimi uomini di affari americani Benjamin Guggenheim e Jacob Jacobstor, morti nel disastro. Sul sito vengono messi anche i file di inchiesta dei coroner e i risultati delle autopsie sui 329 corpi recuperati in mare, la maggior parte dei cadaveri infatti rimase nell’Oceano e non fu mai trovata. Il database infine include anche la lista dei passeggeri del Carpathia, la nave che mise in salvo circa 70 persone. I siti internet dedicati al naufragio del Titanic sono numerosissimi, esistono anche diversi portali in lingua italiana, come quello dello studioso Claudio Bossi, che sull’argomento ha scritto anche un libro.

AL CINEMA IL NAUFRAGIO IN 3D – Anche il cinema celebra il triste anniversario: è tornato sul grande schermo un film campione d’incassi assoluto del secolo scorso, ‘Titanic’ di James Cameron, ed è tornato in 3D. Scritto, diretto e prodotto da James Cameron, ‘Titanic’ ha realizzato il secondo maggiore incasso di tutti i tempi, superato solo da ‘Avatar’ dello stesso regista. E’ uno degli unici tre film nella storia del cinema ad essersi aggiudicato ben undici Academy Award, tra cui quello per il miglior film e il miglior regista.

‘Titanic’, inoltre, ha lanciato la carriera di star del calibro di Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, nei ruoli indimenticabili di Jack e Rose, vibranti protagonisti del film e vere e proprie icone cinematografiche. Uscito negli Usa nel 1997 e in Italia il 16 gennaio 1998, ‘Titanic’ ha totalizzato a livello nazionale oltre 65 milioni di euro al box office ed è stato il film con il maggior numero di biglietti venduti.

«C’e’ un’intera generazione che non ha mai visto ‘Titanic’ per come era stato concepito, cioè per il grande schermo – ha detto James Cameron parlando del suo nuovo ‘Titanic’, rimasterizzato in digitale a 4K e meticolosamente convertito in 3D –  Il film conservando intatto il potere emotivo, offre immagini più intense che mai: sarà un’esperienza epica tanto per i vecchi fan quanto per i nuovi spettatori».

Il film è uscito in occasione dell’anniversario dei cento anni dalla partenza del Titanic. La nave entrò in collisione con un iceberg alle 23.40 (ora nave) di domenica 14 aprile 1912: l’impatto provocò l’apertura di alcune falle lungo la fiancata destra del transatlantico, che affondò 2 ore e 40 minuti più tardi, alle 2:20 del 15 aprile. Un episodio indelebile nell’immaginario collettivo, simbolo del crollo del mito dell’ inaffondabilità e contemporaneamente della fallibilità dell’essere umano. 

Il drammatico naufragio sarà raccontato anche da una mini-serie evento distribuita in Dvd e Blu-Ray. La serie tv "Titanic" è articolata in 4 puntate (45 minuti l’una) e sarà trasmessa dalle tv di tutto il mondo per celebrare l’anniversario della tragedia. Ideata da Julian Fellowes, premio Oscar per il film "Gosford Park" e autore della serie tv "Downtown Abbey", la serie racconta il tragico naufragio attraverso le storie di chi era a bordo, dai passeggeri della prima classe fino ai poveri emigranti irlandesi. Le prime tre puntate narrano gli stessi eventi e lo stesso periodo di tempo da punti di vista diversi, mentre l’ultima puntata è dedicata alla drammatica notte dell’incidente nell’Atlantico.

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