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Inchiesta Caligola, Costantini (Idv): «Castiglione si dimetta»

L’Aquila, 2 apr 2012 –  L’assessore e vicepresidente della Regione, Alfredo Castiglione, dovrebbe dimettersi dall’incarico, secondo il capogruppo regionale dell’Idv, Carlo Costantini, perché avrebbe raccomandato l’associazione di danza gestita dalla sua compagna al viceministro albanese Nora Malaj. Per questa vicenda, Castiglione è indagato dal gennaio scorso nell’ambito dell’inchiesta "Caligola" che portò all’arresto di sette persone.

Nell’ordinanza il Gip scrive che sono emersi "interessi di natura privata che l’assessore perseguiva nella vicenda, consistente nel conseguimento di vantaggi in favore dell’associazione della convivente Marina Kozina". Castiglione, che ha sempre sostenuto la propria estraneità, secondo Costantini «dovrebbe fare un passo indietro e lasciare almeno l’incarico in Giunta; sarebbe un atto utile a consentire, almeno all’istituzione regionale che rappresenta ai massimi livelli, di recuperare un minimo di credibilità». La richiesta dell’esponente dell’Idv segue la pubblicazione, sul sito repubblica.it, della lettera – sequestrata dagli investigatori – nella quale Castiglione "segnala", per una collaborazione con l’Accademia di danza di Tirana, "l’associazione Rassjanka con sede in Pescara per finalizzare una convenzione per definire una collaborazione di lunga durata nel campo della danza". 

ACERBO (RIFONDAZIONE): DIMISSIONI ATTO DOVUTO – «Dopo la lettura su Repubblica.it della lettera con cui il Vicepresidente della Giunta Regionale Alfredo Castiglione le dimissioni sono un atto dovuto» Lo sostiene il capogruppo regionale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo. «La magistratura stabilirà se vi siano profili penali nella condotta di Castiglione come degli altri indagati, ma una cosa é certa: la carta intestata della Regione non può essere usata per sponsorizzare parenti e/o conviventi. Ancor più grave che l’uso disinvolto del proprio incarico istituzionale per favorire interessi privati si eserciti nelle relazioni con un governo di paese straniero. Nella storia poco gloriosa della politica abruzzese mancavano solo le raccomandazioni internazionali – conclude Acerbo -: in Giappone Castiglione avrebbe già fatto harakiri, in Germania avrebbe chiesto scusa ai cittadini, in Abruzzo probabilmente gli esponenti della maggioranza gli esprimeranno solidarietà e il Partito Democratico degli indagati dirà che non strumentalizza vicende personali».