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Acli L’Aquila: eletto nuovo presidente provinciale

L’Aquila, 27 mar 2012 – Sigilfredo Riga eletto presidente provinciale delle Acli dell’Aquila. A comunicarlo è la stessa Presidenza Provinciale Acli, che diffonde, attraverso una nota, «le linee guida della nuova presidenza».

«La storia è per le Acli il luogo da ascoltare, comprendere e accompagnare vicino ai piccoli e ai poveri – si legge nella nota –  Vediamo tutti che il mondo globalizzato e interdipendente sta attraversando una crisi strutturale. Cambia l’ordine mondiale, è in affanno l’Occidente, avanzano nuovi protagonisti nella governance europea e mondiale. La finanza si impone all’economia e alla politica, mettendo in mora sistemi democratici incardinati sui principi di libertà e di solidarietà, tutele sociali che hanno corretto le logiche del libero mercato con sistemi di welfare garanti della redistribuzione e dell’uguaglianza. Oggi le logiche del libero mercato viaggiano sulle onde della globalizzazione e travalicano i confini territoriali mettendo in crisi la sovranità democratica delle nazioni. In questo passaggio sono le Acli, soggetto della società civile e della comunità ecclesiale e in questo mutamento si colloca il proprio impegno. Mantenere i diritti ed il benessere dei cittadini, aiutare le imprese e i lavoratori ad interagire in un’ottica di corresponsabilità sociale, conciliare sviluppo e ambiente in un nuovo patto di sostenibilità: sono alcune tra le più importanti sfide che abbiamo di fronte per ridare vitalità a quella democrazia che costituisce una delle nostre storiche e quanto mai attuali fedeltà. Dobbiamo guardare con attenzione le nuove forme di mobilitazione, i nuovi movimenti, le nuove piazze, reali e virtuali, in cui maturano inedite espressioni di partecipazione e di rappresentanza. Il nostro impegno è rivolto ai giovani per quanto l’attuale crisi economica mondiale ponga interrogativi sul presente e il futuro delle giovani generazioni a livello globale, in Italia la situazione appare più critica che in altri Paesi. Non si tratta esclusivamente di questioni relative alle difficoltà lavorative, alla mobilità sociale, all’accesso al credito e al futuro previdenziale, quanto piuttosto al protagonismo dei giovani in un Paese bloccato come il nostro. In Italia le giovani generazioni vivono un deficit di cittadinanza; un deficit che si evidenzia nell’esclusione dei giovani dai luoghi di rappresentanza politica, dalle scelte per il presente e il futuro del Paese e più in generale nel mancato riconoscimento degli stessi come parte della nostra società. Si tratta di andare verso una società generativa che includa tutte le generazione e ne promuova le differenze per la crescita e il bene di tutti e di ciascuno. Il lavoro rappresenta una dimensione fondamentale della vita che concorre fortemente a definire la propria identità. Per le donne in particolare è un mezzo di emancipazione e di realizzazione personale. Il binomio fra donne e lavoro diventa identificativo e tuttavia le donne sono ancora penalizzate per livello di occupazione, forma contrattuale, retribuzione e percorsi di carriera. Nel nostro Paese quando si parla di lavoro e si effettua il confronto tra uomini e donne, le differenze di genere sono ancora particolarmente rilevanti. I percorsi lavorativi delle donne, e soprattutto quelli delle donne appartenenti alle giovani generazioni, sono pieni di ostacoli e confermano la difficoltà di conciliare l’attività lavorativa con i tempi di vita, rivelando anche gravi carenze nella tutela delle lavoratrici. La famiglia rappresenta un soggetto sociale trasversale su cui misurare/tarare e in relazione al quale leggere le priorità associative.  La famiglia, infatti, attraversa tutti gli ambiti del vivere quotidiano: il lavoro, la salute fisica e mentale, l’educazione, il welfare, il fisco, l’ambiente. Non solo, la famiglia, rappresenta anche un soggetto composito entro cui gli altri soggetti sociali sono inseriti: giovani, donne, immigrati. Inoltre, è la prima cellula della società; rappresentando una trama relazionale di costruzione di legami vitali, può, in effetti, essere definita come un laboratorio quotidiano per la ricerca e il conseguimento del bene comune».

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