Cronaca

Biasini: dall’inchiesta sulla ricostruzione l’ipotesi di spaccio di droga a L’Aquila

L’Aquila, 22 mar 2012 – L’imprenditore Stefano Biasini ai domiciliari per l’inchiesta "Lypas" sulle infiltrazioni malavitose nelle attività di ricostruzione a L’Aquila è indagato per una nuova inchiesta in stato avanzato sullo spaccio di droga. Lo riferisce oggi "Il Centro" precisando che le indagini sullo spaccio sono scaturite da alcune intercettazioni sulla precedente inchiesta su mafia e appalti.

Secondo la ricostruzione Biasini, avvelendosi del suo amico, Marco Plevani (e di un soggetto che in precedenza era uscito dall’inchiesta patteggiando una mite pena) avrebbe in qualche modo organizzato un certo giro di spaccio nell’aquilano.

Gli investigatori, nelle loro note, parlano di ingenti quantità di droga (ma questo è da dimostrare). Le attività tecniche investigative avrebbero consentito di acclarare autonome condotte illecite «riconducibili a un livello di smercio più locale».

Le operazioni di ascolto delle utenze in uso a Biasini, secondo l’accusa, avrebbero fatto scoprire una sorta di filiera dello spaccio sulla piazza dell’Aquila e a Paganica. Operazioni che vedevano Biasini, coadiuvato dal Plevani, e di un terzo, il rivenditore finale del prodotto droga.

Gli investigatori sono stati molto pesanti nelle loro valutazioni. «Gli indagati» è scritto nella relazione della polizia giudiziaria, «hanno mostrato di svolgere con estrema professionalità la loro attività di reperimento, detenzione e cessione di stupefacenti non esitando a intrattenere rapporti, in particolare il Biasini, con elementi pericolosi e appartenenti a cosche calabresi da cui proviene parte dello stupefecente come avvalorato per il caso di un altro sospettato tratto in arresto in occasione del suo viaggio dalla Calabria all’Aquila con un cospicuo quantitativo di stupefacente. L’attività illecita, dunque, non è occasionale ma è stata stabilmente posta in essere dagli indagati che ne traggono sostentamento».

Fin qui i sospetti dalla polizia giudiziaria. Resta comunque il fatto che in occasione dell’udienza preliminare la difesa ha chiesto di sottoporre a perizia le trascrizioni delle intercettazioni ed è stato nominato anche un perito, Federica Ciuffetelli la quale dovrà verificare la correttezza deLle trascrizioni che a qualcuno sono sembrate di dubbia chiarezza e contraddittorie.

Va precisato, comunque, che il reato contestato è solo lo spaccio e non ci sono reati connessi con la malavita organizzata.