Canone Rai per i Pc: Contribuenti.it Abruzzo «Balzello assurdo»

Pescara, 21 feb 2012 – «Per fine marzo, anche le aziende abruzzesi dovranno pagare il canone speciale Rai. Se non è cosa nuova per il televisore, lo è per il pc, per il tablet, lo smatphone. Ma davvero gli impiegati invece di lavorare con il pc, lo utilizzano per vedere le fiction Rai?». A chiederlo provocatoriamente è Donato Fioriti, presidente Contribuenti.it Abruzzo e Segretario Generale CIIS (Coordinamento Italiano Impresa Sociale).
«Sembra una vera e propria forzatura normativa – aggiunge Fioriti – e ci appelliamo all’assessore regionale allo Sviluppo Economico Alfredo Castiglione affinché prema sul Ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera. Si deve fare chiarezza ed evitare per tempo un balzello assurdo per computer, tablet e smartphone aziendali». «In questa fase di recessione conclamata – prosegue Fioriti – ed in cui si parla di far ripartire la locomotiva Italia, non si può dare sempre l’impressione di una politica economica fatta solo di tasse, lacrime e sangue, incapace di fare crescita o per lo meno di tentarla con politiche di sviluppo».
«Da giovedì 23 – conclude Fioriti – attraverso il portale Alternews (www.alternews.org) i siti e giornali telematici collegati (www.nadir.it www.cipas.eu www.diversamenteabili.org www.contribuentiabruzzo.it www.argabruzzo.it www.greensat.eu http://goldenribbon.altervista.org www.areapulita.org www.sternet.it) e le 22 associazioni abruzzesi del circuito CIIS Abruzzo (Cipas – Contribuenti Abruzzo – Area Pulita – Asd Cips – Un Ponte Solidale – Antilya – DiversamenteabiliAbruzzo – Commerciando in via Battisti-Diorama – Cipas Castellamare – Nexus – Sternet – Fulscam – Gal Abruzzo – Motoclub Naglia – Aape – Argala – Icaro – Aiap – Aida – Anagi – Anvos) daremo il nostro impulso in rete con le nostre mailing list, facebook , twitter e gli altri strumenti telematici utili».
CODACONS: TASSA VALE SOLO PER LA TV – Intanto il Codacons chiede un incontro urgente con la Rai per definire un protocollo d’intesa condiviso sul pagamento del canone. «E’ evidente, infatti – si legge in una nota – che costringere al pagamento del canone speciale tutti quelli che hanno un computer, indipendentemente dall’uso che ne fanno, è assurdo e anacronistico. Si tratta, cioè, di una interpretazione arbitraria e fiscale che la Rai dà del Regio Decreto Legge del 1938. E’ ovvio, infatti, che quella definizione di apparecchio atto od adattabile alla ricezione di programmi va applicata agli strumenti esistenti all’epoca, al momento dell’entrata in vigore della legge, quando la tv nemmeno esisteva e non certo alle tecnologie di oggi, altrimenti tanto varrebbe dire che ogni nucleo famigliare deve comunque pagare il canone, visto che si può navigare in internet non solo con un computer ma anche con uno smartphone. Per questo, in attesa che il Parlamento modifichi l’art. 1 del R.d.l. n. 246 del 21/02/1938, facendo definitivamente chiarezza in materia, occorre siglare un protocollo d’intesa».
Per il Codacons, infatti, «il canone va pagato come tassa di possesso solo da chi ha la tv, mentre per chi ha un computer va pagato come tassa di uso prevalente, ossia solo se il computer è usato abitualmente come televisore. Si tratta, cioè, di evitare, ad esempio, che gli alberghi possano aggirare la norma installando nelle camere computer invece di televisori. Ricordiamo che molti locali pubblici evadono il canone pur facendo pagare la tv al consumatore, ad esempio come maggiorazione della camera d’albergo o alzando il prezzo della consumazione. Se, quindi, si arricchiscano con la tv è sacrosanto che poi paghino il canone. Non può bastare, però, il semplice possesso del computer per essere costretti a pagare il canone Rai, altrimenti l’ingiustizia è evidente. La Rai, inoltre, invece di perdere tempo con i computer, dovrebbe pensare a recuperare il canone speciale degli esercizi commerciali, strutture ricettive, sedi di partito, associazioni e circoli che evadono, per ammissione della stessa Lorenza Lei, per il 90%, determinando un mancato introito per lo Stato stimabile in 230 milioni di euro all’anno». Anche di questo il Codacons intende parlare nell’incontro urgente che chiede alla Rai.