
L’Aquila, 17 feb 2012 – Non c’era il segretario cittadino del Pd Francesco Iritale, ma a fare gli onori di casa nella sede del Pd alla presentazione ufficiale della candidatura del sindaco uscente Massimo Cialente, ci ha pensato il presidente provinciale del partito, Americo Di Benedetto. A sostenere il sindaco c’erano quasi tutti gli assessori della sua giunta. I primi colpi sono stati subito indirizzati contro il target del centro destra: «Ci hanno lasciato un Comune distrutto – ha spiegato Cialente – con 476 dipendenti nelle municipalizzate. Giorgio de Matteis ha contribuito a distruggere l’Afm, Ricciuti l’Asm. Pesante poi l’eredità della metropolitana il cui nodo sarà sciolto nei prossimi giorni».
«La città per Cialente deve essere difesa rispetto a un progetto politico altro che è interpretato da Chiodi e Piccone attraverso una solidarietà pelosa per togliere man mano risorse e ruolo a questa città». Il sindaco ha ricordato che a un mese esatto dal terremoto era stata partorita una Opcm che prevedeva il trasferimento di tutti gli uffici in province vicine; anche i dipendenti sarebbero stati trasferiti se avevano le case E. «Sarebbe stato l’omicidio dell’Aquila – ha ricordato -. Io feci volare le sedie e alle 4 di notte feci annullare quell’ordinanza ideata da Venturoni e Chiodi. Dov’erano allora gli altri? Dov’erano quando fregavano i 50 milioni per dare i soldi ad Avezzano? Dov’era De Matteis. Ora che ci hanno rubato i soldi delle ferrovie. Dov’erano questi “soloni”?». Cialente ha colto l’occasione per ribadire lo stop al commissariamento: «Il governo ha capito che il commissariamento è quello che sta bloccando la ricostruzione. Io lo avevo detto tempo fa. Quando mi dimisi da vice commissario avevo già capito che si andava contro un muro». Poi un cenno al Piano di ricostruzione: «Una ingessatura allucinante che ha bloccato e bloccherà la ricostruzione dei centri storici – ha aggiunto -. Io ieri ho dovuto chiudere il centro storico; se ci avessero dato la possibilità di partire, oggi non avremmo puntellamenti, ma cantieri». Ancora un colpo in canna contro Chiodi: «Non perdono a Chiodi di aver isolato L’Aquila dai Comuni vicini. Spero che già la prossima settimana la struttura commissariale venga sfrondata. Spero che il ministro Barca capisca che stiamo gettando soldi. Anche il governo deve dirci da che parte sta il governo. E da che parte sta l’Mpa».
Il terremoto non ha distrutto le vocazioni della città. Il sindaco uscente punta sulla città universitaria, sul Gran Sasso Institute, progetto che dovrebbe concretizzarsi entro fine marzo. Attenzione anche all’industria aerospaziale e farmaceutica in barba alla «buffonata della Zona franca su cui dovranno chiederci scusa». Fra i progetti strategici c’è l’acquisto del modulo dell’ex Aquila Sviluppo pari a 30 mila metri quadrati di cui 1.500 da destinare agli spin off universitari mentre la palazzina degli uffici potrebbe ospitare giovani ricercatori. Il sindaco spera di ricollocare entro un anno i lavoratori della Finmek. «Sarà uno stabilimento bellissimo – ha aggiunto -. Faremo un bando per coprire tutto il tetto con pannelli fotovoltaici». Sul fronte della cultura Cialente ha spiegato che sarà presentato un progetto organico al ministro Ornaghi. Da risolvere il problema degli spazi per le associazioni. «Sul progetto dell’auditorium di Renzo Piano faremo una udienza pubblica». Fondamentale per il sindaco il sistema dei parchi: entro giugno la città avrà il parco di Murata Gigotti; per piazza D’Armi è stato pubblicato il bando di progettazione. In dirittura d’arrivo anche il parco delle acque per il quale l’iter di acquisizione dovrebbe essere perfezionato entro aprile. Lavori subito al Parco del sole e un nuovo parco nell’area di Colle Sapone. Fra le scadenze di fine legislatura c’è anche l’approvazione del Piano urbano della mobilità.
Cialente ha annunciato una serie di incontri nelle frazioni. «Sono andato nelle assemblee e nei cortei. Io ascolto i cittadini e imparo da loro – ha spiegato -. Li ricevo senza appuntamento». Fondamentale la partecipazione: «L’udienza pubblica sostituirà le circoscrizioni – ha spiegato -. Il delegato sarà quello che avrà avuto il più grande successo elettorale nel suo territorio. Invito i cittadini a riprendere il mio programma di mandato e giudicare se sia stato realizzato. Noi siamo più bravi perché siamo fra la gente mentre gli altri vengono una volta a settimana. Siamo i più bravi perché ci siamo stati e sappiamo fare».
«La settimana prossima arriverà la delibera sulle aree bianche. Il nuovo Prg, invece, se sarò sindaco, sarà pronto entro la metà del 2014». Il sindaco uscente ha stabilito che la nuova sede unica del Comune sarà realizzata nel palazzo ex Ipab accanto a palazzo Margherita. «Il progetto lo possiamo fare in 2 anni; ho i soldi, ma Chiodi nicchia. Io gli ho detto: datemi l’ex Ipab e in cambio vi do vi do l’autoparco». A giorni sarà inoltre sottoscritto il protocollo d’intesa per l’ex distretto militare di San Bernardino dove sorgerà il museo della Perdonanza. Fra gli altri contenitori cittadini Cialente propone che l’ex Sercom possa essere al servizio dell’aeroporto una parte, invece, potrebbe anche ospitare un’area artigianale. A Paganica invece potrebbe nascere un quartiere fieristico. Il palazzo del Welfare sarà invece a due passi dalla Villa Comunale.
«L’Idv è un po’ come la favola del lupo e dell’agnello – spiega Cialente -. De Santis mi attacca perché non gli ho fatto fare l’assessore. L’Udc invece è vittima di un tranello. Appoggia De Matteis perché crede che sia il candidato del terzo polo, ma non ha capito che invece lo sostiene parte del Pdl. Chiodi ha preso De Matteis e lo ha portato da Letta. Ora il povero Pdl aquilano cerca un proprio candidato contro il controllo di Chiodi. Infine mea culpa del sindaco sul suo decisionismo rimproveratogli da più parti e a più riprese. Cambierò metodo». Promette
A. Calc.
DE SANTIS (IDV): IL MEGAPROGRAMMA E LE BUGIE DI CIALENTE « Un Sindaco che si ricandida dovrebbe far parlare solo le realizzazioni e gli atti amministrativi assunti, le cose fatte ed i problemi risolti in 5 anni di Governo della città e non proporre programmi fumosi, zeppi di luoghi comuni e di aria fritta. Se Cialente non fa un realistico rendiconto del suo operato alla guida del Municipio, prima e dopo il terremoto, vuol dire che ha poco da vantarsi ed il suo presuntuoso “sono il più bravo” è dettato solo da presunzione. Se come Sindaco uscente, a nessuno, nemmeno del suo Partito, è venuto in mente di ricandidarlo senza le Primarie, ci sarà pure qualche ragione! Se per confutare le posizioni politiche contrarie alla sua gestione della cosa pubblica, è costretto a cadere in basso, con continue accuse personali, vuol dire che gli argomenti a disposizione sono scarsi!» Questo il commento di Lelio De Santis alle dichiarazioni di Massimo Cialente:
«Se un Sindaco uscente ha bisogno di inventarsi ogni pomeriggio avversari politici ad ogni angolo – prosegue De Santis – magari anche rappresentanti delle Istituzioni con i quali la mattina ha concordato una ordinanza o un finanziamento, allora non vale la pena nemmeno cercare un confronto politico nel merito dei problemi della città, che sono tutti lì nonosta
nte le chiacchiere di Cialente. E poi, sig. Sindaco, è bene che tu non dica altre bugie sul conto dell’IdV e del suo Segretario, la cui posizione chiara da sempre deriva da una valutazione politica condivisa da tutto il Partito e ad ogni livello e non da richiesta non accolta di un Assessorato: noi dell’I.d.V. non siamo in vendita e non barattiamo una posizione politica per un piatto di lenticchie. La nostra posizione politica non è contro qualcuno né contro la persona Cialente: è per un sistema politico e gestionale diverso ed alternativo rispetto a quello finora conosciuto dagli Aquilani, fatto di piccoli interessi e di personalismi, di polemiche sterili e di scontri dannosi per la città. L’IdV vuole progetti concreti e non parole, collegialità e non Un uomo solo al comando, trasparenza e pulizia, non posti o Assessorati!»