Politica

M.a.p. Picenze e Barisciano: disservizi non più tollerabili

L’Aquila, 5 feb 2012 – Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di Antonio Speranza, consigliere del Comune di Barisciano (L’Aquila), su alcune problematiche inerenti i M.a.p. di Picenze e Barisciano «Con un comunicato del 25 settembre scorso, rafforzato dalla raccolta delle firme di tutti gli abitanti dei M.a.p. di Picenze di Barisciano, era stata portata all’attenzione dei nostri amministratori la mancata realizzazione di uno sbocco ad una strada all’interno del villaggio M.a.p.. Da allora solo chiacchiere ed ora che la neve è caduta copiosa la situazione da grave è diventata gravissima. Invece di aprire con due palate di ruspa il budello che solo un tecnico con una mente contorta poteva realizzare al servizio della viabilità del villaggio ed invece di appurare, con una semplice indagine interna, se a Picenze e nel villaggio MAP di Barisciano siano state pagate opere che invece non risultano realizzate, Sindaco e Vicesindaco cincischiano perdendosi nelle solite chiacchiere che evidentemente hanno poca efficacia sulla vita reale dei cittadini.

Sembra che Sindaco e Vicesindaco soffrano di una strana soggezione nei confronti dell’impresa che ha realizzato la viabilità e del direttore dei lavori che doveva vigilare sulla corretta esecuzione di quanto previsto a progetto limitandosi a pagare solo quanto realizzato.

Se prima eravamo in presenza di barriere architettoniche realizzate ex novo ora è chiaro che siamo in presenza di ben altro tipo di barriera rappresentata dalla indolenza e dalla incapacità dei nostri amministratori di interpretare i reali bisogni della cittadinanza e capire quando finirla con le chiacchiere e dare avvio a fatti concreti.

Oggi più di ieri, per il bene della collettività, è opportuno esortare Sindaco e Vicesindaco alle dimissioni immediate.

Dopo aver convocato a casa propria Sindaco e Vicesindaco di Barisciano per segnalargli i numerosi disservizi e problemi che vivono i cittadini delle Frazioni di Barisciano, il consigliere Antonio Speranza ha ricevuto dai due amministratori ampie rassicurazioni e promesse che si sarebbero attivati nel brevissimo periodo per risolvere le criticità esposte. Da quella “convocazione d’urgenza” sono ormai trascorsi svariati mesi e nessuna delle promesse dei due “marinai” ha trovato riscontro. Tra le cose urgenti figura il completamento della viabilità all’interno del villaggio M.a.p. di Picenze. Si tratta di dare sfogo ad una strada che secondo progetto probabilmente trovava naturale uscita e ricongiungimento sulla viabilità parallela a valle e che invece è rimasta, forse per una svista del direttore dei lavori, dell’impresa nonché dell’amministrazione, una strada chiusa che fino ad oggi ha procurato, oltre ai disagi, anche danni a svariate autovetture in quanto i conducenti, per uscire dal “vicolo”, sono costretti a cimentarsi in complicate quanto improbabili manovre. E’ vero che il villaggio M.a.p., sia quello di Barisciano che quello di Picenze, è stato progettato inserendo con cura, dovunque possibile, ogni sorta di barriera architettonica ma che anche il transito in autovettura e di eventuali mezzi di soccorso debba essere ostacolato sembra veramente troppo. Barriere architettoniche che a Barisciano hanno trovato un qualche rimedio con l’installazione di ringhiere che accompagnano e sorreggono l’ospite lungo le scale messe all’ingresso di ogni M.a.p..   ABarisciano le ringhiere sono state installate anche dove non necessario e cioè davanti ai M.a.p. con le uscite in piano e quindi senza scale con un evidente sperpero di risorse e denaro pubblici. A Picenze invece non se ne parla. Qui gli ospiti dei M.a.p., secondo la visione di questa amministrazione, possono rompersi le corna che tanto non fa nulla.  Per realizzare invece uno scivolo al servizio di un unico MAP, siamo capaci di spendere più di 10.000,00 euro; quasi che il valore dei soldi pubblici sia di parecchio inferiore al valore dei soldi dei privati.  Un’altra richiesta, questa ancora più impellente, è l’installazione di un vero impianto di riscaldamento e dell’acqua calda all’interno delle casette di legno donate dalla De Agostini e destinate agli anziani di Picenze. Ad oggi gli ospiti devono accontentarsi di un termoconvettore che risulta poco efficace con le temperature invernali che caratterizzano il nostro territorio. Dato il perdurare di queste inadempienze e del menefreghismo di questi amministratori, il sottoscritto ha raccolto le firme degli ospiti del villaggio M.a.p. di Picenze allo scopo di sollecitare, civilmente ed ancora una volta, la soluzione dei problemi per cui è stata promessa soluzione».

IL SINDACO FRANCESCO DI PAOLO: «BASTA DIFFAMAZIONI» – «Il consigliere si è evidentemente dimenticato che l’impianto di riscaldamento esistente nei manufatti (forse realmente insufficiente) è stato da tempo sostituito con  nuovi impianti tradizionali che oltre ad assicurare la temperatura necessaria ad affrontare il rigido inverno, ha definitivamente risolto il problema dell’acqua calda. E’ necessario accertarsi della realtà e verificare, prima di rivolgere accuse gratuite all’Amministrazione che mi onoro di guidare, di accertare i fatti e la realtà delle situazioni. Questo il motivo per cui, essendo da tempo risolto il problema più impellente (con l’eccezione di soli tre impianti su cui non è stato possibile intervenire a causa della mancanza momentanea degli inquilini), ho dato mandato allo Studio Legale dell’Avvocato Alessandroni di sporgere denuncia nei confronti di coloro che continuano a diffamare il sottoscritto e l’Amministrazione intera. La denuncia sarà presentata nei prossimi giorni alla Procura della Repubblica dell’Aquila, unitamente alla richiesta di ascoltare quali testimoni e persone informate sui fatti gli ospiti dei M.A.P. donati dalla Società De Agostini per accertare la realtà dei fatti. Al consigliere sarebbe stato sufficiente chiedere ai suoi vicini e non avrebbe indotto in inganno gli organi di stampa per il solo scopo di creare polemiche gratuite. Per quanto riguarda il famoso sbocco della viabilità dei M.A.P. ho spiegato più volte al consigliere che siamo in attesa di un finanziamento da parte del D.P.C. per migliorare la viabilità del villaggio e non appena i fondi saranno messi disposizione del Comune si procederà alla realizzazione di questa opera sicuramente importante ma non essenziale per la vivibilità del villaggio.  D’altra parte il consigliere dovrebbe conoscere il bilancio comunale e quindi essere cosciente delle risorse a disposizione dell’Amm.ne. Il famoso scivolo (non è compito del Sindaco fare progetti o contabilità) è stato sollecitato al sottoscritto dalle Associazioni dei Portatori di Handicaps per risolvere una specifica situazione particolarmente delicata. Comunque se il consigliere ha rilevato delle irregolarità nell’esecuzione dei lavori è sufficiente segnalarle al Sindaco che provvederà (come farà nel caso in esame) a verificare la correttezza della congruità del costo finale dei lavori. Infine se parlare dei problemi della cittadinanza e del paese significa convocare il Sindaco e il Vice Sindaco mi sento sinceramente pentito di avere avviato un dialogo costruttivo con parte della minoranza che non perde occasione per travalicare la normale dialettica fra amministratori per trascendere continuamente con accuse prive di fondamento. Per quanto riguarda la presunta affermazione circa una “strana soggezione nei confronti dell’impresa che ha realizzato la viabilità e del direttore dei lavori che doveva vigilare sulla corretta esecuzione di quanto previsto a progetto limitandosi a pagare solo quanto realizzato”  forse non è noto al consigliere che il Sindaco non liquida lavori, non accerta la corrispondenza tra le opere progettate e quelle effettivamente realizzate e comunque non ho ragione di ritenere che siano stati commessi abusi in quanto la viabilità in argomento ha subito con
tinue modifiche a causa del crescente numero dei M.A.P. necessari. Corre infine l’obbligo di ricordare che l’Amm.ne durante le assemblee tenute con la popolazione aveva prospettato la necessità di realizzare tre insediamenti M.A.P. in corrispondenza delle tre frazioni al fine di evitare una forte concentrazione di manufatti in un area particolarmente acclive.  Questa proposta fu bocciata dall’intera popolazione. Comunque, anziché perdersi in polemiche sterili e risibili, invito il Consigliere a fare un giro dei vari M.A.P.  nei paesi limitrofi e comparare le vari situazioni. Infine ritengo che il mio compito sia quello di riportare al più presto le famiglie nelle abitazioni rese inagibili dal sisma e non passerà un minuto del mio mandato  senza che questo sia lo scopo principale. Ho notato con grande sorpresa che da un punto di vista della ricostruzione e dell’avanzamento della stessa non si fa menzione nell’articolo. Forse sono stati pubblicati già diverse decine di aggregati, forse Barisciano è uno dei paesi in cui è stato redatto un piano di ricostruzione di un ambito e si accinge a presentare gli altri, forse perché (e il consigliere lo sa bene essendo un ottimo imprenditore) nessuna impresa  impegnata nella ricostruzione vanta crediti dall’Amm.ne.. Sottolineo che in  un momento di emergenza come quello che stiamo attraversando chi trova il tempo di scrivere critiche, peraltro utilizzando un linguaggio così forbito, non sta lavorando per  aiutare a risolvere i problemi  ma solo cercando una visibilità che la maggioranza della popolazione non ha riconosciuto nel segreto delle urne».

M.A.P. POGGIO PICENZE, TIMORI PER NEVE SUI TETTI: – «Come in tutta la zona, – ci ha scritto Stefania Pace – i tetti dei M.a.p. sono coperti da circa 60 cm di neve. Molti cittadini hanno provveduto senza nessuna autorizzazione a salire sul tetto e rimuovere l’ospite bianco. Io ho chiamato l’assessore alla Protezione Civile che mi ha detto infastidito che il Comune non può fare nulla perché i MAP sono di competenza della Protezione Civile non essendoci ancora un accordo per la manutenzione. E allora perché il Comune si fa pagare l’affitto?  Come al solito il cittadino ha molti problemi e nessun interlocutore. E la neve continua a pesare su un tetto di compensato che dovrebbe reggere ma non è detto».

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