Sei Nazioni, Andrea Masi: affaticamento alla schiena, ma ci sarà con la Francia

L’Aquila, 31 gen 2012 – Solo quattro giorni al debutto dell’Italia del Rugby al Sei Nazioni 2012. Ad attendere gli azzurri, il prossimo 4 febbraio, i galletti transalpini. Nel raduno di oggi, al "Giulio Onesti" di Roma, l’Italrugby di Jacques Brunel ha proseguito nella preparazione al match di sabato con la Francia (ore 15.30, diretta Sky Sport 2HD e differita La7 ore 17.00).

L’estremo aquilano Andrea Masi, miglior giocatore dello scorso torneo, non ha concluso l’allenamento oggi per un affaticamento alla schiena, ma non ha dubbi sulla sua disponibilità per il match inaugurale del Sei Nazioni. È una schiena un po’ vecchia – ha scherzato Masi – ma niente di grave, è tutto a posto. Stiamo lavorando per trovare gli automatismi giusti con il nuovo gioco che ci chiede Jacques, normale che si passino molte sul campo. E’ la sua prima partita da CT dell’Italia, la stiamo preparando con un gruppo esperto su cui sono stati innestati alcuni giovani: guardare al futuro è fondamentale per la nostra crescita».

In riferimento al match di sabato, Masi ha poi spiegato:«Dovremo imporci fisicamente, non farli giocare, essere consapevoli che pagheremo a caro prezzo ogni errore. Quindi dovremo lavorare duro ottanta minuti per non commettere errori noi e per indurre i nostri avversari a sbagliare».

Il nazionale aquilano, esordiente a soli 18 anni in Nazionale, ha avuto infine parole di incoraggiamento per i nuovi giovani dell’era Brunel: «Questi ragazzi hanno ottime basi, segno che le Accademie lavorano bene, che siamo sulla strada giusta».

Anche l’ex neroverde Andrea Lo Cicero, novantuno presenze in Nazionale ed una lunga militanza nel Top14 francese con il Racing-Metro Paris dell’ex CT Berbizier, si dice carico e pronto ad affrontare i galletti: «Giocare con la Francia mi da stimoli particolari? Non c’è bisogno di stimoli quando si gioca in Nazionale. Brunel sta cercando di imporci un gioco semplice, ma di grande responsabilità individuale: mi piace dal punto di vista tecnico e sto apprezzando molto la sua personalità. Arrivato da pochi mesi parla e scrive in italiano alle riunioni tecniche e questo per me significa mostrare grande rispetto nei nostri confronti». 

LE INTERVISTE