L’Aquila:Pino Aprile per la salvezza del sud

L’Aquila, 27 gen 2012 – Tanti sono i paradossi del Mezzogiorno e ancor di più sono i tradimenti. Si potrebbe sintetizzare il libro di Pino Aprile, Giù al sud, perché i terroni salveranno l’Italia, presentato oggi, in anteprima per L’Aquila, a Leclerc Conad. Sotto accusa, il modus operandi degli italiani che tendono a vedere nel sud una zavorra, esempio dello sperpero di denaro pubblico, inefficienza e malavita, piuttosto che un territorio dove investire e trasformare nel volano dello sviluppo.

«Il libro – spiega Aprile a Ilcapoluogo.it – vuole ricordare al paese e agli stessi meridionali che c’è una parte d’Italia che non viene neanche più nominata dai presidenti del Consiglio quando diventano capi del Governo, quando fanno il programma per i prossimi anni. Ormai sembra un convitato di pietra nella storia, nell’economia, nella politica di questo Paese. Bisogna ricordare anche questa unificazione del sud con il resto del paese, a mano armata e con un sud molto svogliato».

La storia dell’Italia insegna ma è impossibile, oggi, eclissare il dato di fatto del divario tra le “italie”. Certo, lo zampino ce l’hanno messo anche le amministrazioni locali meridionali, che non sempre sono state in grado di imprimere accelerazioni ai processi decisionali, anche quando le risorse economiche erano disponibili ma sempre più raramente le risorse percorrono le strade del sud seppur il meridione continuasse ad sembrare il pozzo senza fondo di investimenti.

«Esiste uno studio del professor Gianfranco Viesti in cui si mostra come dei 46 miliardi dei fondi Fas destinati al sud, solo quelli che ha analizzato lui, ne siano giunti a destinazione 11. Il centro nord che doveva averne 6, ha preso, invece, il resto».

Al sud sono stati “scippati” anche i soldi destinati a L’Aquila: «I 4 miliardi e mezzo per il capoluogo della Regione Abruzzo li ha pagati solo il sud, come è successo anche per le quote latte. Sono l’emblema della vergogna politica antimeridionale».

E se si parla di “profondo” nord, non si può eclissare il pensiero della Lega nord, «una delle più vergognose anomalie italiane. Negli altri paesi in cui la parola civiltà ha ancora un senso, ci sono purtroppo dei movimenti razzisti come la lega, ma restano isolati. In Italia è stata al potere con il centro destra e quasi al potere con il centro sinistra, nel senso che ha dato una mano. Nessuno i Italia ha isolato un movimento razzista, al di là del fatto che non tutti quelli che votano lega sono razzisti perché vedono un movimento un po’ sopra le righe ma che in fondo tengono le strade pulite. La lega è razzista e questo Paese ha tollerato che dei ministri restassero al governo chiamando dei loro connazionali porci, topi da derattizzare».

Ma allora, come e perché i terroni salveranno l’Italia? «Perché sono gli unici che hanno interesse a farlo. Essendo l’Italia un paese squilibrato, nel senso che c’è una parte del Paese che trae vantaggio e una parte che ne trae danni, gli unici che hanno interesse a riequilibrarlo sono coloro che ne traggono danno».

(red)

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