Cronaca

D’Ercole su La7: a Traversi disse «noi dobbiamo essere retti»

L’Aquila, 26 gen 2011 – «Ho incontrato Traversi da frate, da prete. Gli ho detto: noi dobbiamo essere retti. Ecco tutto. Non ho rivelato alcun segreto e la cosa verrà dimostrata così come è stato dimostrato che non è vera l’accusa di falsa testimonianza che pure in via provvisoria mi era stata contestata. Se tutto sarà dimostrato così come io credo, quando tutto sarà finito, quando non ci sarà più alcun reato da contestare allora sì che bisognerà vedere chi mi ha attaccato e perché». Queste le parole del vescovo ausiliare dell’Aquila, Giovanni D’Ercole, intervistato ieri su La7 a proposito dell’incontro tra lui e Traversi che gli è valso un avviso di garanzia per la rivelazione di segreti inerenti un procedimento penale nell’ambito dell’inchiesta sui "fondi Giovanardi". 

Attualmente la Procura della Repubblica dell’Aquila (sostituto procuratore Antonietta Picardi) ha chiuso le indagini preliminari contestando a cinque persone, a vario titolo i reati di tentata truffa aggravata, falso ideologico, millantato credito, estorsione, peculato e la rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale. Si tratta di monsignor Giovanni D’Ercole, di 65 anni di Morino (L’Aquila) vescovo ausiliare dell’Aquila; Fabrizio Traversi, 62 anni, romano, direttore del sistema qualità’ di montagna del disciolto ente italiano della montagna; Gianfranco Cavaliere, 36 anni, medico aquilano; Silvano Cappelli di 41 anni, sindaco del Comune di San Demetrio nei Vestini (L’Aquila); Nicola Ferrigni di 35 anni di Roma, sociologo, ricercatore Eurispes di Roma.