Politica

Bersani ricorda L’Aquila al governo, tra le “questioni aperte”

Roma, 21 gen 2012 – Un inaspettato, breve, ma significativo passaggio su L’Aquila ha riportato l’attenzione nazionale sul capoluogo devastato dal terremoto del 6 aprile 2009 (e degli altri 56 comuni). Oggi si è chiusa la due giorni dell’Assemblea nazionale del Partito democratico; chiusa con la replica finale del segretario nazionale del Pd. Ispirato, forse, dal tema della due giorni romana (“uscire dall’emergenza, preparare la ricostruzione”, pensato su base nazionale), Pierluigi Bersani, parlando del governo Monti, ha elencato una serie di «questioni aperte da risolvere». Una serie di problemi, cioè, importanti per il Paese intero: lavoro e precariato, scuola e insegnamento, ulteriori liberalizzazioni, riforma della legge elettorale. Poi il passaggio sul terremoto: «e L’Aquila, per esempio, ci siamo dimenticati? è ancora lì, eh..». Insieme alle altre questioni territoriali, Sicilia, Sardegna, Castellamare di Stabia, Genova, Lunigiana: «bisogna esserci», ha esortato il segretario Pd, rivolgendo «un invito accorato (al governo, ndr) ad attrezzarsi per affrontarli questi temi, perché siamo e saremo in una situazione non semplice».

Tra gli impegni, perciò, che il Pd sta sottoponendo a rinnovata attenzione al nuovo governo, c’è la “questione L’Aquila”. Attenzione che starebbe per dimostrarsi anche con un invito al Presidente del consiglio a visitare lo stato in cui versa la città (e gli altri comuni colpiti), a quasi 34 mesi di distanza. In questo quadro s’inserisce anche la lettera di ieri sottoscritta da deputati e senatori abruzzesi del Pd, e indirizzata allo stesso Mario Monti, non solo per una visita personale dei luoghi, quanto per calibrare gli interventi sulla ricostruzione, alla luce del rigore economico impostato dal governo sui conti pubblici, imposto dalla crisi internazionale.

(red)