Politica

Abruzzo, perforazioni Adriatico: Verdi, arriva “trivella libera(lizzata)”

L’Aquila, 19 gen 2012 – «Nel territorio e nel mare abruzzese fra qualche anno ci saranno più buchi che in una fetta di groviera. Grazie agli articoli 21 e 22 del Decreto sulle liberalizzazioni proposto dal Governo Monti, il territorio e le acque del nostro Paese saranno consegnati alle multinazionali del petrolio e del gas per le loro perforazioni. Una sciagura». Ad affermarlo è il Presidente del Gruppo Verdi in Consiglio regionale Walter Caporale.

«Le multinazionali», continua l’esponente dei Verdi, «potranno finalmente fare le ricerche che vogliono e sfruttare i giacimenti per un numero di anni non ben definito. Comunque il Governo ci rassicura perché, così si afferma nella proposta, non tutti potranno partecipare alla gara europea per la concessione dei ‘lotti’, ma solo quelle imprese (leggi multinazionali) che danno sufficienti garanzie. Penso che ‘l’impresa’ che ha recentemente causato il grande disastro ambientale nel Golfo del Messico avesse certamente dato al Governo americano ampie garanzie. Quei pochi economisti – continua Caporale – non accecati dall’ideologia liberista e che pertanto ritengono che la loro disciplina non si fondi su leggi immodificabili tipo quella di gravità, hanno visto nella crisi economica un’occasione per rivedere e correggere la filosofia che sorregge il nostro modo di intendere la crescita e lo sviluppo, a cominciare dall’uso e dall’abuso delle fonti energetiche non rinnovabili come gli idrocarburi. 

Ma questi temi sono lontanissimi dalla testa dei ‘tecnici’ che ci governano, essi hanno un solo pensiero: restituire tutto al mercato e rispettare le sue ‘leggi’ nonché i santoni che in luoghi non certo democratici le emanano. Allora non c’è da stupirsi se la liberalizzazione delle trivelle avviene perché le attività di prospezione e coltivazione degli idrocarburi ‘sono tra i parametri di valutazione da parte delle agenzie di rating‘».

«La politica è lontanissima da questi problemi, ‘divisa’ com’è tra austerità di destra e rigore di sinistra, ma la gente, il popolo, la società civile o come la si vuol chiamare NO. Per questo credo che proprio dalla nostra Regione, dove in questi ultimi anni è cresciuto un forte movimento contro la petrolizzazione delle sue coste e del suo territorio, si dica forte a Monti che l’ambiente e la salute dei cittadini non sono si possono appaltare alle multinazionali del petrolio».

MINISTRO AMBIENTE, INDISCREZIONI INFONDATE – Sono «prive di fondamento le indiscrezioni» sulle norme in merito alle trivellazioni. Lo afferma il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. «Le indiscrezioni relative a norme sulle trivellazioni in mare per le ricerche petrolifere che sarebbero inserite nel cosiddetto ‘decreto liberalizzazioni’ sono prive di fondamento», dice il ministro facendo presente che «la protezione del mare e delle coste è la priorità del nostro lavoro di queste ore».