Collegamento Carpinone-Sulmona: consiglieri scrivono a vice ministro Infrastrutture e Trasporti

17 gennaio 2012 | 12:47
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Collegamento Carpinone-Sulmona: consiglieri scrivono a vice ministro Infrastrutture e Trasporti

Sulmona, 17 gen 2012 – Il consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio e il collega della Regione Molise Michele Petraroia sono intervenuti in merito alla soppresione del collegamento ferroviario Carpinone-Sulmona.  In una lettera indirizzata al vice ministro Infrastrutture e Trasporti, ai rappresentanti di Trenitalia e RSI, agli assessori competenti della Regione Abruzzo e Molise, ai presidenti della Provincia dell’Aquila e di Isernia e ai sindaci dei comuni interessati, i consiglieri hanno chiesto l’attivazione di un tavolo di confronto che si occupi «della riconversione e del riutilizzo di una delle tratte ferroviarie più antiche e suggestive d’Italia». 

Secondo i consiglieri  «andrebbe accertata – si legge nella lettera – la possibilità di coinvolgere operatori pubblico/privati interessati alla valorizzazione del collegamento anche ai fini della promozione turistica del territorio, oltre che del mantenimento di un servizio di pubblica utilità per le piccole comunità». «Queste ultime infatti – scrivono Di Pangrazio e Petraroia –  rischierebbero di essere penalizzate economicamente e socialmente a causa di un ingiusto isolamento». 

IL TESTO DELLA LETTERA

Oggetto : Tratta ferroviaria Carpinone – Sulmona.

«In riferimento alla paventata soppressione del collegamento ferroviario Carpinone-Sulmona e dell’ipotizzata dismissione e rottamazione dei binari, si sollecita l’attivazione di un tavolo di confronto interistituzionale che coinvolga il Ministero dei Trasporti, le strutture nazionali di Trenitalia e RFI, le due Regioni, le Provincie, le Organizzazioni Sindacali, le Associazioni degli utenti e le Rappresentanze dei Comuni e degli Enti Locali coinvolti. Oggetto dell’istruttoria dovrà essere la verifica della riconversione e del riutilizzo di una delle tratte ferroviarie più antiche e suggestive d’Italia costruite nella seconda metà del 1800 e che attraversa paesaggi incontaminati, borghi antichi e aree sottoposte a tutela paesaggistica rientranti nel Parco Nazionale d’Abruzzo. Tra le altre eventualità va accertata la possibilità di coinvolgere operatori pubblico/privati interessati alla valorizzazione del collegamento anche ai fini della promozione turistica del territorio oltre che del mantenimento di un servizio di pubblica utilità per piccole comunità collocate in aree interne svantaggiate che rischierebbero una ulteriore penalizzazione economica e sociale con un ingiusto isolamento che ne accentuerebbe il calo demografico e lo spopolamento».

L’Aquila, 17 gennaio 2011

Giuseppe Di Pangrazio                                                                                     

Michele Petraroia