Cronaca

Abruzzo, Regione: sette arresti per appalti pilotati

L’Aquila, 16 gen 2012 – La Squadra Mobile di Pescara, sotto la direzione della Procura della Repubblica di L’Aquila ha dato esecuzione questa mattina a sette misure cautelari emesse dal gip del Tribunale dell’Aquila Marco Billi nei confronti di sette persone. Sono indagati a vario titolo per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione aggravata, corruzione aggravata, falso in atti pubblici e occultamento di atto pubblico.

L’operazione Caligola e’ stata coordinata dal procuratore della Repubblica Alfredo Rossini, a capo della distrettuale antimafia, e dal sostituto Antonietta Picardi. Le complesse attivita’ d’indagine, si apprende dalla Squadra mobile diretta da Piefrancesco Muriana, sono state condotte anche con l’ausilio di numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, e hanno consentito di accertare l’esistenza di un’associazione criminale tesa a condizionare l’affidamento di commesse pubbliche in cambio di contropartite economiche consistenti in contratti di consulenza e/o assunzioni clientelari. In particolare, gli illeciti accertati riguardano l’aggiudicazione fraudolenta in favore della societa’ "Ecosfera" di una pubblica gara per "l’affidamento in appalto del servizio di valutazione in itinere del programma di Cooperazione transfrontaliera Ipa Adriatico 2007 – 2013" pubblicata il 28 dicembre 2010 dall’OICS, ente "in house" delle Regioni e Province Autonome italiane e riguardano anche altre vicende tra cui l’assegnazione di una commessa relativa alla realizzazione di un programma applicativo (software) per il monitoraggio del POR-FERS 2007-2013 in favore della Cyborg srl, un’altra societa’ che, al pari di Ecosfera, e’ stata oggetto di indagine.

Questi i nomi, riferiti dall’Agi, delle persone arrestate dalla squadra mobile del capoluogo adriatico: Duilio Gruttadauria, 61 anni, domiciliato a Carsoli, presidente del consiglio d’amministrazione e socio della societa’ Ecosfera, Gruppo spa con sede a Roma; la moglie Anna Maria Teodoro, 59 anni, socio della societa’ Ecosfera Gruppo spa; Lamberto Quarta, 56 anni, domiciliato a Francavilla al Mare (Chieti), consulente della societa’ Ecosfera Gruppo spa, volto noto del mondo politico abruzzese, Giovanna Andreola, detta "Vanna", 54 anni, residente a L’Aquila, dirigente del Servizio Attivita’ Internazionali presso la Regione Abruzzo; il marito Michele Galdi, 56 anni; Corrado Troiano, 47 anni, socio della societa’ Cyborg srl con sede a Chieti; Mario Gay, 58 anni, residente a Roma, vice presidente dell’Osservatorio Interregionale Cooperazione Sviluppo (OICS) che ha sede a Roma. 

I primi quattro sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, mentre gli altri tre della misura degli arresti domiciliari. Tutti, tranne Gay, sono indagati per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione aggravata; Gay e’ indagato per il reato di corruzione aggravata, mentre Gruttadauria, Teodoro, Quarta, Andreola e Gay per il reato di falso in atti pubblici e occultamento di atto pubblico. Quarta era gia’ stato arrestato il 14 luglio del 2008 con l’allora il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano del Turco, ex numero due della Cgil nazionale, e altre persone nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte tangenti nella sanita’ abruzzese condotta dalla Procura della Repubblica di Pescara. Quarta era il segretario generale della presidenza della Giunta regionale abruzzese.

GIP ASCOLTA QUARTA A L’AQUILA – Il gip del tribunale dell’Aquila Marco Billi ascoltera’ questa mattina Lamberto Quarta, difeso dagli avvocati Giuliano Milia e Domenico Caiazza. Quarta  sta per essere trasferito da Pescara all’Aquila: a quanto pare il gip potrebbe ascoltare a seguire anche gli altri indagati o alcuni di loro.

INTERDIZIONE DA PUBBLICI UFFICI PER DIRIGENTE REGIONE PUGLIA – Oltre alle sette ordinanze di custodie cautelari in carcere o ai domiciliari, c’é una ottava misura ai danni di un dirigente della Regione Puglia, Bernardo Notarangelo. Notarangelo era il presidente della commissione di gara relativo all’affidamento in appalto del servizio di valutazione in itinere del Programma di Cooperazione transfrontaliera Ipa Adriatico 2007-2013. Notarangelo è anche vicepresidente dell’Oics, l’Osservatorio interregionale sulla Cooperazione allo Sviluppo. In concorso con Mario Gay, altro componente della Commissione d’appalto, avrebbe alterato l’andamento della gara pilotandolo a favore della Ecosfera. In cambio i vincitori dell’appalto avrebbero stipulato un contratto di consulenza con Michele Galdi, il marito della dirigente regionale Andreola, sempre con l’intermediazione del Quarta. Per Notarangelo è stata chiesta l’interdizione dai pubblici uffici dell’assessorato. Nell’ordinanza firmata dal Gip Marco Billi si parlerebbe anche di assunzioni clientelari, di condizionamenti di procedure pubbliche in cambio di contropartite economiche, e altri delitti su atti pubblici.

CHI E’ ECOSFERA, SOCIETA’ DI CONSULENZA CON DECINE CLIENTI ISTITUZIONALI E PRIVATI  – Come recita lo stesso sito aziendale, Ecosfera «è una società di consulenza specializzata nella progettazione e valutazione di programmi di investimento per lo sviluppo sostenibile del territorio fisico e la valorizzazione del capitale sociale». Duilio Gruttadauria, 61 anni, nato a Caltanissetta ma residente a Carsoli (L’Aquila), arrestato assieme alla moglie Anna Maria Teodoro dalla Procura dell’Aquila, è a capo di un vero gigante del settore, con decine di clienti istituzionali, enti e ministeri, regioni e province nonché comuni, oltre che privati. Dalle ‘Valutazione del Piano di Sviluppo Rurale (PSR)’, ai Programmi Operativi FESR, Fondi per aree sottoutilizzate, consulenze e assistenze tecniche, studi di fattibilità giuridica, ricerche di mercato e project financing, non c’é quasi argomento nel quale la Ecosfera non sia presente sul territorio italiano. In Abruzzo negli anni si è procacciata lavori per per la progettazione e gestione di un parco fotovoltaico ad Atessa (Chieti) e Penna S.Andrea (Teramo), del Porto di Pescara, del Piano Strategico dei Comuni di Celano, Avezzano e dell’area vasta di riferimento, oltre che dell’Aggiornamento e redazione del Piano Paesaggistico Regionale attraverso l’utilizzo delle tecnologie GIS. Secondo questo lungo elenco di lavori che appaiono direttamente sul sito di Ecosfera, grosso impulso alla presenza dell’azienda è stata data proprio durante il Governo Del Turco, di cui Lamberto Quarta era braccio destro. Ad insospettire gli inquirenti infatti fu lo ‘strano’ contratto di consulenza redatto da Gruttadauria e Quarta poco tempo dopo la revoca degli arresti domiciliari ma ancora al’obbligo di domicilio del politico abruzzese ai tempi di Sanitopoli: come consulente Ecosfera avrebbe percepito un compenso di 72 mila euro l’anno. Nell’ordinanza si legge che «appariva singolare che Ecosfera conferisse a Quarta la consulenza», rapporto che appariva «anomalo e suscitava interrogativi sulla reale motivazione del conferimento dell’incarico».

GRUTTADAURIA: «VIVO DI COSE DA GALERA… » – «Io vivo di cose… da galera». Nelle intercettazioni depositate nel fascicolo che ha portato oggi all’arresto di Duilio Gruttadauria e della moglie, a capo della società Ecosfera, per tangenti in Abruzzo, c’é tutto il mondo del malaffare consapevole e cosciente. Così come la notte del terremoto c’era chi rideva del sisma perché intuiva gli affari, al telefono con la moglie, Gruttaduaria confessa che «io mi sono stufato… adesso esce il bando, a Catania c’è la cosa.. l’ampliamento, e bisogna imbroglià, bisogna parlare con.. io vivo di imbrogli, è una cosa impressionante, non faccio altro, non faccio altro…». E la moglie Anna Maria Teodoro pronta risponde: «Bisog
na che le cose vengono fatte bene, perché nonostante tu rischi la galera, poi le cose vanno fatte, non è che rischi la galera e poi andiamo al mare..». Più avanti lo sfogo sempre del patron di Ecosfera: «Il 95% delle cose di cui mi occupo, son reati, sono cose vietate dalla legge! Perché di cosa mi occupo? Mi occupo di favorire che Ecosfera vinca le gare… Devo stare ai margini della legalità… la legalità trombonesca… ma chi c… me lo fa fare…».

«Come giustamente dici tu, non è la bravura… è pagare mazzette». In un’altra intercettazione tra Gruttadauria e la moglie non fanno altro che riflettere sul tema della corruzione. «Perché, abbiamo delle promozioni senza pagare? Praticamente non esistono», continua Anna Maria Teodoro. «..paga le mazzette», ribatte il marito. «Tutti i contratti sono così». Poi sempre Gruttadauria «paghino, paghino le mazzette, dai forza, vediamo chi paga le mazzette». «Perché se non ci fosse quello, crolla tutto». Per il Gip quindi «emerge che tale attività era svolta essenzialmente in maniera illecita», perché sempre al telefono dalla moglie Gruttadauria si sfoga dicendo che «passo dalla mattina alla sera a fare cose che sono contro la legge».

SVELATO NOME INCHIESTA, GRUTTADAURIA: «CI IMPONGONO NOMI» – L’operazione "Caligola", condotta oggi dalla squadra mobile di Pescara, prende il nome da un’esternazione intercettata nel corso delle indagini, da cui emergerebbe, per stessa ammissione degli indagati, che il meccanismo dell’affidamento di commesse pubbliche, si fondava sul più totale dispregio delle norme sull’evidenza pubblica a tutela dell’imparzialità e della trasparenza. Teodoro e Gruttadauria in particolare, nel ripercorrere, durante un colloquio, le loro vicissitudini imprenditoriali in ordine agli appalti vinti, sottolineano il fatto che, come contropartita, le istituzioni, o almeno alcuni dei loro rappresentanti, pretendono che siano assicurati posti di lavoro e contratti di consulenza. In questo contesto spicca una riflessione pronunciata da Gruttadauria in merito alle imposizioni e alle pretese del «potente di turno». Il presidente del Cda di Ecosfera traccia un’analogia tra le assunzioni clientelari richiestegli e la leggenda del cavallo di Caligola che era stato imposto come senatore. Durante le indagini, gli inquirenti hanno accertato l’esistenza di un «preciso disegno criminoso» volto alla reiterazione di illeciti in merito soprattutto ad una gara ad evidenza pubblica per l’erogazione di fondi comunitari, meglio individuata con il termine di "IPA 2". Gara che sarebbe stata condizionata ancor prima di essere pubblicata.

SOTTO ACCUSA RAPPORTI QUARTA-ANDREOLA – L’indagine che ha portato agli arresti di oggi nell’ambito dell’operazione Caligola ha tratto spunto da un contratto di collaborazione stipulato tra la societa’ Ecosfera Gruppo spa e Lamberto Quarta. Per quanto riguarda l’aggiudicazione di una gara pubblica per l’affidamento del servizio di valutazione in itinere del programma di Cooperazione transfrontaliera Ipa Adriatico 2007-2013, pubblicata il 28 dicembre 2010 e relativa alla valutazione dell’IPA, la societa’ Ecosfera ha avuto la meglio per un milione di euro, mentre per l’acquisizione di altre commesse e’ stata favorita la societa’ Cyborg srl di Troiano. In particolare, a questa societa’ e’ stata attribuita la commessa di circa centomila euro per la realizzazione di un software in grado di gestire la valutazione del POR FESR (Programma Operativo Regionale 2007-2013 – Fondo Europeo Sviluppo Regionale). Cio’ e’ avvenuto grazie alle particolari relazioni che Quarta ha saputo tessere con il funzionario regionale Giovanna Andreola, a cui era ed e’ legato da vecchia amicizia, risalente all’epoca in cui era governatore Ottaviano Del Turco e Quarta era il segretario generale della presidenza della Giunta regionale. Questa amicizia, per gli investigatori, si e’ consolidata grazie ai rapporti d’affari intercorrenti tra Quarta e il marito della Andreola, l’ingegnere Galdi, pure lui legato da rapporti di collaborazione sia con la Cyborg srl che con il gruppo Ecosfera spa, anche attraverso societa’ correlate a quest’ultima come la Welfare Net srl. Secondo la ricostruzione investigativa, Andreola avrebbe «ottenuto la collaborazione di Mario Gay, vice presidente dell’Oics, nonche’ presidente della Commissione di gara per l’aggiudicazione del servizio di valutazione dell’IPA Adriatico, per la realizzazione degli illeciti». Ecosfera Spa e’ un colosso che ha interessi sparsi su tutto il territorio nazionale attraverso "gruppi di area" che, a loro volta, gestiscono, con diversi contratti che sono tuttora in itinere, affidamenti di servizi per la progettazione, la consulenza e, soprattutto, per il monitoraggio e l’assistenza tecnica nell’erogazione di fondi comunitari facenti capo ad enti pubblici territoriali.

GIP, TOTALMENTE ASSENTE PERSEGUIMENTO INTERESSE COLLETTIVO – «L’ attività tecnica ha consentito inoltre di chiarire come ancora più dei politici assumano un ruolo decisivo, in tale meccanismo patologico di attribuzione degli appalti, i pubblici funzionari come la Andreola: è emerso come quest’ultima abbia reiteratamente violato le regole di trasparenza e di buon andamento della pubblica amministrazione». A sostenerlo nelle conclusioni dell’ordinanza di custodia cautelare per corruzione nei confronti di sette persone tra imprenditori e dirigenti regionali è il gip del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi. «Totalmente assente – rileva il magistrato – per quanto emerso dall’attività di indagine, appare al contrario l’aspetto del perseguimento del fine pubblico e dell’interesse collettivo. Sconcerta in proposito, anche se il dato appare tanto ripetitivo da sembrare ormai la norma, l’assoluto difetto, nelle conversazioni degli indagati, di valutazioni dei singoli progetti sul piano tecnico, della funzionalità rispetto all’interesse pubblico da perseguire, dell’efficacia per il bacino di utenza di riferimento. Chiara è la consapevolezza – aggiunge il gip – da parte di Gruttadauria che nel ‘mondo’ degli appalti e delle commesse pubbliche non vi è, allo stato, un modo lecito per emergere, risultano di fatto abrogate le norme giuridiche preposte ed è possibile conseguire successi solo attraverso legami illeciti con i politici di riferimento. Alcuni imprenditori, secondo una sorta di turnazione che opera anche nella ripartizione illecita degli affari pubblici, sono risultati di volta in volta esclusi da scelte che hanno premiato la concorrenza».

REPUBBLICA.IT: «INDAGATO CASTIGLIONE» – Secondo il sito del quotidiano La Repubblica, www.repubblica.it ci sarebbe «anche il vice presidente della Regione Abruzzo (Pdl), Alfredo Castiglione, tra gli indagati dell’inchiesta Caligola». «Castiglione – scrive il sito del quotidiano nazionale – risulta solo iscritto nel registro degli indagati e il suo nome compare in più punti dell’ordinanza. L’assessore, secondo gli inquirenti, avrebbe favorito la società Ecosfera negli appalti».

COMINCIATI INTERROGATORI – Sono cominciati, negli uffici del palazzo di giustizia de L’Aquila, gli interrogatori di alcune persone arrestate stamani nell’ambito dell’inchiesta "Caligola" su appalti e tangenti. Il Gip Marco Billi sta ascoltando uno degli otto arrestati, Anna Maria Teodoro, moglie di Gruttadauria, presidente e socio di Ecosfera, anch’egli finito in manette stamani. E’ previsto anche l’interrogatorio di Lamberto Quarta. I legali di quest’ultimo, Antonio Milia a Giandomenico Caiazza, hanno detto che leggeranno «con attenzione le carte» e hanno aggiunto: «Il nostro assistito è incredulo».

INTERROGATORIO A QUARTA – Lamberto Quarta ha risposto per oltre due ore alle domande dei magistrati respingendo ogni tipo di addebito. Al termine dell’interrogatorio l’avvocato Antonio Milia, che insi
eme a Giandomenico Caiazza difende l’ex segretario della Presidenza della Giunta regionale, ha spiegato che il suo assistito «ha risposto serenamente a tutte le domande fornendo discolpe articolate a quanto contestato limitatamente al suo ruolo». A tale proposito l’avvocato Caiazza ha sottolineato che «Quarta ha un ruolo totalmente marginale, non è un dirigente della società, è un consulente. Anche le risultanze a cui la procura dà più valore in termini indiziari – ha continuato il legale – non riguardano mai direttamente Quarta, questo lo posso affermare con serenità. Non una delle intercettazioni a cui l’accusa dà significato indiziante, per stessa ammissione del Pm non riguardano direttamente Quarta». Caiazza ha spiegato ancora che «ci sono tante intercettazioni di Quarta ma nessuna di quelle a cui l’accusa dà valore». Prima di adottare iniziative difensive, gli avvocati attendono «prima le decisioni che prenderanno i magistrati a fine interrogatorio e cioè se confermare o modificare le misure. Naturalmente – ha concluso Caiazza – abbiamo rappresentato l’esigenza di ripensare le misure». Se per Quarta dovessero essere confermati gli arresti in carcere, sarebbe rinchiuso nel carcere di Chieti. In questo momento i magistrati stanno interrogando il presidente e socio di Ecosfera, Gruttadauria.

CASTIGLIONE: «INDAGATO? NON SO» – «Mi hanno detto… ma non so di che cosa si stia parlando. Ignoro tutto». Risponde così all’Ansa Alfredo Castiglione, vicepresidente della Regione Abruzzo e assessore allo Sviluppo Economico, dopo le voci che lo vorrebbero tra gli indagati dell’Operazione Caligola che oggi ha portato all’arresto di sette persone tra cui l’ex braccio destro di Ottaviano Del Turco Lamberto Quarta e i vertici della Ecosfera, società che gestisce il progetto Ipa per l’Abruzzo. Nell’ordinanza del Gip Billi ci sono infatti 3 omissis. In manette anche la potente dirigente regionale Vanna Andreola. «Con la Andreola hanno rapporti più di un assessorato, ed è ovvio che la conosco – ammette Castiglione -. So solo che come assessorato abbiamo presentato 3 progetti Ipa e ce li hanno respinti. E so anche che io i vertici di Ecosfera, fisicamente non li conosco, non so chi sono materialmente. Sono quindi curioso di sapere di che eventualmente mi si accuserebbe. Dico che si tratta di una gara d’appalto che abbiamo ereditato dalla Giunta Del Turco», conclude Castiglione.

GIP: INTERESSI PRIVATI PER CASTIGLIONE – Il nome del vicepresidente della Regione Abruzzo e assessore allo sviluppo, Alfredo Castiglione, compare più volte nelle quasi 200 pagine dell’ordinanza, ma gli inquirenti si soffermano soprattutto in riferimento al progetto Ipa2, dove sono coinvolti gli interessi della Cyborg srl di Corrado Troiano e solo in parte quelli della Ecosfera. Anche in questo caso si tratta di finanziamenti dell’Unione Europea e nella fattispecie «di finanziamenti concessi nell’ambito della Cooperazione transfrontaliera». La Cyborg sta elaborando un progetto, denominato Sigesia, che prevede la partecipazione di una serie di università tra cui quelle del Molise e L’Aquila con una università albanese. Nell’ordinanza il Gip scrive che sono emersi «interessi di natura privata che l’assessore perseguiva nella vicenda, consistente nel conseguimento di vantaggi in favore dell’associazione della convivente Marina Kozina». Si tratta di un intreccio di interessi dal quale «i protagonisti ricavano reciproche utilità», ed è da rilevare che la dirigente regionale «Vanna Andreola, evidentemente consapevole che l’influenza politica dell’assessore poteva facilitare l’accesso ai finanziamenti Ipa riguardo al progetto Sigesia sugli atenei in corso di elaborazione da parte di Cyborg, si adoperava per aiutare l’assessore tramite suo marito Galdi». Per questo il Galdi si recava in Albania in vista dell’imminente bando di gara dell’Ipa2.

CONIUGI GRUTTADAURIA NEGANO OGNI ADDEBITO – Anche gli altri due arrestati nell’inchiesta denominata "Caligola", Gruttadauria e Annamaria Teodoro, i coniugi rispettivamente presidente e socio di Ecosfera Spa, e socio della stessa, hanno risposto alle domande dei magistrati, rigettando però ogni addebito. La Teodoro è stata ascoltata per oltre un’ora, il marito oltre due ore. Al termine degli interrogatori l’avvocato Giuseppe Casaccia, legale dei due, ha sottolineato che i suoi assistiti «si sono difesi collaborando e quindi rispondendo a tutte le domande, ma negando ogni tipo di rilievo».«Ora ci aspettiamo che vengano mandati agli arresti domiciliari, anche se siamo coscienti che il pm è il dominus delle indagini e ha già chiesto che sette persone venissero arrestate per associazione a delinquere». Secondo l’avvocato Casaccia i giornalisti, ha detto con toni piuttosto polemici, sanno più cose degli stessi legali. «Siete stati messi al corrente prima di me dei fatti, in quanto già stamani le agenzie hanno battuto la notizia degli arresti». In questo momento il pm Antonietta Picardi e il gip Marco Billi stanno interrogando il dirigente del settore Politiche Internazionali della Regione Abruzzo, Giovanna Andreola. Secondo quanto si è appreso, successivamente dovrebbe essere sentito Michele Galdi, marito di Andreola.

DIRIGENTE PUGLIA, SO DI INDAGINI DA STAMPA – «Apprendo dalla stampa del mio coinvolgimento in una indagine della Procura della Repubblica de L’Aquila. Nel dichiarare la mia totale disponibilità ai magistrati, per ogni necessario ed opportuno chiarimento, mi preme precisare che al momento nessuna misura è stata eseguita nei miei confronti». E’ quanto dichiara il dirigente servizio mediterraneo della Regione Puglia, Bernardo Notarangelo, che per i magistrati dell’Aquila è coinvolto in un’indagine su tangenti che riguarda esponenti della Regione Abruzzo e dirigenti della società Ecosfera che si occupa del programma di cooperazione Ipa Adriatico.

Notarangelo sottolinea nella sua dichiarazione di non aver fatto parte, «come erroneamente riportato dalla stampa, della commissione di gara per ‘l’affidamento in appalto del servizio di valutazione in itinere del Programma di Cooperazione transfrontaliera Ipa Adriatico 2007-2013’». «Inoltre non sono, come invece riportato, vice presidente dell’Oics, l’Osservatorio interregionale sulla cooperazione allo sviluppo». Nei confronti di Notarangelo è stata chiesta dalla procura – é detto nell’ordinanza del gip dell’Aquila – «l’applicazione della misura interdittiva della sospensione dall’ufficio di assessore regionale», per il reato di corruzione. Tuttavia, in base all’art.289 del codice di procedura penale, il giudice, nel corso delle indagini preliminari, prima di decidere sulla richiesta del pubblico ministero di sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio, deve interrogare l’indagato. Ad ogni modo, Notarangelo non ha la carica di assessore ma di dirigente regionale. Anche le altre erronee qualifiche attribuite a Notarangelo nelle notizie diffuse dagli organi di informazione figurano nell’ordinanza emessa dal gip dell’Aquila. Nel capo di imputazione di corruzione attribuito a tutti gli indagati Notarangelo viene definito vicepresidente dell’Oics nonché presidente della commissione di gara relativo a ‘l’affidamento in appalto del servizio di valutazione in itinere del programma di cooperazione transfrontaliera Ipa Adriatico 2007-2013 pubblicato il 28.12.2010 dall’Oics". Dal sito Oics risulta invece che della commissione di gara facevano parte Mario Gay (presidente), Giuseppe Aprile e Francesco Cuddemi e che il vicepresidente Oics è il presidente della Regione Molise, Michele Iorio.

FUNZIONARIA REGIONE RIMETTE CARICHE – Il dirigente del settore Politiche Internazionali della Regione Abruzzo, Giovanna Andreola, arrestata nell’ambito dell’operazione denominata "Caligola", nei giorni scorsi, prima verbalmente, poi per iscritto, aveva rimesso nelle mani del presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, il mandato in riferimento alle sue deleghe da dirig
ente e a quello di autorità di gestione del programma comunitario di cooperazione trasfrontaliero Ipa-Adriatico. La decisione, resa nota dal legale del dirigente, Francesco Carli, è stata adottata dall’Andreola dopo che nei giorni scorsi il quotidiano Il Messaggero aveva anticipato l’esistenza dell’inchiesta.

Sia l’Andreola, sia il marito Michele Galdi, finito ai domiciliari nell’ambito della stessa inchiesta, hanno parlato a lungo con i magistrati con gli interrogatori terminati da poco al Tribunale dell’Aquila. «Hanno risposto a tutte le domande rigettando gli addebiti – ha spiegato l’avvocato Carli -, hanno dato anche una loro lettura e interpretazione di tutto quello che emerge nelle intercettazioni, sono state date precisazioni di ordine tecnico soprattutto da parte della dottoressa Andreola, naturalmente è una questione che va approfondita, tutti devono farlo, c’é un lavoro imponente da parte degli inquirenti che va valutato, rispettato ed esaminato con attenzione – ha proseguito il legale – però, la prima sensazione, è che la realtà delle cose contestate è suscettibile di una lettura diversa da quella che per ora è stata data». Carli ha spiegato di aver spiegato ai suoi assistiti la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere per esaminare e approfondire prima i documenti e anche le carte personali a disposizione, invece la dottoressa Andreola e l’ingegner Galdi hanno deciso di rispondere alle domande dei magistrati perché a loro sembrava di avere un quadro relativamente chiaro sulla vicenda, naturalmente – ha concluso il legale – riservandosi di puntualizzare eventuali aspetti". Carli ha sottolineato il fatto di aver chiesto la revoca o l’attenuazione delle misure. Secondo quanto si è appreso il gip del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi, farà conoscere in serata le decisioni in merito a eventuali modifiche dei provvedimenti scattati questa mattina.

11 INDAGATI – Gli indagati nell’ambito dell’inchiesta che ha portato oggi a sette arresti per corruzione in Abruzzo sono complessivamente 11.

SAREBBERO INDAGATI ANCHE EX SINDACO D’ALFONSO E CESARONE – Tra gli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila che questa mattina ha portato a sette arresti ci sarebbero anche altri due nomi eccellenti, e cioè l’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso (Pd), finito agli arresti domiciliari a dicembre 2008 per presunte tangenti al Comune di Pescara, e Camillo Cesarone, ex sindacalista e ex capogruppo del Pd in Consiglio regionale coinvolto nell’inchiesta sulle presunte tangenti nella sanità abruzzese e arrestato a luglio 2008 insieme all’ex governatore Ottaviano Del Turco e a Lamberto Quarta. Né dà notizia l’agenzia Agi. A quanto pare il coinvolgimento di D’Alfonso sarebbe legato a un appalto vinto al Comune di Pescara da Ecosfera mentre Cesarone avrebbe svelato a Quarta l’esistenza dell’inchiesta.

Anche secondo l’agenzia Ansa secondo quanto si è appreso da ambienti giudiziari, i due indagati "omissis" nell’ordinanza sarebbero Camillo Cesarone, ex capogruppo del Pd in Consiglio regionale d’Abruzzo, già coinvolto nella Sanitopoli abruzzese, e l’ex sindaco di Pescara Luciano d’Alfonso. Quest’ultimo, interpellato dall’ANSA, è caduto dalle nuvole e ha commentato: «Da qualche ora sento girare il mio nome, ma non ho la più pallida idea del motivo per il quale io possa essere tirato in ballo in una vicenda della quale non so assolutamente nulla. Ho chiesto al mio avvocato Giuliano Milia (ndr, difensore di Lamberto Quarta) se le voci corrispondano al vero, ma anche lui ha detto che non gli risulta il mio coinvolgimento. Lo trovo giusto perché non ho mai avuto nulla a che fare con queste tematiche».

MISURE CAUTELARI CONFERMATE, DOMICILIARI PER ANDREOLA – Sono tutte confermate, ad eccezione di una, le misure cautelari eseguite questa mattina dalla squadra mobile di Pescara nell’ambito dell’operazione Caligola. Dei quattro destinatari della misura cautelare in carcere solo Vanna Andreola ha ottenuto gli arresti domiciliari, peraltro a Salerno, per motivi personali, considerati i problemi di salute della madre. Questa mattina la squadra mobile ha rintracciato Andreola proprio a Salerno. Confermate per gli altri indagati le altre tre misure della custodia cautelare in carcere e le altrettante misure degli arresti domiciliari.

SEQUESTRO DOCUMENTI IN CORSO A PESCARA  (Aggiornamento 17 gennaio) – Personale della Squadra Mobile di Pescara sta acquisendo una serie di documenti nella sede dell’assessorato regionale allo sviluppo economico, in via Passo Lanciano. L’operazione è collegata all’indagine denominata "Caligola" che ieri ha portato all’arresto di sette persone e all’iscrizione sul registro degli indagati di personaggi eccellenti come l’attuale assessore regionale allo sviluppo economico, Alfredo Castiglione, l’ex assessore regionale Camillo Cesarone e l’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso.

CONCLUSA OPERAZIONE SEQUESTRO DOCUMENTI IN A PESCARA – E’ durata più di tre ore l’operazione della squadra mobile di Pescara all’interno dell’assessorato allo sviluppo economico. Gli agenti hanno sequestrato documenti inerenti ai servizi informatici relativi all’inchiesta "Caligola".

PERQUISIZIONE ALL’AQUILA  – E’ in corso di svolgimento presso la segreteria dell’Aquila dell’assessorato allo Sviluppo Economico un altra perquisizione da parte della Squadra Mobile di Pescara, dopo quella di stamattina nel capoluogo adriatico. Gli agenti guidati da Pierfrancesco Muriana sono alla ricerca di documenti inerenti l’operazione Caligola che ieri ha portato all’arresto di sette persone, tra le quali anche il patron di Ecosfera Duilio Gruttadauria e la moglie, l’ex capo della segreteria della Giunta Del Turco Lamberto Quarta, della funzionaria della regione Vanna Andreola. Agli atti risultano indagati anche il vicepresidente della regione Alfredo Castiglione, che detiene anche l’assessorato allo Sviluppo Economico, l’ex assessore regionale Camillo Cesarone e l’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso. In mattinata gli stessi agenti avevano perquisito e sequestrato documenti presso l’assessorato di Castiglione e la sede della associazione culturale della convivente di Castiglione, Marina Kozina, a Pescara.

PRONTE ISTANZE RIESAME PER ARRESTATI – I legali dei cinque arrestati nell’ambito dell’inchiesta denominata "Caligola" coordinata dalla Procura della Repubblica dell’Aquila, interrogati ieri, si rivolgeranno al Tribunale del Riesame per chiedere la revoca delle misure cautelari. I difensori sono al lavoro per reperire tutta la documentazione al fine di costruire i ricorsi. Sono complessivamente sette le persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta innescata da indagini della Squadra Mobile di Pescara che ha scoperto episodi di presunte corruzioni attraverso la stipula di consulenze e assunzioni clientelari favorendo in particolare la società Ecosfera Spa e la Cyborg Srl in due gare di appalto relative a servizi di informatica nell’ambito del progetto comunitario Ipa e dei Fondi Por-Fesr. «Devo valutare i documenti che sto reperendo – ha spiegato l’avvocato Giuseppe Casaccia, del foro di Roma, difensore del presidente e socio di Ecosfera Gruttadauria ) in carcere ad Avezzano), e di sua moglie Annamaria Teodoro (in carcere a Teramo), anch’essa socia di Ecosfera – e poi presenterò il ricorso al Tribunale del Riesame dopo che il gip ha rigettato le istanze di revoca o attenuazione delle misure cautelari a seguito degli interrogatori dei miei assistiti durante i quali gli stessi hanno risposto alle domande dei magistrati». Lo stesso avvocato Casaccia ha preannunciato una presa di posizione di Ecosfera «società per azioni che fattura 25 milioni di euro l’anno e che da lavoro a 200 tra dipendenti e consulenti». Anche l’avvocato Francesco Carli, legale del dirigente del settore Politiche Internazionali della Regione Abruzzo, Giovanna Andreola, ai domiciliari a Salerno, e di suo marito
Michele Galdi, ai domiciliari all’Aquila, sta pensando di ricorrere davanti al Tribunale del Riesame. Stessa intenzione gli avvocati Giuliano Milia e Giandomenico Caiazza, legali di Lamberto Quarta, in carcere a Chieti, stanno lavorando per questa finalità. Gli interrogatori di garanzia degli altri due arrestati, Corrado Troiano, ai domiciliari, e Mario Gay, anch’egli ai domiciliari, sono fissati per la giornata di Giovedì. Il gip del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi, ieri sera, al termine della lunga giornata di interrogatori, ha rigettato le istanze di scarcerazione o attenuazione delle misure cautelari perché dopo le dichiarazioni degli indagati il quadro indiziario è rimasto immutato. Secondo quanto si è appreso gli indagati, pur rispondendo alle domande, non hanno chiarito le loro situazioni anche contraddicendosi tra di loro. Solo per la Andreola c’é stata la concessione dei domiciliari, ma come hanno sottolineato ancora stamani al Tribunale dell’Aquila, solo per le condizioni molto gravi della madre che è nella sua casa di origine a Salerno.