Politica

L’Aquila, il Pd e la “base” : «come ci stiamo preparando alle elezioni?»

L’Aquila, 15 gen 2012 – Dopo oltre 33 mesi di campagna elettorale, di fatto consumata in questa città, da qualche settimana siamo entrati nella fase “decisiva” nelle scelte dei partiti e dei movimenti civici, con le liste civiche uscite più o meno allo scoperto.

In questo quadro e in quello del dibattito sulle primarie consumato prima nel centrosinistra e poi nel centrodestra, si muove, comunque, un certo scontento nello stesso centro sinistra, e in particolare tra le fila del Partito democratico aquilano. Nel corso delle ultime settimane sono arrivate al nostro giornale diverse segnalazioni di simpatizzanti e iscritti al Pd che non riescono ad avere «chiarezza su quello che vuole fare concretamente il partito», né sulla «reale dimostrazione di un cambio di passo» sulla politica della ricostruzione della città.

E così in molti ci hanno espresso i propri dubbi e le proprie perplessità: «Come ci stiamo preparando alle elezioni?», ci scrive un «simpatizzante Pd», che spiega meglio le sue perplessità: «sono mesi, diciamo quasi un anno (dalle dimissioni rientrate di Cialente) che il Pd si è arroccato sulla scelta su chi debba essere il candidato sindaco: Cialente, Lolli, o chi altro; e se fare le primarie o meno. Siamo arrivati a metà gennaio con la conclusione che – forse – si faranno le primarie di centro sinistra per fine febbraio in un clima di tutti contro tutti nel centrosinistra».

E nel frattempo «al di là di queste fumose ed “oscure” decisioni, visto come sono arrivate, senza una discussione vera», prosegue il nostro lettore, nonché simpatizzante democrat, «come ci siamo mossi, a livello di donne e uomini, di idee, prima che di programmi? Sì, certo – conclude il suo “sfogo”, la ricostruzione della città, è quasi una ovvietà: ma come, con quali strumenti, con quali tempi, con quale strategia? Non è possibile pensare di non avere un quadro di ampio respiro e – soprattutto- di lungo periodo. Certamente il Pd ce l’ha, ma non fatica a comunicarlo a chi lo segue né a condividerlo con tutti quanti».

Certamente questa è una sferzata non da poco per un partito che dice di voler partire dal territorio ma viene «da chi tiene al Pd, e per questo, come quando si vuol bene a qualcuno, bisogna dirgliele le cose come stanno». Continuano le lamentele e i mugugni.

Fin qui il tema era confinato alle prossime elezioni comunali ma c’è chi, allargando ancora più il quadro e allungando l’orizzonte temporale, arriva fino alle prossime elezioni politiche: «E’ chiaro che l’attenzione del Partito democratico, come tutti gli altri d’altronde, è concentrato sulle comunali, ormai imminenti» ci ha testimoniato un iscritto, la settimana scorsa, «e con il governo Monti, la spinta verso le politiche si è sgonfiata, visti i tempi allungati forse verso la naturale scadenza della legislatura. Ma proprio per questo un Partito che voglia essere lungimirante dovrebbe prepararsi ora per allora. Eppure – ci confessa – eccezion fatta per l’assemblea provinciale di qualche mese fa, non sono state più convocate molte altre riunioni ai vari livelli, se non sporadiche. E’ vero che è stato convocato il Coordinamento provinciale delle Donne per i prossimi giorni (oggi alle ore 15,30 nella sede comunale del partito, ndr)ma con quale evidenza e coinvolgimento della base?».

Un pugno allo stomaco quello del nostro lettore (simpatizzante ma non iscritto): «viene da chiedersi come ci stiamo preparando, come Pd, alle elezioni politiche, vista l’aria. Se non parti per tempo e approfittando di un periodo di “calma” per fare chiarezza sui programmi e su quello che è necessario fare per cambiare in meglio le sorti del Paese, ma quando lo fai? Ora è il momento di iniziare a ragionare a livello locale, per poi arrivare anche a livello nazionale a portare istanze del territorio e apporto di idee e programmi».

E’ evidente che la base del Partito democratico è presa dall’incertezza del momento e vorrebbe chiarezza, di persone, di squadra, di programmi; soprattutto di idee. Che circolano forse più veloci alla base -appunto- che al vertice. E quella domanda che ci hanno esplicitato in diversi, forse è molto più diffusa di quanto si pensi: come si sta preparando davvero il Pd alle elezioni?

(red)