Politica

Api: appoggio a Cialente con la benedizione di Rutelli

L’Aquila, 12 gen 2012 – La presentazione del nuovo segretario cittadino, Ermanno Giorgi, appena trasmigrato dal Pd, ha fornito l’occasione ai vertici regionali e locali dell’Api di fare ordine sulle intenzioni del partito  in vista delle  prossime elezioni amministrative. Non sembra essere scontato l’appoggio al sindaco Massimo Cialente: «Deve guadagnarselo» si è lasciato scappare il neo segretario Ermanno Giorgi che già su un paio di punti non è sembrato proprio in completa sintonia con il sindaco Massimo Cialente. Ad esempio Giorgi si è detto contrario alla tolleranza zero del sindaco sulle casette di legno, criticando la mancanza di una sede unica del comune. «Abbiamo aperto un confronto serio e sereno con il sindaco dell’Aquila che incontreremo la prossima settimana  per vedere se ci sono aperture». Non viene meno neanche da parte del coordinatore regionale Gino Milano la fede “platonica” nei confronti di un terzo polo che, fortunatamente per l’Api, non nascerà domani e forse non nascerà mai all’Aquila. Proprio per questo il partito di Rutelli può rivendicare mani libere appoggiando il centrosinistra anche alle Primarie.  

E allora via ad una pillola di campagna elettorale: «Subito una sede unica comunale – tuona l’assessore Roberto Riga – Stiamo lavorando alle aree a vincolo decaduto.  Stiamo riproponendo il piano di Acquasanta bocciato dal Consiglio di Stato, come pure quello di riqualificazione di contrada romani. Sul piano di protezione civile abbiamo fatto delle modifiche». «Con Giorgi  faremo un salto  di qualità penetrando di più nel  territorio – ha spiegato il coordinatore Milano –  La sua esperienza sarà veicolo di una politica “altra” che noi vogliamo fare». «Lascio il partito democratico senza sbattere la porta – ha sgombrato il campo Ermanno Giorgi –   Pochi giorni fa il segretario provinciale Mazzetti  mi aveva nominato membro della segreteria provinciale.  Ho pensato tuttavia che forse all’Aquila sono più utile per creare qualcosa di nuovo. La città non si ricostruisce con beghe continue. Manca ancora una visione strategica. Anche il sindaco deve fare uno sforzo affinchè si presenti ai cittadini una ipotesi di città che deve essere rispettosa del suo passato, ma moderna e in grado di competere nel panorama europeo». Giorgi ha poi affrontato il tema della restituzione delle tasse: «migliaia di cittadini sono spaesati e si sono trovati costretti a rivolgersi ai Caf   – ha detto – Sui manufatti temporanei tutti i cittadini che hanno sostenuto spese non possono essere puniti. Solo in caso di impatto ambientale e abusi è necessario procedere alla rimozione. I prefetti che arrivano e vogliono fare i gladiatori degli abbattimenti non possono prendere a schiaffi i cittadini. Il comprensorio è in ginocchio.  Si parla di 30 mila persone in meno nell’Aquilano».«Un pensiero anche a Vittorio Sconci costretto  a  lasciare la segreteria cittadina per motivi personali,  ma resta nel partito – ha sottolineato il coordinatore regionale Milano ampliando il discorso alla collocazione politica dell’Api –  Il caso aquilano ha un limite di fondo perché non è nato il terzo polo.  Rutelli, tuttavia, dice che il terzo polo è da costruire tendendo conto che nei vari territori esistono delle storie che non possono essere cancellate». Certo è che l’Api come sottolineato da Giorgi «non intende farsi trascinare nelle dinamiche che riguarderanno le candidature prossime regionali».A.Cal.