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Tempera, ricostruzione: il piano è ora sul tavolo del Comune

L’Aquila, 4 gen 2012 – L’Amministrazione separata Usi civici di Tempera,  insieme a tutti i presidenti dei Consorzi costituiti della frazione, ha  ufficialmente donato al sindaco Cialente i piani di ricostruzione della frazione di Tempera: piani che riguardano il recupero del centro storico e lo sviluppo per la riserva del Vera. Importante il ruolo dell’ Università di Camerino nella redazione stessa del progetto, il preside della facoltà di Architettura, Umberto Cao,  ha spiegato come l’idea che è stata proposta sia quella di una vera rinascita del borgo di Tempera, che prendesse in considerazione le esigenze degli abitanti, al fine di ricostruire un centro storico  andato completamente distrutto, secondo adeguati criteri sismici «non ripetendo gli errori del passato nel rispetto delle volontà ed esigenze della comunità».

Nel corso della conferenza stampa, il presidente Sergio Iovenitti ha voluto sottolineare come il risultato raggiunto, la consegna di tali piani di ricostruzione, sia frutto «di coesione, trasparenza e fiducia da parte degli abitanti della stessa frazione», la riuscita dei progetti sarà possibile solo grazie ad una grande partecipazione e coinvolgimento da parte dei diretti interessati: saranno le Assemblee consortili ad incaricare i tecnici per la progettazione esecutiva e definitiva, per questo nessun incarico è stato ancora affidato a professionisti per le parti comuni né è stata ancora scelta un’impresa per realizzare i lavori; ciò che è più importate ribadire è che la sovranità della decisione spetta ai proprietari che saranno i soli a stabilire la linea da seguire per una «ricostruzione che sia il più partecipata e condivisa possibile».

«Sono progetti che permetteranno la riqualificazione turistica e ambientale di queste zone, bisogna saper investire sui nostri borghi, farli rinascere  maniera intelligente, interiorizzando strategie condivise», queste le parole dell’assessore Di Stefano. Lo stesso sindaco Cialente, orgoglioso per questa donazione, che ora dovrà vedere l’approvazione finale, ha precisato come sia «impensabile che piani di ricostruzione vengano decisi dall’alto, ma è giusto che partano dagli stessi abitanti: solo così sarà infatti possibile ricostruire veramente la propria identità». 

di Sara Cavallo