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Lavoratori Villa Pini, Mascitelli (Idv): «Chiodi usi i suoi poteri straordinari»

Pescara – «Non dobbiamo lasciare la curatela fallimentare isolata e solitaria nel suo impegno a salvaguardare le professionalità ed il lavoro degli oltre 500 dipendenti dell’ex gruppo Villa Pini, che stanno garantendo, con il loro lavoro e con molte incertezze, una continuità assistenziale. Sulla pelle degli operatori sanitari e sui malati non sono ammessi atteggiamenti pilateschi».

Lo ha dichiarato il senatore Alfonso Mascitelli, segretario regionale dell’Idv e vice presidente della Commissione Speciale di Inchiesta sul Sistema Sanitario, in seguito ai possibili rischi della sentenza del Tar dopo il ricorso dell’Aiop. 

«Non entro nel merito della sentenza del Tar – ha spiegato il senatore – ma vi sono due aspetti da non sottovalutare. Il primo è che il programma operativo sanitario 2010 della nostra regione, caso anomalo ed unico in tutta Italia, è stato approvato con legge dello stato (conversione del D.L. 98/2011) e quindi ha un valore decisamente più vincolante. Il secondo è che in questo programma si fa espressa menzione (pagina 37) della firma sui tetti di spesa che la curatela fallimentare ha sottoscritto, in rappresentanza di Villa Pini, per un importo di 19.2 milioni di euro per l’ospedalità privata e di 12.7 milioni per le prestazioni di riabilitazione ex art. 26.  

E poiché questo programma operativo è sicuramente vantaggioso per i privati rispetto a quanto prevedeva l’originario Piano di Rientro del deficit sanitario, trovo significativo che l’AIOP faccia ricorso contro un potenziale concorrente ed invece taccia sul trattamento di favore ricevuto sui tetti di spesa». 

«Se il commissario Chiodi vuole risolvere il problema – conclude Mascitelli – è sufficiente apportare una modifica specifica alla legge regionale 32 e può farlo con i poteri straordinari che gli sono stati conferiti, chiedendo al Consiglio Regionale di rimuovere gli eventuali ostacoli che possono derivare da provvedimenti legislativi entro 60 giorni.  Come dire al potenziale rischio di perdita del lavoro da parte dei dipendenti ex Villa Pini non vi possono essere scuse che tengono».