Il punto di vista

Covid 19, seconde case e Alto Aterno, Massimiliano Giorgi: “Tornate ma in maniera stabile”

Alto Aterno e Covid, che succederà dopo il 3 giugno ? Nando Giammarini intervista il sindaco di Montereale Giorgi: "Tornate in sicurezza ma in maniera continuativa"

Covid 19 in Alto Aterno, che succederà dopo il 3 giugno quando ci sarà il famoso “ Libera Tutti”?

A fronte di un problema epocale come il Covid 19, di portata mondiale, nessuno era preparato a combattere la terribile pandemia che si è abbattuta sul pianeta a partire dalla Cina. Primo inizio del focolaio epidemico. Poi tutti a correre, come è giusto che sia, ai ripari. Anche se si è perso tempo prezioso e come suol dirsi si sono chiuse le stalle dopo essere usciti i buoi. Un problema di enorme gravità che impatta direttamente nel tessuto sociale generando ansia paura ed in alcuni casi più estremi arriva ad originare una “guerra tra poveri” poichè ognuno vede nell’altro un possibile untore.

Se il terremoto – altra grave sciagura della nostra martoriata terra – aveva per assurdo riunito, ricompattato, le Comunità il coronavirus le ha ulteriormente disgregate in quanto il clima d’isolamento totale e il divieto di assembramento è una delle misure basilari essenziali per evitare la pandemia. Per quel che concerne il problema contagi bisogna essere lungimiranti, saperli intercettare e analizzare in prospettiva, a lungo termine. Il modo migliore per evitare il propagarsi del virus – stando alle attuali conoscenze medico scientifiche ed alle continue raccomandazioni di gente in prima linea quali virologi e specialisti di fama mondiale – è quello oltre a tutti i DPI ( dispositivi di protezione individuali ) quali guanti e mascherine di mantenere scrupolosamente il distanziamento sociale. Sebbene in molti , soprattutto giovani, se ne infischiano di questo comportamento e troppo spesso li si vedono in giro senza mascherina ed assembrati come se il corona virus fosse un gioco da bambini e non un’epidemia che in poco tempo ha provocato più di 30 mila vittime.

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La Regione Abruzzo, ed in particolare nella ASL AQ 1, pur essendo stata una delle prime ad allentare le norme di quel famoso “ restate in casa”con la possibilità di uscire per la coltivazione dei vari orti in territorio regionale quindi anche al di fuori del proprio Comune di residenza, non ha avuto casi di contagi elevati. Si era autorizzati ad uscire per i seguenti generi d’interventi che contemplavano anche la possibilità di potatura, spalcatura, taglio di rami pericolosi o che ostruivano la visibilità e la viabilità stradale, l’attività di pulizia degli argini dalla vegetazione spontanea che impediva il normale drenaggio delle acque – spostandosi in due componenti di uno stesso nucleo familiare e limitatamente ad una sola volta al giorno, con rientro nella medesima giornata nel luogo da cui si era partiti. Oltre, ovviamente, ai casi di comprovata necessità come da autocertificazione da produrre in caso di fermo dalle forze dell’ordine con il modello predisposto dal Ministero dello Interno.

Attualmente le norme regionali per il rientro sono più restrittive poiché con ordinanza del 03. 05. 2020 il presidente Marsilio ha disposto ulteriori e nuove indicazioni per chi raggiunge il territorio, con giusto titolo, proveniente da altre Regioni italiane. Bisogna dare comunicazione, per la presa in carico del proprio rientro da parte del Servizio Igiene, Epidiemologia e Sanità Pubblica ( SIESP ) chiamando il N. verde regionale 800 595 459, al Sindaco del Comune che si raggiunge ed al medico di medicina generale. Inoltre per i 15 giorni successivi, alla propria permanenza in loco, si è tenuti al controllo della temperatura corporea due volte al giorno ed in caso la stessa superi i 37.5° informare tempestivamente il servizio SIESP territorialmente competente.

A questo punto una domanda sorge istintiva, cosa accadrà a partire dal 3 giugno quando ci sarà il tanto decantato “ libera tutti” e la gente vorrà raggiungere le proprie seconde case chiuse da tanto, troppo tempo?

A quanto si legge da vari commenti sui social le posizioni sono diverse, talvolta contrastanti. Chi porge il benvenuto a quanti desiderano tornare, chi dice che è meglio evitare per scongiurare possibili eventualità di contagio, chi sostiene che per quest’anno è meglio non tornare in quanto ci possono essere possibili casi asintomatici che comunque potrebbero accendere dei focolai. La mia posizione è chiara e netta. I miei torneranno e lo faranno con scrupolo ed accortezza nel rispetto delle norme che regolano la delicata materia. Cioè: mascherina, guanti, distanziamento sociale e divieto assoluto di assembramento. Affinché nessuno si senta in difficoltà rispetto all’altro. Desidero raccomandare a tutti un comportamento responsabile e corretto nella ferma convinzione che da esso dipende quello dell’intera collettività.

Per sapere se il Comune di Montereale, egregiamente rappresentato dal Sindaco Massimiliano Giorgi, sta predisponendo ulteriori iniziative a partire dal 3 giugno lo abbiamo sentito in proposito e ci ha così risposto:

Oltre le disposizioni governative non intendiamo predisporre ulteriori restrizioni perché la vita va avanti e dobbiamo avere il coraggio di ripartire, sperando che tutti si attengano alle regole e non ce ne sia bisogno. L’unica cosa che vorrei dire alle persone che tornano su, importante elemento per l’economia locale, è che tornassero, per quanto possibile, in maniera stabile. Come dire: evitino gli spostamenti di uno due giorni… cioè chi decide di venire lo faccia in maniera continuativa nel senso che tornano e si fermano per l’intero periodo estivo. Questo al fine di evitare probabili contagi. Un caro saluto e buona estate a tutti

Graditissima l’occasione di questo articolo per rivolgere al dott. Andrea Riposati – eccellenza di origine cabbiese, di cui si è parlato molto sulla stampa questi giorni – e cofondatore con un suo amico il dott. Mattia Capulli di Dante Labs. Un prezioso laboratorio una multinazionale specializzata nel sequenziamento del dna che ha un centro di genomica avanzata tra i più grandi d’Europa proprio nel capoluogo regionale, presso il Tecnopolo d’Abruzzo. Loro sono in grado di effettuare un vero e proprio screning di massa con 5 mila tamponi al giorno per poi raddoppiarli in poco tempo, fino ad arrivare a 40 mila tamponi quotidiani. Doveroso rivolgere ai due giovani professionisti i migliori auguri di buon lavoro unitamente a quelli per un roseo avvenire nella nostra Regione, nel Paese e nel contesto Internazionale.

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